Cassazione: il danno da ingiusta detenzione è risarcibile se l’istante non ha presentato tutti i documenti

Redazione 14/12/11
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A deciderlo è stata una sentenza (n. 45657 del 7 dicembre 2011) della Suprema Corte, che ha definito il giudizio con cui si chiedeva l’annullamento dell’ordinanza della Corte d’Appello, che aveva respinto la richiesta per carenza della documentazione prodotta.

Nel caso di specie il ricorrente non aveva ottemperato all’onere di presentare i documenti a sostegno della domanda di riparazione per ingiusta detenzione: e i giudici di merito avevano quindi respinto la suddetta domanda.

I giudici di legittimità hanno tuttavia precisato che è il giudice della riparazione che deve verificare la sussistenza di tutti i presupposti stabiliti dalla legge ai fini dell’ammissibilità e dell’accoglimento della domanda, e può acquisire d’ufficio gli atti.

La sentenza precisa, inoltre, che «benché il procedimento per la riparazione della ingiusta detenzione sia ispirato ai principi generali del processo e benché, con la relativa domanda, venga dedotto in giudizio un rapporto obbligatorio regolato dal diritto pubblico civile, il giudice della riparazione è tuttavia titolare di un potere-dovere di acquisire d’ufficio la documentazione necessaria al fine di verificare la sussistenza di tutte le condizioni oggettive, positive e negative, cui è subordinato l’accoglimento o meno della domanda».

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