Apertura dell’anno giudiziario: risultati del 2023 e sfide del 2024

Lorena Papini 26/01/24
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Il panorama della giustizia italiana è stato al centro di profonde riflessioni e significativi sviluppi nell’ultimo anno. Durante la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario 2024, tenutasi presso la Corte di Cassazione, le istituzioni sistema giudiziario hanno esplorato le sfide della modernità e i successi conseguiti, delineando una visione di efficienza, collaborazione e impegno. Vediamo singolarmente gli interventi.

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Intervento_Avvocato_Generale_dello_Stato.pdf 174 KB
Intervento_Pinelli_inaugurazione_anno_giudiziario_2024.pdf 206 KB
Intervento_orale_Prima_Presidente_25_gennaio_2024.pdf 5 MB
Discorso_Procuratore_generale_sullamministrazione_della_giustizia_nellanno_2023.pdf 3 MB
240122_AG_Cassazione_speech_ministro_2.pdf 83 KB
RELAZIONE-PRESIDENTE-CNF-FRANCESCO-GRECO-CASSAZIONE-INAUGURAZIONE-ANNO-GIUDIZIARIO-25-01-2024.pdf 387 KB

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Indice

1. Intervento in apertura della Prima Presidente della Corte di Cassazione Cassani


L’intervento, in apertura della cerimonia, presenta una panoramica di dati e osservazioni che toccano diversi aspetti dell’attività giuridica in Italia nell’anno trascorso. Secondo Cassani, il panorama giuridico italiano dell’anno trascorso si è caratterizzato per una fervente attività della magistratura, impegnata nell’implementazione delle riforme del processo civile e penale del 2022. Un aspetto cruciale sottolineato è stata l’importanza della risposta meditata alle domande di giustizia e della legittimazione attraverso la collaborazione con altre istituzioni.
La Presidente dedica una parte dell’intervento ai significativi progressi registrati nei tribunali e nelle corti d’appello, sia nel settore civile che penale. La riduzione delle pendenze e della durata media dei procedimenti, unita a un calo del disposition time, riflette un impegno concreto verso l’efficienza e la tempestività nella gestione delle cause. La riforma nel settore civile ha visto un ruolo di rilievo per la mediazione, influenzando questioni come successione, divisione ereditaria, diritti reali, condominio, assicurazione e responsabilità extracontrattuale. Ciò testimonia un cambiamento condiviso nella cultura giudiziaria, abbracciando pratiche alternative di risoluzione delle controversie. Nel settore penale, l’attività della magistratura ha portato a una significativa riduzione delle pendenze nei tribunali e nelle corti d’appello, accompagnata da un aumento dei procedimenti definiti. L’introduzione di nuove regolamentazioni nel diritto penale sostanziale e processuale ha contribuito ad accelerare i procedimenti, garantendo maggiore efficienza.
Anche la Corte di Cassazione, riporta Cassano, ha riportato successi tangibili, con una riduzione dei tempi di disposizione e miglioramenti nei procedimenti civili, evidenziati da un indice di ricambio in aumento. La Corte ha infatti intrapreso un’autoriforma, adottando misure organizzative per affrontare le sfide delle riforme, promuovendo il dialogo interno e la collaborazione con altre istituzioni.
L’interpretazione legale, riconoscendo la complessità della sua natura, è stata al centro delle riflessioni della Corte. La necessità di un quadro normativo stabile e il ruolo cruciale dell’interpretazione nelle decisioni giudiziarie sono state enfatizzate.
La Corte di Cassazione ha promosso un approccio nomofilachia dialogica e plurale, favorendo il dialogo con la comunità giuridica, l’avvocatura e le Corti europee. Questa prospettiva ha contribuito a mantenere una visione aperta e collaborativa nel processo decisionale.
Analizzando la situazione carceraria e l’esecuzione delle pene, emergono preoccupazioni legate al sovraffollamento carcerario e alla necessità di risorse per gli Uffici per l’esecuzione penale esterna. La gestione delle procedure pendenti è stata al centro dell’attenzione, riaffermando la necessità di affrontare criticità specifiche.
Infine, l’intervento ha toccato temi delicati come gli infortuni sul lavoro e i femminicidi. Sebbene si sia registrata una riduzione dei casi di infortunio mortale sul lavoro, l’accento è stato posto sulla necessità di azioni preventive. La questione dei femminicidi è stata affrontata, sottolineando la necessità di una risposta decisa contro la violenza di genere.

2. Intervento del Vicepresidente del CSM Pinelli: il ruolo del Consiglio Superiore e la fiducia dei cittadini


L’intervento del Vicepresidente Pinelli si incentra su un’analisi del ruolo degli attori della giustizia, e del CSM in particolare.
Le recenti riforme nella Giustizia Italiana rappresentano, osserva, un cambiamento strutturale che pone l’accento sull’efficienza del servizio giudiziario. Questo impone una riflessione profonda su come tutti gli attori della giustizia, inclusi i magistrati, interpretino la loro cultura, ruoli e le sinergie virtuose necessarie per un sistema giudiziario funzionale.
La legittimazione del magistrato sembra oggi derivare dunque, secondo Pinelli, non solo dalla sua aderenza alla legge, ma piuttosto dalla fiducia che riesce a instaurare con i cittadini. La rigorosità e l’integrità del magistrato diventano quindi elementi cruciali nella costruzione e nel mantenimento di tale fiducia.
Il Consiglio Superiore della Magistratura assume in quest’ottica un ruolo centrale nel governo della funzione giudiziaria, compresa la sua dimensione deontologica. La sua responsabilità è quella di proporre un “modello” di magistrato autonomo e indipendente, adeguato all’efficace organizzazione degli uffici giudiziari, e la sua rappresentatività elettiva emerge come elemento fondamentale.
Pinelli sottolinea la necessità di un “modello” di magistrato che non solo risponda alle aspettative collettive, ma eviti anche la riduzione burocratica della funzione. La fiducia dei cittadini diventa l’essenza di questo modello, e il Consiglio Superiore deve vigilare per garantire che rispetti standard deontologici elevati.
Infine, emerge il ruolo cruciale della fiducia reciproca tra istituzioni e cittadini per preservare i fondamenti della partecipazione democratica e la coesione della comunità. Una magistratura aperta al dialogo contribuisce in modo significativo a mantenere questo equilibrio essenziale per la salute della democrazia.

3. L’intervento del Ministro Nordio: i successi dell’anno giudiziario 2023 e le sfide per il 2024


L’intervento del Ministro della Giustizia esprime le prospettive per l’anno giudiziario 2024, affermando che sarà un periodo di conferme dei risultati positivi e sforzi profusi nel settore della giustizia. Il Ministro Nordio sottolinea l’importanza della corretta attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come opportunità per un profondo processo riformatore. Il ringraziamento viene esteso agli operatori della giustizia, compresi magistrati e avvocati.
Si evidenzia l’immissione di nuove risorse umane e la digitalizzazione come strumento chiave, tramite concorsi per nuovi magistrati e una riforma per migliorare le condizioni di lavoro della magistratura onoraria.
Il Ministro delinea poi alcune priorità, come la lotta contro l’arretrato e la riduzione dei tempi di definizione dei processi. Prospetta una nuova cultura della conciliazione, con un focus sulla mediazione civile e sulla giustizia riparativa penale.
L’intervento tocca anche il tema della lotta alla criminalità, sottolineando l’importanza di risposte tempestive e adeguate, specialmente nel contesto tecnologico in rapida evoluzione, e a questo proposito, Nordio ricorda la presidenza italiana del G7 Giustizia a maggio a Venezia, durante il quale si affronterà il tema del contrasto ai crimini informatici.
In proposito leggi anche: Amministrazione della Giustizia 2023: relazione del Ministro Nordio

4. L’intervento del Procuratore generale Salvato: progressi e criticità della giustizia


L’intervento del Procuratore generale riconosce i progressi della giustizia nel 2023, ma ne sottolinea alcune rimanenti criticità.
Per quanto riguarda le riforme, Salvato riconosce il miglioramento dell’efficienza del sistema giustizia nell’anno passato, evidenziato anche dal Rapporto sulla situazione del diritto 2023 della Commissione europea. Nella giustizia penale, si menzionano progressi nel rispetto dei tempi dei giudizi e nei risultati ottenuti contro la criminalità organizzata, i reati economici e ambientali. Per la giustizia civile, si sottolinea l’operatività di una Corte a tre livelli con risposte adeguate, grazie ai nuovi procedimenti accelerati e al rinvio pregiudiziale.
Per quanto riguarda le criticità, il Procuratore generale si concentra sulla giustizia penale e le sfide del pubblico ministero. Si propone dunque una maturazione culturale e un adeguamento organizzativo per rispondere alle nuove esigenze, garantendo uniformità di prassi e evitando personalizzazioni delle funzioni.
Una seconda critica riguarda la prevedibilità, con riferimento al rapporto tra giudice e legge nella post-modernità. Si sottolinea l’importanza della nomofilia della Corte e si discute della sfida posta dalla tecnologia, con il processo telematico e l’invocazione della giustizia predittiva basata sull’intelligenza artificiale.
Infine, Salvato affronta le trasformazioni della società che portano a processi legislativi veloci, sottolineando la necessità di scelte razionali e il ruolo centrale del Parlamento nella sintesi del dibattito, ma conclude con la fiducia nella possibilità di superare gli ostacoli, mantenendo alta la fiducia nelle istituzioni, la coesione sociale e l’impegno quotidiano di tutti per la crescita del Paese.

5. Intervento dell’Avvocata Generale dello Stato Palmieri Sandulli: i risultati della collaborazione


Nel suo discorso, l’Avvocata Generale dello Stato si concentra sui buoni risultati ottenuti dall’Avvocatura dello Stato grazie alla collaborazione con vari attori. In particolare, esprime riconoscenza per l’operato della Corte di Cassazione nel 2023, sottolineando i risultati ottenuti grazie all’impegno dei magistrati e del personale amministrativo. Particolare enfasi viene posta sulla collaborazione con l’Avvocatura dello Stato per la riduzione del contenzioso pendente, con un focus su questioni cruciali come la protezione internazionale, l’espulsione di cittadini extracomunitari e la Legge Pinto.
Viene menzionato da Palmieri Sandulli il Protocollo d’Intesa sul processo civile, firmato per assicurare una giustizia celere ed efficace, con l’obbligo di formulare proposte decisionali esaustive prima dell’utilizzo dell’articolo 380-bis c.p.c. Si evidenzia l’attività significativa dell’Avvocatura dello Stato, con particolare menzione di una sentenza relativa a un procedimento per reato di strage, sottolineando il ruolo cruciale dell’Avvocatura nella tutela degli interessi dello Stato.
Anche la digitalizzazione completa dell’attività giudiziaria e l’obbligatorietà del processo telematico davanti alla Corte di Cassazione sono temi centrali, secondo l’Avvocata, con un aumento notevole dei depositi telematici; fornisce infatti dati statistici sull’attività dell’Avvocatura dello Stato, evidenziando un aumento del 13% nei nuovi affari trattati rispetto al 2022 e una conferma della percentuale di successo superiore al 65% nei giudizi in Cassazione.
Anche il continuo dialogo con la Corte di Giustizia dell’Unione Europea è sottolineato, con sei questioni di rinvio pregiudiziale proposte nel 2023 su vari temi.
In conclusione, Palmieri Sandulli ribadisce l’impegno costante dell’Avvocatura dello Stato nel servizio del Paese e nell’adempimento delle sue funzioni istituzionali, delineando un futuro di impegno continuo.

6. L’intervento del Presidente del CNF Greco: necessità di fiducia nella giustizia


Il Presidente del CNF Greco affronta la questione della riforma della giustizia in Italia, focalizzandosi sulle modifiche apportate ai procedimenti civili e penali. Si evidenzia l’importanza dei principi costituzionali, come il diritto inviolabile alla difesa e il contraddittorio tra le parti. Tuttavia, Greco sostiene che le recenti riforme, specialmente nel processo civile, hanno portato a un “processo senza il processo”, con una prevalenza della trattazione scritta a discapito dell’oralità.
Nel contesto penale, il Presidente del CNF critica la riforma che impone l’obbligo di depositare un mandato di impugnazione solo dopo la pronuncia della sentenza, limitando l’accesso all’appello per i cittadini meno abbienti. Si afferma che tali cambiamenti hanno allontanato la giurisdizione dai principi fondanti del sistema giuridico italiano.
Il Presidente Greco richiama anche l’appello del Presidente della Repubblica per una riforma che recuperi la fiducia nella giustizia, ma critica il fatto che le misure attuate non siano state adeguate. Si sottolinea la necessità di rivedere le carriere nella magistratura, separando i ruoli di accusa e difesa, oltre a intervenire sul numero dei magistrati per rendere la giustizia più celere.
In conclusione, il Presidente evidenzia la disparità tra l’Italia e altri paesi europei in termini di numero di giudici e tempi medi di definizione dei procedimenti, e suggerisce di investire risorse per reclutare magistrati e migliorare l’efficienza del sistema giudiziario. L’avvocatura italiana, afferma in ogni caso Greco, si impegna a svolgere il proprio ruolo nella difesa dei diritti e a contribuire alla riforma del sistema giudiziario.

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