Riconoscimento della genitorialità: dall’Europarlamento pari diritti per tutti i bambini

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La genitorialità stabilita da uno Stato membro dovrebbe essere riconosciuta automaticamente in tutta l’Unione Europea, e il mancato riconoscimento potrebbe praticarsi unicamente per motivi definiti e dopo una valutazione individuale, per evitare discriminazioni. Queste le proposte formulate dall’Europarlamento. I governi dell’UE, dopo aver consultato il Parlamento, dovranno trovare un accordo, all’unanimità, sulla versione finale del testo.
Per approfondimenti consigliamo: Codice della Famiglia e dei Minori 2023 e legislazione speciale

Indice

1. L’accordo sul riconoscimento della genitorialità


Il 14 dicembre il Parlamento dell’UE ha sostenuto il riconoscimento della genitorialità in tutta l’Unione, a prescindere da come un bambino è stato concepito, è nato, ovvero dalla tipologia di famiglia che ha. Sono stati 366 i voti a favore, 145 quelli contrari e 23 astensioni. Per l’effetto, gli eurodeputati hanno formulato un parere positivo alla proposta di legge in tema di riconoscimento delle decisioni e sull’accettazione degli atti pubblici in materia di filiazione. Si intende assicurare che la genitorialità, come stabilita in uno Stato dell’UE, sia riconosciuta in modo automatico pure negli altri Stati membri, nonché offrire a tutti i minori i medesimi diritti previsti dalle leggi nazionali in materia di istruzione, assistenza sanitaria, custodia e successione.

2. Inalterate le leggi nazionali sulla famiglia


Il testo approvato prevede che, quando si tratta di stabilire una genitorialità a livello nazionale, gli stati unionali potranno continuare a decidere se accettare situazioni specifiche, quali ad esempio la maternità surrogata, bensì saranno tenuti comunque a riconoscere la genitorialità così come stabilita da un altro Paese dell’UE, indipendentemente da come il bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha.

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3. Quando manca il riconoscimento


Gli Stati membri avrebbero la possibilità di non riconoscere la genitorialità se manifestamente incompatibile con l’ordine pubblico e solo in ipotesi ben specificate. Ogni situazione dovrà essere considerata individualmente per garantire che non vi siano discriminazioni, ad esempio nei confronti dei figli di genitori dello stesso sesso.

4. Certificato europeo di filiazione


Infine, è stato prevista l’introduzione del certificato europeo di filiazione, preordinato a ridurre la burocrazia e ad agevolare il riconoscimento della genitorialità nell’UE. Pur non subentrando ai documenti nazionali, potrà essere impiegato in loro luogo, e sarà accessibile in tutte le lingue dell’UE, nonché in formato elettronico.

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Avv. Biarella Laura

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