Le conseguenze di una relazione extraconiugale nella casa familiare

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 Una relazione extraconiugale può avere conseguenze giuridiche molto gravi perché dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, e non si tratta di una violazione esclusivamente morale.

L’infedeltà è illegale e viola una precisa norma del codice civile.

Le conseguenze del tradimento possono addirittura superare l’ambito civile e arrivare ad essere rilevanti sotto il profilo penale, ed è quello che può accadere quando l’amante entra nella casa familiare.

Secondo la giurisprudenza, portare in casa propria la persona con la quale si intrattiene una relazione extraconiugale può costituire un reato a ogni effetto.

Per la precisione, l’amante rischia di incorrere nel delitto di violazione di domicilio.

Quella sopra scritta non è l’unica conseguenza penale che rischia chi partecipa a una relazione extraconiugale.

Nelle situazioni più estreme può addirittura sussistere il reato di maltrattamenti, che la legge punisce con la reclusione sino a sette anni.

     Indice

  1. Il coniuge che ha un’amante rischia l’addebito?
  2. Il coniuge che ha l’amante deve pagare il risarcimento?
  3. Quando l’amante entra in casa è reato?
  4. Quali sono le conseguenze se l’Amante entra nella casa familiare

1. Il coniuge che ha un’amante rischia l’addebito?

La prima e più comune conseguenza giuridica per chi ha l’amante è quella di vedersi addebitata la separazione.

Secondo l’articolo 151 del codice civile, il giudice, quando si pronuncia sulla domanda di separazione, dichiara a quale dei coniugi è addebitabile la separazione, considerando la sua condotta  contraria ai doveri che derivano dal vincolo matrimoniale.

Con l’addebito, il coniuge ritenuto colpevole della fine del matrimonio, perde sia il diritto al mantenimento sia quello a succedere all’altro in caso di sua morte.

L’addebito può però essere pronunciato esclusivamente in determinate condizioni:

  • Si deve trattare di separazione giudiziale e non consensuale.
  • Dev’essere espressamente richiesto da uno dei coniugi, non potendosi il giudice esprimere d’ufficio senza la domanda della parte interessata.
  • Dev’essere giustificato da un’evidente violazione dei doveri che nascono dal matrimonio.
  • L’infedeltà deve essere stata la causa della crisi del matrimonio e non la conseguenza.

Questo significa che, se un coniuge tradisce l’altro dopo anni di separazione di fatto, l’addebito non verrà giustificato.

Il tradimento nella fine della relazione coniugale dev’essere determinante.

2. Il coniuge che ha l’amante deve pagare il risarcimento?

Secondo la Suprema Corte di Cassazione (Cass., ord. n. 26383 del 19 novembre 2020), il coniuge tradito se le modalità e la gravità dell’infedeltà si traducono nella violazione del diritto alla salute, all’onore e alla dignità, ha diritto al risarcimento dei danni non patrimoniali.

Nel caso specifico, la Suprema Corte ha ritenuto legittima la richiesta di risarcimento avanzata dal marito caduto in depressione a causa della violazione, da parte della moglie, dei doveri coniugali.

A questo proposito si può affermare che chi ha l’amante deve pagare il risarcimento ogni volta che il suo comportamento sia offensivo e umiliante da ledere la dignità del coniuge tradito, causandogli un danno morale e alla salute.

Ad esempio quando un uomo fa sfoggio della giovane amante davanti a parenti e amici, mortificando la moglie.


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3. Quando l’amante entra in casa è reato?

Quando l’amante entra nella casa familiare si possono verificare due diversi reati, quello di violazione di domicilio e quello di maltrattamenti.

Amante che entra in casa e violazione di domicilio

Secondo la giurisprudenza (App. Cagliari, sent. del 21 novembre 1990), l’amante che entra in casa commette reato di violazione di domicilio (art. 614 c.p.), perché si introduce in un luogo di privata dimora senza il consenso del coniuge tradito.

Secondo la sentenza menzionata, costituisce violazione di domicilio l’introduzione di un estraneo nella casa familiare con il consenso di uno dei coniugi, al fine di avere un rapporto sessuale con lo stesso.

Scoprire il proprio coniuge a letto con l’amante nella casa familiare potrebbe legittimare la denuncia per violazione di domicilio.

Amante in casa e reato di maltrattamenti

Essere l’amante di persone sposate è reato anche in un altro caso, vale a dire, quando la relazione extraconiugale si svolge sotto gli occhi del coniuge tradito.

Secondo la Suprema Corte di Cassazione (Cass., sent. n. 16543 del 3 aprile 2017) intrattenere una relazione extraconiugale nella casa familiare integra il reato di maltrattamenti ai danni del coniuge che viene tradito, il quale è costretto a subire l’umiliazione dell’infedeltà quasi sotto i suoi occhi. Per maltrattamenti non si devono intendere esclusivamente le aggressioni fisiche ma anche le vessazioni morali e psicologiche.

In questo modo, chi obbliga il proprio coniuge a dovere assistere alla propria relazione extraconiugale può essere denunciato alla polizia.

4. Quali sono le conseguenze se l’Amante entra nella casa familiare

Se dovessimo riassumere quello che è stato sinora scritto, si potrebbe concludere con l’affermare che, quando l’amante entra nella casa familiare, si rischia di commettere due crimini di diversa natura:

  • Il reato di violazione di domicilio, a carico dell’amante che entra nella casa familiare senza il consenso dell’altro coniuge.
  • Il reato di maltrattamenti, a carico del coniuge “traditore” che costringe l’altro coniuge a subire l’umiliazione di dovere assistere alla relazione extraconiugale in casa propria.

Il coniuge tradito può anche chiedere il risarcimento dei danni in qualità di persona vittima del reato, insieme all’addebito della separazione.

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