Progetto IA presso la Camera dei Deputati: implementare le IA nel legislativo

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La Vicepresidente della Camera dei deputati, Anna Ascani, ha illustrato un ambizioso progetto in corso in Parlamento, che mira a incorporare l’intelligenza artificiale (IA) nel contesto politico-legislativo nazionale.
Questa iniziativa pionieristica della Camera non solo permetterebbe all’Italia di competere con i giganti tecnologici a livello internazionale, ma aprirebbe anche la strada a un miglioramento significativo nella gestione dell’imponente quantità di documenti parlamentari, aumentando la trasparenza e la responsabilità.

Indice

1. Il progetto dell’IA alla Camera


Il percorso è stato intrapreso a seguito di un ciclo di audizioni, tenutesi a Montecitorio da aprile a ottobre 2023, sull’onda crescente notorietà di ChatGPT e il suo impatto sull’opinione pubblica italiana. All’esito, è stata organizzata la missione di una delegazione del Comitato a Seattle e San Francisco, per comprendere meglio le opportunità e i rischi associati allo sviluppo dell’IA, in particolare quella generativa.
L’obiettivo, spiega la Vicepresidente della Camera dei deputati, è quello di focalizzarsi sull’applicazione dell’IA nel sistema di documentazione parlamentare, per migliorare sia la qualità del lavoro parlamentare, sia la percezione dei cittadini verso l’istituzione.
L’Italia è tra i primi Paesi al mondo a intraprendere questa sperimentazione, che dovrebbe mirare alla semplificazione legislativa attraverso strumenti di IA (uno dei grandi problemi del Belpaese è proprio la complessità e la sovrapposizione delle norme), evitando duplicazioni e incongruenze tra leggi precedenti e successive e snellendo il complesso insieme legislativo nazionale.
Secondo questo progetto, al momento allo stadio embrionale, l’integrazione dell’IA nei lavori parlamentari offrirebbe anche ai cittadini l’opportunità di ricevere informazioni chiare e tempestive sulle attività dei loro rappresentanti politici, attraverso un’applicazione che accede solo a dati e informazioni verificati. Questo rappresenterebbe un indubbio passo avanti significativo nella trasparenza e responsabilità politica, migliorando la percezione dei cittadini sul lavoro svolto dai loro rappresentanti. Per approfondimenti sulle potenzialità delle IA consigliamo il volume: Intelligenza Artificiale in azienda -Scenario, tecnologie, strategia

FORMATO CARTACEO

Intelligenza Artificiale in azienda

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2. L’IA al centro del G7 italiano


La questione dell’intelligenza artificiale e delle innovazioni tecnologiche sarà al centro del prossimo G7 ospitato dall’Italia. Questo evento sarà un’occasione per dimostrare che l’Italia è in prima linea in questi ambiti e per rafforzare la fiducia dei cittadini in una tecnologia che richiede una regolamentazione attenta. Il ciclo di audizioni avviato è stato un passo importante per cogliere le straordinarie opportunità offerte dall’IA.
Per sfruttare appieno le potenzialità dell’IA, la Vicepresidente della Camera ha espresso la sua convinzione di quanto sia fondamentale continuare ad investire nelle competenze digitali e nell’innovazione.
L’educazione nelle scuole deve evolversi parallelamente allo sviluppo dell’IA, formando gli studenti non solo nel coding ma anche nell’interazione con l’IA tramite prompt corretti e linguaggio conversazionale. Parallelamente, è essenziale integrare elementi di innovazione, in particolare relativi all’IA, nei percorsi universitari. Non possedere queste competenze significherebbe essere esclusi dai mercati del lavoro del futuro.

3. Considerazioni sul progetto


L’intelligenza artificiale (IA) sta ridefinendo il panorama del mondo moderno e del lavoro in modi che erano inimmaginabili solo pochi decenni fa. Con la sua capacità di analizzare grandi volumi di dati, apprendere da esperienze passate e persino prendere decisioni autonome, l’IA si sta rivelando un potente alleato nell’evoluzione del lavoro umano. Tuttavia, con il crescente impiego dell’IA, sorge una preoccupante domanda: sostituirà l’IA il lavoro umano?
Secondo un report del World Economic Forum pubblicato nel 2020, si prevede che entro il 2025, l’automazione e l’IA elimineranno circa 85 milioni di posti di lavoro. Tuttavia, è importante sottolineare che la stessa tecnologia genererà anche 97 milioni di nuovi ruoli, molti dei quali saranno più adattati alla nuova divisione del lavoro tra uomini, macchine e algoritmi. Questi dati suggeriscono che, sebbene l’IA possa ridurre il numero di alcuni lavori tradizionali, ha anche il potenziale per creare nuove opportunità di lavoro e rafforzare il ruolo dell’essere umano in vari settori.
Tutto sta nel trovare un compromesso, un bilanciamento in cui intelligenza artificiale e umana, anziché farsi la guerra tra loro si alleano con il fine di migliorare la qualità della vita e del lavoro delle generazioni future, avendo sempre cura di tenere l’uomo al centro di ogni interazione che abbia a che fare con l’intelligenza artificiale.
Con questa ottica umano-centrica, vediamo cinque ambiti lavorativi in cui l’IA potrebbe non già licenziare l’uomo, bensì coadiuvarlo nel suo lavoro quotidiano.

  • Assistenza sanitaria: L’IA può analizzare enormi quantità di dati medici, aiutando i medici nella diagnosi precoce e nella personalizzazione delle cure. Ad esempio, gli algoritmi di IA possono riconoscere modelli in immagini diagnostiche che sono impercettibili all’occhio umano.
  • Agricoltura: L’IA può ottimizzare le tecniche di coltivazione, dall’analisi del suolo alla gestione delle risorse idriche, aiutando gli agricoltori a massimizzare i raccolti riducendo al contempo l’impatto ambientale.
  • Finanza: gli algoritmi di IA possono analizzare i mercati finanziari per identificare tendenze e fornire previsioni, supportando così i consulenti finanziari nella formulazione di strategie più informate e personalizzate per i clienti.
  • Educazione: L’IA può fornire esperienze di apprendimento personalizzate, adattando il materiale didattico al livello e allo stile di apprendimento di ciascun studente, facilitando così il lavoro degli insegnanti.
  • Produzione: L’automazione intelligente può migliorare l’efficienza delle linee di produzione, riducendo gli sprechi e aumentando la qualità. Questo libera i lavoratori dalle mansioni ripetitive e pericolose, permettendo loro di concentrarsi su compiti più creativi e strategici.

Ma si tratta solo di esempi. La verità è che l’utilizzo di algoritmi di IA quasi in qualsiasi ambito lavorativo potrebbe affiancarsi all’uomo, svolgendo per lui tutta una serie di compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto, ottimizzando i processi e permettendo ai lavoratori “veri” di concentrarsi sulle attività più elevate, oppure di risparmiare tempo per sviluppare nuove linee di business, per la propria formazione e crescita personale o, perché no, anche solo per una buona passeggiata all’aria aperta.
In conclusione, l’integrazione intelligente dell’IA nel mondo del lavoro offre un’opportunità unica di migliorare e ampliare le capacità umane piuttosto che sostituirle. L’obiettivo dovrebbe essere quello di sfruttare l’IA come uno strumento che agisce in sinergia con le competenze umane, apportando miglioramenti in termini di efficienza, precisione e innovazione in vari settori.
La vera sfida sarà quella di adattarsi e evolversi insieme a queste tecnologie emergenti, assicurando che l’IA sia utilizzata in modo etico e costruttivo per arricchire il lavoro umano, piuttosto che soppiantarlo. Ciò richiederà un impegno costante nella formazione e nello sviluppo delle competenze, nonché una riflessione approfondita sulle implicazioni etiche e sociali della tecnologia AI.
In questo modo, possiamo assicurarci che l’IA non solo faciliti il progresso, ma lo guidi in una direzione che valorizza ed eleva l’ingegno e la creatività umana.

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Avv. Luisa Di Giacomo

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