Amministrazione della Giustizia 2023: relazione del Ministro Nordio

Lorena Papini 19/01/24
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Il Ministro della Giustizia, durante la sua relazione annuale sull’amministrazione della Giustizia, ha affrontato una vasta gamma di questioni, mettendo in luce le riforme giudiziarie e altre iniziative chiave del 2023. Ecco un’esplorazione più dettagliata di alcuni dei punti salienti.
In merito agli ultimi interventi del Governo, consigliamo il volume: Le riforme della giustizia penale. Dal decreto antirave alla legge per il contrasto alla violenza sulle donne

Indice

1. L’amministrazione della Giustizia nel 2023


Il discorso del Ministro della Giustizia ha toccato le principali iniziative legislative del 2023, inquadrandole nella necessità di modernizzare il sistema giudiziario, affrontare le sfide tecnologiche e consolidare l’indipendenza della magistratura. Il Ministro ha precisato che i ritardi della Giustizia costano all’Italia oltre il 2% di PIL, anche per un problema di sfiducia da parte degli investitori stranieri. Si è dichiarato tuttavia fiducioso nelle riforme del prossimo anno, anche tramite i fondi del PNRR.

2. Prosecuzione delle riforme della giustizia


Il dichiarato obiettivo del Ministro Nordio è una “giustizia rapida ed efficiente”. Si prevede l’approvazione dei decreti correttivi alla riforma penale entro febbraio, mentre si stanno preparando modifiche alla riforma civile. L’abrogazione dell’abuso d’ufficio, recentemente approvata, è solo l’inizio di un processo di riforma più ampio, che coinvolgerà l’intero sistema di reati contro la pubblica amministrazione, attualmente considerato obsoleto. Questo processo di riforma già iniziato è ben riassunto nel volume “Le riforme della giustizia penale. Dal decreto antirave alla legge per il contrasto alla violenza sulle donne“, che illustra tutti gli ultimi interventi del Governo in materia penale

FORMATO CARTACEO

Le Riforme della Giustizia penale

In questa stagione breve ma normativamente intensa sono state adottate diverse novità in materia di diritto e procedura penale. Non si è trattato di una riforma organica, come è stata, ad esempio, la riforma Cartabia, ma di un insieme di interventi che hanno interessato vari ambiti della disciplina penalistica, sia sostanziale, che procedurale.Obiettivo del presente volume è pertanto raccogliere e analizzare in un quadro unitario le diverse novità normative, dal decreto c.d. antirave alla legge per il contrasto della violenza sulle donne, passando in rassegna anche le prime valutazioni formulate dalla dottrina al fine di offrire una guida utile ai professionisti che si trovano ad affrontare le diverse problematiche in un quadro profondamente modificato.Completano la trattazione utili tabelle riepilogative per una più rapida consultazione delle novità.Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato iscritto presso il Foro di Larino (CB), giornalista pubblicista e cultore della materia in procedura penale. Referente di Diritto e procedura penale della rivista telematica Diritto.it. Membro del comitato scientifico della Camera penale di Larino. Collaboratore stabile dell’Osservatorio antimafia del Molise “Antonino Caponnetto”. Membro del Comitato Scientifico di Ratio Legis, Rivista giuridica telematica.

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3. Interventi 2023 sulle assunzioni di personale


Il Ministro ha evidenziato un significativo piano di assunzioni, sia attraverso nuovi concorsi che scorrendo le graduatorie precedenti, con una particolare attenzione al personale amministrativo. Ha enfatizzato l’importanza di questo personale nel garantire il corretto funzionamento delle attività giudiziarie, sottolineando l’esperienza personale come magistrato.
Nel corso del 2023, sono state assunte quasi 3000 nuove unità a tempo indeterminato e 1200 a tempo determinato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNR), coprendo diverse professionalità e portando il totale a 4200 unità. Il Ministro ha sottolineato l’importanza di stabilizzare il personale a tempo determinato, riconoscendo il ruolo cruciale che svolgono nell’efficienza del sistema giudiziario.
Il discorso ha poi toccato gli sforzi congiunti con le regioni per l’assunzione di assistenti giudiziari, con accordi che hanno permesso l’immissione di nuove risorse in tempi brevi, alleviando le criticità in alcuni distretti giudiziari.
Nel contesto dell’assunzione di magistrati, il Ministro ha riconosciuto le sfide burocratiche e i tempi lunghi delle procedure. Ha annunciato l’avvio di nuovi concorsi, ma ha anche sottolineato l’importanza di modifiche normative per accelerare i processi di selezione e assunzione. Ha evidenziato la discrepanza tra il numero di magistrati in servizio e il fabbisogno reale, affermando che, nonostante i concorsi in corso, colmare il divario rimane una sfida complessa.
E’ stata sottolineata la necessità di misure urgenti in materia di magistratura onoraria.

4. La questione delle carceri

Il Ministro della Giustizia ha affrontato la riforma dell’amministrazione penitenziaria, ponendo al centro l’importanza della sicurezza nelle carceri per gli operatori e i detenuti. Ha evidenziato la sfida di ampliare gli spazi delle carceri, sottolineando il legame tra la dimensione fisica delle strutture e la riduzione della tensione interna, elemento critico per prevenire atti di violenza.
Il Ministro ha esposto la difficoltà di costruire nuove carceri, indicando come soluzione il recupero di caserme dismesse e altre strutture esistenti. Ha sottolineato la necessità di spazi ampi nei penitenziari per consentire attività rieducative cruciali come il lavoro e lo sport. Ha annunciato l’avvio di un esperimento in un carcere che consentirà di valutare l’efficacia di queste iniziative.
Un focus importante è stato posto sull’aspetto rieducativo del sistema carcerario, evidenziando che l’attività all’aperto e il lavoro sono essenziali per la reintegrazione sociale dei detenuti. Il Ministro ha illustrato un ambizioso progetto chiamato “Recidiva Zero”, volto a insegnare un lavoro retribuito all’interno del carcere e garantire un’occupazione al detenuto una volta libero.
Il discorso ha toccato anche la giustizia minorile, con una menzione dell’aumento degli ingressi negli istituti penali per minorenni, spesso legato a minorenni stranieri con disturbi psichici. Il Ministro ha riconosciuto le sfide in questo settore, sottolineando il lavoro in corso per affrontare le difficoltà psicologiche e culturali all’interno degli istituti.
L’intervento si è concluso con un ringraziamento al Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale per il ruolo svolto nei controlli indipendenti e con l’annuncio di progetti futuri.

5. Cybersecurity


Una particolare attenzione è stata posta sulla cybersecurity, con il Ministro che ha sottolineato l’avanzamento delle nuove norme per fronteggiare gli attacchi informatici. Ha evidenziato la necessità di adattare la legislazione alla rapida evoluzione della tecnologia, indicando un impegno per proteggere le infrastrutture digitali del Paese.

6. Abolizione dell’abuso di ufficio


Il Ministro ha difeso la decisione di abolire l’abuso di ufficio, un reato ritenuto evanescente e fonte di migliaia di processi costosi. Ha respinto le critiche secondo cui ciò sarebbe contrario alle direttive europee, sottolineando che la risoluzione di Merida non impone l’introduzione di questo reato specifico. Inoltre, ha respinto l’idea che l’abolizione costituirebbe un “reato spia” e ha chiarito che non contrasta con gli sforzi europei per combattere la corruzione. In merito agli ultimi interventi del Governo, consigliamo l’articolo: Abuso d’ufficio, intercettazioni e impugnazioni: l’ultimo ddl di riforma del Governo

7. Riforma delle intercettazioni


Riguardo alle intercettazioni, il Ministro ha sottolineato l’impegno a non toccare le intercettazioni riguardanti la criminalità organizzata, il terrorismo e i reati di grande allarme sociale, assicurando trasparenza nelle decisioni.
Un punto di rilevanza evidenziato è stato l’accordo con la Direzione Distrettuale Antimafia Nazionale, che ha contribuito a ottenere risultati positivi in termini di razionalizzazione della spesa, in particolare riguardo alle intercettazioni. Il Ministro ha enfatizzato l’adozione di un decreto ministeriale che stabilisce tariffe obbligatorie, uniformando i costi per le intercettazioni in tutti gli uffici giudiziari, garantendo trasparenza e omogeneità nella spesa.

Video completo dell’intervento alla Camera dei Deputati

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