Spese di lite: è sufficiente l’istanza di correzione di errore materiale se manca la distrazione in favore del difensore

Redazione 25/06/12
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Biancamaria Consales

Così ha deciso la terza sezione civile della Suprema Corte di cassazione, la quale con sentenza n. 10313 depositata il 21 giugno 2012, si è pronunciata sul ricorso di un legale avverso la sentenza resa dalla Corte di appello di Roma. Il legale, in particolare, lamentava che la sentenza, pur accogliendo l’appello incidentale presentato, nel pronunciare la condanna alle spese di lite, non aveva provveduto ad operare la distrazione in favore del difensore dell’appellante.

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso inammissibile, in quanto in caso di omessa pronuncia sull’istanza di distrazione delle spese proposta dal difensore, il rimedio esperibile è costituito dal procedimento di correzione degli errori materiali di cui agli artt. 287 e 288 del c.p.p. e non dagli ordinari mezzi di impugnazione, non potendo la richiesta di distrazione qualificarsi come domanda autonoma. La procedura di correzione consente, infatti, il migliore rispetto del principio costituzionale della ragionevole durata del processo e garantisce con maggiore rapidità lo scopo del difensore distrattario di ottenere un titolo esecutivo.

Inoltre, precisano i giudici, è un rimedio applicabile, ai sensi dell’art. 391-bis c.p.p., anche nei confronti delle pronunce della Corte di cassazione.

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