Il codifensore che firma la procura a margine assume in pieno la responsabilità della causa ed ha diritto al compenso

Redazione 08/05/12
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Lucia Nacciarone

 

A deciderlo è un’ordinanza di ieri della Corte di Cassazione (n. 6847 del 7 maggio 2012) che ha chiarito la natura dell’obbligo del cliente di retribuire il professionista che abbia sottoscritto la procura.

Nel caso di specie il cliente tentava di sminuire l’operato del codifensore, assumendo che quest’ultimo fosse un semplice procuratore domiciliatario: ma quando la procura a margine dell’atto di citazione reca due firme, avvisano i giudici, c’è poco da ribattere: entrambi hanno lavorato per la causa ed hanno pertanto diritto al compenso.

La sottoscrizione di entrambi i professionisti, continua la Corte suprema di legittimità, equivale ad assunzione comune di responsabilità professionale, ed anche se materialmente possa essere stato solo uno dei professionisti incaricati a redigere la comparsa conclusionale e l’atto di precetto conseguente alla sentenza di condanna, tuttavia la comune assunzione di responsabilità indica anche condivisione della linea difensiva adottata a vantaggio del cliente.

A nulla valgono le illazioni del ricorrente, che invece era intenzionato a pagare un solo avvocato, basate sul fatto che la duplice firma sarebbe frutto di un errore della segreteria dello studio legale, e sulla convinzione che uno dei due avesse svolto unicamente le funzioni di procuratore domiciliatario: anche il ‘secondo’avvocato è presente ad alcune udienze, e ciò conferma che la difesa sia stata svolta effettivamente da entrambi.

Redazione

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