Gratuito patrocinio: la copertura della legge non si estende all’attività stragiudiziale

Redazione 25/11/11
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di Anna Costagliola

Con la sentenza n. 24723 del 23 novembre 2011, la Corte di cassazione ha chiarito che il gratuito patrocinio è previsto esclusivamente per la difesa in giudizio del cittadino privo di risorse economiche, non potendo, invece, coprire anche l’attività stragiudiziale che non sia direttamente collegata al giudizio medesimo.

Secondo i giudici della Cassazione, dalle disposizioni del D.P.R. 115/2002 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia) emerge chiaramente che il patrocinio a spese dello Stato è previsto esclusivamente per la difesa in giudizio del cittadino non abbiente, avendo in tal modo il legislatore inteso dare attuazione al disposto di cui all’art. 24 Cost. che, al comma 3, stabilisce che «sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione». D’altra parte, l’onere posto a carico dello Stato, e quindi della collettività, intanto rinviene una giustificazione in quanto sia preordinato alla superiore esigenza di assicurare il ricorso alla tutela giurisdizionale nell’ipotesi in cui la pretesa del cittadino non abbiente non risulti manifestamente infondata. Diversamente, infatti, si verrebbe a negare il riconoscimento di diritti per l’impossibilità del singolo di accedere alla giurisdizione a causa delle proprie condizioni economiche.

Né varrebbe a giustificare la pretesa alle competenze per lo svolgimento di attività stragiudiziale da parte del legale di un soggetto ammesso al gratuito patrocinio il richiamo all’art. 124 del D.P.R. del 2002 che, nell’individuare l’organo competente a ricevere l’istanza per l’ottenimento del beneficio, fa espresso riferimento all’ipotesi in cui «il processo non pende». Detto riferimento, invero, secondo la Cassazione deve intendersi al caso in cui la domanda di accesso all’assistenza a spese dello Stato sia presentata prima dell’inizio del giudizio, allo scopo di avvalersi del patrocinio per l’azione giudiziale da intraprendere.

Nel contesto tracciato dalla Corte, possono considerarsi «giudiziali», e come tali ricomprese nell’orbita del gratuito patrocinio, solo quelle attività stragiudiziali che siano svolte in esecuzione di un mandato alle liti conferito per la rappresentanza e la difesa in giudizio, in quanto attività strumentali o complementari alle prestazioni giudiziali.

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