Come è noto, chi gestisce affitti brevi o turistici in Italia dovrà obbligatoriamente dotarsi del Codice Identificativo Nazionale (CIN), un codice alfanumerico rilasciato dal Ministero del Turismo per identificare in modo univoco ogni immobile destinato a locazione breve (dal 1° gennaio 2025, chi affitta senza CIN rischia sanzioni fino a 8.000 euro). Il “Formulario commentato del nuovo processo civile – Aggiornato ai correttivi Cartabia e mediazione” di Lucilla Nigro offre un supporto pratico e operativo per affrontare ogni fase del contenzioso civile, acquistabile su Shop Maggioli e su Amazon.
Indice
1. Il CIN per gli affitti brevi: gli effetti positivi
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) rappresenta uno strumento di trasparenza, legalità e qualificazione dell’intero settore. Infatti è stato istituito con l’obiettivo di razionalizzare e regolamentare in maniera uniforme il comparto delle locazioni brevi, caratterizzato da diffuse pratiche elusive. Attraverso l’attribuzione di un codice univoco a ciascuna unità immobiliare destinata a locazione breve, il sistema consente una tracciabilità puntuale degli immobili e dei relativi soggetti gestori. Tale meccanismo produce effetti positivi su più livelli: da un lato, ostacola l’esercizio dell’attività in forma irregolare, imponendo l’obbligo di registrazione e visibilità del codice in ogni forma di promozione dell’immobile; dall’altro, agevola l’amministrazione finanziaria nel monitoraggio dei flussi reddituali derivanti dalle locazioni, favorendo l’adempimento degli obblighi fiscali. Inoltre, l’ottenimento del CIN è subordinato al rispetto di requisiti minimi in materia di sicurezza dell’immobile. Si ricorda che tutte le unità immobiliari destinate alla locazione breve o per finalità turistiche, gestite in qualunque forma (imprenditoriale e non imprenditoriale), devono essere munite di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e del monossido di carbonio funzionanti, nonché di estintori portatili a norma di legge. Il termine dal quale occorre rispettare i requisiti di sicurezza indicati dall’art. 13 ter, comma 7 del Decreto Legge n. 145/2023 coincide con quello di acquisizione e di esposizione del CIN (1 gennaio 2025). Infatti, il Decreto Legge n. 145/2023 dispone che il CIN è assegnato previa presentazione di un’istanza corredata di una dichiarazione sostituiva attestante la sussistenza dei requisiti di sicurezza. Si ricorda che il CIN deve essere affisso all’ingresso dell’immobile, ad esempio su una targa o insegna. In ogni caso ogni annuncio pubblicato su portali o siti personali deve riportare il CIN. Il “Formulario commentato del nuovo processo civile – Aggiornato ai correttivi Cartabia e mediazione” di Lucilla Nigro offre un supporto pratico e operativo per affrontare ogni fase del contenzioso civile, acquistabile su Shop Maggioli e su Amazon.
Formulario commentato del nuovo processo civile
Il volume, aggiornato alla giurisprudenza più recente e agli ultimi interventi normativi, il cd. correttivo Cartabia e il correttivo mediazione, raccoglie oltre 200 formule, ciascuna corredata da norma di legge, commento, indicazione dei termini di legge o scadenze, delle preclusioni e delle massime giurisprudenziali. Il formulario si configura come uno strumento completo e operativo di grande utilità per il professionista che deve impostare un’efficace strategia difensiva nell’ambito del processo civile. L’opera fornisce per ogni argomento procedurale lo schema della formula, disponibile anche online in formato editabile e stampabile. Lucilla NigroAutrice di formulari giuridici, unitamente al padre avv. Benito Nigro, dall’anno 1990. Avvocato cassazionista, Mediatore civile e Giudice ausiliario presso la Corte di Appello di Napoli, sino al dicembre 2022.
Lucilla Nigro | Maggioli Editore 2025
89.30 €
2. La Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive (BDSR): le caratteristiche
Il CIN può essere richiesto tramite la Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive (BDSR), accedendo alla piattaforma (bdsr.ministeroturismo.gov.it) con SPID o CIE. Una volta controllati i dati relativi alla struttura o locazione è possibile procedere con l’istanza. Tale banca dati costituisce uno strumento operativo per il monitoraggio e la tracciabilità delle attività ricettive non convenzionali, contribuendo alla corretta applicazione delle normative urbanistiche, fiscali e di sicurezza. In particolare contiene le informazioni dettagliate sulle strutture ricettive e sugli alloggi offerti in locazione breve (tipologia di alloggio, capacità ricettiva, dati del gestore, servizi offerti, inclusi quelli relativi all’accessibilità e al benessere, presenza di aree di sosta e assistenza per veicoli). Naturalmente si è cercato di assicurare l’interoperabilità tra le diverse infrastrutture digitali coinvolte, nonché di armonizzare i flussi informativi con le disposizioni introdotte dal Regolamento (UE) 2024/1028, relativo alla raccolta e condivisione dei dati sulle locazioni di breve durata.
Potrebbero interessarti anche:
3. Il Cruscotto “Operatori Comunali” della Banca dati Strutture Ricettive
Come ha precisato il Ministero dal 23 giugno sarà introdotta una nuova funzionalità della banca dati, mirata a potenziare e affinare ulteriormente l’utilità di questo strumento.
Il Ministero del Turismo ha creato uno strumento digitale, chiamato Cruscotto Operatori Comunali, pensato per aiutare i Comuni a tenere sotto controllo il mondo delle strutture ricettive, in particolare quelle legate agli affitti brevi. Questo strumento, semplice da usare, permette agli operatori comunali di visualizzare quali strutture risultano registrate, controllare che i dati siano corretti e annotare eventuali verifiche fatte sul campo. Rappresenta uno strumento operativo utile a semplificare l’attività degli enti locali, rafforzare il coordinamento tra amministrazioni pubbliche e contribuire alla costruzione di un sistema più chiaro e tracciabile. In sostanza, offre ai Comuni la possibilità di esercitare un controllo più efficace sul territorio, verificando che le attività di locazione siano svolte in modo conforme alle normative vigenti. Il Cruscotto è, in pratica, un’evoluzione della Banca Dati delle Strutture Ricettive pensata per aiutare i Comuni a gestire meglio il fenomeno degli affitti brevi. Serve ad allineare la piattaforma alle nuove regole europee che entreranno in vigore entro maggio 2026, rendendo più semplice e immediato il lavoro di controllo sul territorio. Grazie a questo strumento, gli operatori comunali possono: individuare le strutture che non hanno ancora il codice identificativo (CIN); ricevere segnalazioni su immobili che sembrano mancare dalla banca dati; individuare i casi in cui il CIN è presente ma non è stato ancora verificato; tenere traccia delle verifiche effettuate, registrando ogni controllo svolto. In sostanza, è un modo per rendere più efficiente il monitoraggio, migliorare la qualità delle informazioni disponibili e rafforzare la trasparenza nel settore dell’ospitalità.
Vuoi ricevere aggiornamenti costanti?
Salva questa pagina nella tua Area riservata di Diritto.it e riceverai le notifiche per tutte le pubblicazioni in materia. Inoltre, con le nostre Newsletter riceverai settimanalmente tutte le novità normative e giurisprudenziali!
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento