La riserva statutaria nelle società -Scheda di Diritto

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La riserva statutaria è un elemento importante iscritto tra le passività a bilancio e fa parte del patrimonio netto di una società.
Il termine “riserva” identifica la sua funzione di accantonamento per fare fronte ad eventuali esigenze future.
Un tipico utilizzo delle riserve è quello di copertura di un’eventuale perdita.
Esistono diversi tipi di riserva, riserva legale, riserva sovrapprezzo azioni, riserva di rivalutazione, riserva per azioni proprie in portafoglio e altre riserve, tra le quali la più frequente è la riserva straordinaria.
Alcune hanno una collocazione e delle condizioni specifiche di utilizzo, altre possono essere più generiche e intese come accantonamento di capitale per fare fronte alle esigenze impreviste o straordinarie. Per approfondire sulle specifiche delle riserve, consigliamo il volume La liquidazione volontaria delle società -Manuale pratico e Formulario, che raccoglie in approfondimenti molto accurati, la principale normativa e prassi del settore

Indice

1. Definizione e differenze con le riserva legale


Si deve definire che cosa sia la riserva statutaria rispetto alla riserva legale.
Queste sono le due più frequenti nel patrimonio netto di una società.
La riserva legale è stabilita dalla legge (art. 2430 c.c.), la riserva statutaria, come si può intuire dal nome, è regolamentata dallo statuto.
Lo statuto di una società è un documento molto importante che, tra gli altri elementi, prevede anche quale quota dell’utile di esercizio si debba assegnare alla riserva statutaria, con le opportune motivazioni.
Siccome lo statuto è un documento che si può modificare, è possibile che queste motivazioni facciano da linea guida per il futuro, con l’intento, se dovesse essere necessario, di correggere la quota destinata a  questa riserva.
La riserva legale, come scritto in precedenza, è prevista dalla legge e anche la sua quantificazione è vincolata, ed è pari a un ventesimo dell’utile sino al raggiungimento di un quinto del capitale sociale.
Il primo elemento di distinzione è che la riserva legale è obbligatoria, mentre la riserva statutaria viene delegata al buon senso dei soci in fase di costituzione della società, e per l’intera vita della stessa. 
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2. Come si calcola la riserva statutaria di una società


Il calcolo della riserva statutaria si deve considerare sulla base di quello che prevede lo statuto.
In relazione al senso della riserva statutaria, può essere considerata un’aggiunta alla riserva legale, e dal punto di vista contabile e regolamentare viene posta come via di mezzo tra la riserva legale e le riserve facoltative.
E’ obbligatoria ma il legislatore affida alla sensibilità dei soci la sua quantificazione.
Non è raro che venga messa al pari della riserva legale, vale a dire, quantificata con un ventesimo del risultato di esercizio (se in attivo) sino al raggiungimento di un quinto del capitale sociale.
In alcuni casi si continua a versare questa riserva anche a parte questa soglia.
In caso di necessità il suo utilizzo è meno vincolante rispetto a quello della riserva legale.
In questo senso è fondamentale la distinzione tra riserva disponibile e riserva indisponibile.
Sulla quantificazione numerica delle riserve, i calcoli sono semplici.
Ad esempio, si ha un utile di esercizio di 100.000 euro di una società con capitale sociale pari a 300.000 euro, del quale il 5% viene trattenuto in riserva legale e il 5% in riserva statutaria.
Il 5% di 100.000 euro è pari a 5.000 euro tolti dall’utile di esercizio e imputati a riserva rispettivamente legale e statutaria.
Questo calcolo dovrà essere adeguato in relazione alla riserva legale di anno in anno, sulla base dell’eventuale utile di esercizio, sino al raggiungimento di un quinto del capitale sociale.
In questo caso sino al raggiungimento di 60.000 euro.
In relazione alla riserva statutaria, si potrà agire secondo quello che prevede lo statuto, senza il vincolo di proseguire sino a un quinto del capitale sociale (in caso di modifiche allo statuto stesso da parte dei soci) o proseguendo avanti a questa soglia.
Di solito lo statuto può essere modificato, salvo diversamente previsto, con voto favorevole della maggioranza assoluta dei soci, con differenze sulla base del tipo di società.

3. Quando si accantona la riserva statutaria


Quantificare la riserva statutaria non è possibile, però, questa riserva, a differenza di quella legale, è disponibile.
Significa che può essere utilizzata anche per un fine diverso rispetto alla copertura di perdite di esercizio.
La riserva legale ha esclusivamente questa finalità e, se dovesse per qualsiasi motivo scendere al di sotto della soglia prevista, pari a un quinto del capitale sociale, è necessario un suo reintegro con lo stesso metodo, rispetto all’utile di esercizio.
La riserva statutaria non presenta la stessa rigidità della riserva legale, una sua quantificazione sensata potrebbe considerare il metodo di copertura delle perdite di esercizio possibili in futuro.
La distribuzione delle riserve è un aspetto da avere in considerazione in relazione alla pianificazione della società, perché può essere determinante sulla capacità della società di fare fronte a scenari imprevisti.

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Dott.ssa Concas Alessandra

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