Riforma concorsi pubblici: in vigore da 14 luglio

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La riforma dei concorsi pubblici 2023 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Nello specifico si parla del Decreto del Presidente della Repubblica con le modifiche alla disciplina per l’accesso alla Pubblica Amministrazione e contiene il relativo regolamento sul funzionamento dei concorsi pubblici.
La riforma in questione renderà le procedure concorsuali più semplici e veloci e conterrà i requisiti di accesso ai posti di lavoro nelle Pubbliche Amministrazione, prevedendo diverse importanti modifiche sullo svolgimento dei concorsi.

Indice

1. Che cosa prevede la riforma dei concorsi pubblici 2023


La riforma concorsi pubblici 2023, contenuta nel DPR 16 giugno 2023, n. 82, contiene il regolamento di accesso al pubblico impiego e, come accennato sopra, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.150 del 29-06-2023.
Rappresenta una revisione del precedente regolamento di accesso ai concorsi pubblici, vale a dire, il DPR 487 del 1994.
Secondo il testo del DPR, l’assunzione nelle Pubbliche Amministrazioni a tempo determinato e indeterminato, deve avvenire attraverso concorsi pubblici rivolti alla massima partecipazione.
A questo proposito, l’amministrazione che indice il concorso deve adottare una selezione adatta ai profili professionali richiesti nel bando di concorso.
Si potrà scegliere tra concorso per esami, concorso per titoli ed esami, corso-concorso.
Il concorso pubblico verrà svolto nel rispetto di determinate modalità, in modo da garantire  l’imparzialità, l’efficienza, l’efficacia e la celerità di espletamento.
Se dovesse essere necessario, si ricorrerà all’utilizzo di sistemi automatizzati con la finalità di  realizzare forme di preselezione e selezioni decentrate per circoscrizioni territoriali.
Nelle aree o categorie per le quali è richiesto l’accesso, si ha l’unico requisito dell’assolvimento dell’obbligo scolastico e si continua a procede con avviamento a selezione degli iscritti negli elenchi dei centri per l’impiego, essendo in possesso del titolo di studio richiesto dalla normativa vigente al momento della pubblicazione dell’avviso.
Non si registra nessuna modifica sulle assunzioni obbligatorie per le categorie protette, vale a dire,  i soggetti dei quali alla Legge n. 68/ 1999, che avvengono attraverso chiamata numerica degli iscritti nelle liste di collocamento ai sensi della vigente normativa, previa verifica della compatibilità dell’invalidità con il lavoro che si deve svolgere.
La riforma dei concorsi pubblici permette di accedere alle selezioni anche alle persone titolari dello status di rifugiato che hanno diritto alla protezione sussidiaria o al “diritto di asilo”, e ai cittadini italiani e dell’Unione Europea.
Ai concorsi pubblici possono partecipare anche i cittadini dell’Unione Europea che siano titolari del diritto di soggiorno o possiedano un permesso relativo dell’Unione Europea di lungo periodo.
Gli altri requisiti richiesti restano la maggiore età, il godimento dei diritti civili e politici, l’idoneità fisica all’impiego e il possesso del titolo di studio che il bando richiede.
Si recepisce anche la normativa che elimina il limite di età di accesso all’impiego nelle Pubbliche Amministrazioni, a parte le deroghe contenute nei regolamenti delle singole Amministrazioni.
Un limite massimo di sei mesi, viene fissato per la conclusione delle procedura concorsuali.
Il Governo, attraverso la riforma, indica il modo di selezione del personale pubblico, con una decisiva accelerazione ai tempi di conclusione delle procedure che mira su digitalizzazione e trasparenza.
Si prevedono per il 2023 più di 170 mila assunzioni, importante stimolo per i candidati e, nello stesso tempo, garanzia per le Amministrazioni.
La riforma dei concorsi 2023 assicura tutele concrete alla parità di genere, vale a dire, la parità tra uomo e donna, con la finalità di garantire l’equilibrio di genere nelle pubbliche amministrazioni.
In questo contesto, il bando deve indicare, per ogni qualifica messa a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce, calcolata alla data nella quale viene adottato il bando.
Se la differenza percentuale di rappresentatività tra i generi sia superiore al 30%, a parità di titoli e meriti, verrà data la precedenza al genere meno rappresentato.


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2. Il testo della Riforma


Al fine di ricevere maggiori dettagli, si può consultare il Decreto del Presidente della Repubblica 16 giugno 2023, n. 82 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.150 del 29-06-2023, che contiene le “norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi”.
La riforma entrerà in vigore 15 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

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Dott.ssa Concas Alessandra

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