Non vi è illecita concorrenza del notaio che applica tariffe ridotte rispetto a quelle indicate dal Consiglio

Redazione 15/02/13
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Lilla Laperuta

Non costituisce illecito disciplinare la sistematica riduzione da parte del notaio di onorari diritti e compensi rispetto ai criteri indicati dal Consiglio. È quanto affermato dalla Corte di Cassazione, nella sentenza 3715 del 14 febbraio.

In punto di diritto, la Suprema Corte ricorda che l’abrogazione dell’obbligatorietà delle tariffe fisse, con la conseguente conformazione delle norme deontologiche, come illustrato dal legislatore stesso all’art. 1 L. 248/2006, mira a rafforzare la libertà di scelta del cittadino consumatore e la promozione di assetti di mercato maggiormente concorrenziali, anche al fine di favorire il rilancio dell’economia e dell’occupazione, rendendo possibile la libera concorrenza nel settore dei servizi professionali e garantendo agli utenti un’effettiva facoltà di scelta nell’esercizio dei propri diritti e di comparazione delle prestazioni offerte su mercato. Una volta evidenziata tale finalità il Collegio sostiene che l’abrogazione dell’obbligatorietà delle tariffe fisse o minime riguarda la generalità delle professioni ivi compresa quella notarile, essendo irrilevante che trattasi di prestazione effettuata nell’esercizio di una funzione pubblica (in relazione alla quale non sarebbe ipotizzabile, come sostenuto dal giudice a quo, il regime di libera concorrenza).

Di qui l’affermazione del principio secondo cui il notaio quand’anche sistematicamente offra la propria prestazione ad onorari e compensi più contenuti rispetto a quelli derivanti dall’applicazione della tariffa notarile, non pone in essere, per ciò solo, un comportamento di illecita concorrenza, essendone venuta meno la rilevanza sul piano disciplinare della relativa condotta. Detta rilevanza neppure potrebbe fondarsi assegnando alla tariffa o ai parametri di massima determinati dai consigli notarili distrettuali il ruolo di parametro di valutazione della congruità del compenso stesso sul versante del rapporto fra il notaio e la categoria di appartenenza, ai fini della tutela del decoro e del prestigio della professione notarile.

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