Lavoro agile e smart working: verso una nuova inclusione di genere femminile

Ilaria Fruet 07/02/24
Scarica PDF Stampa

Approfondimento sul lavoro agile e sullo smart working e sull’applicazione di questa modalità operativa al lavoro femminile.

Per approfondire la materia del lavoro subordinato, si consiglia il seguente volume, il quale analizza compiutamente l’intera disciplina del rapporto di lavoro subordinato, così come contenuta nel codice civile (con la sola eccezione delle regole relative al licenziamento e alle dimissioni): Il lavoro subordinato

Indice

1. Introduzione

Negli ultimi decenni, c’è stata una significativa trasformazione nella composizione della forza lavoro, con un crescente numero di donne che entrano e rimangono nel mercato del lavoro. Questo cambiamento riflette un’evoluzione sia nelle aspettative sociali sia nelle necessità economiche.
Studi dimostrano che una maggiore diversità di genere nei posti di lavoro può portare a una maggiore innovazione e performance finanziaria. Le aziende che valorizzano e promuovono l’inclusione di genere tendono ad avere una migliore comprensione del mercato e una maggiore capacità di attrarre e trattenere talenti.
Il lavoro agile e lo smart working possono essere potenti strumenti per migliorare l’inclusione di genere. Offrendo flessibilità, questi modelli lavorativi permettono una migliore gestione dell’equilibrio tra vita professionale e responsabilità familiari, un aspetto che tradizionalmente ha influenzato in modo sproporzionato le donne.
Il lavoro a distanza può ridurre le barriere fisiche e psicologiche, creando un ambiente più equo, dove i giudizi si basano più sulle prestazioni e meno su pregiudizi inconsci o stereotipi di genere.
Affrontare le sfide come la discriminazione latente, la segregazione occupazionale e l’invisibilità professionale è cruciale per realizzare pienamente i benefici dell’inclusione di genere.
Le aziende hanno l’opportunità di essere pioniere in questo ambito, sviluppando politiche e pratiche che non solo consentono il lavoro agile, ma che lo utilizzano attivamente come strumento per promuovere l’uguaglianza di genere.
Promuovere l’inclusione di genere nel mondo del lavoro ha implicazioni che vanno oltre il singolo ambiente lavorativo. Contribuisce a una società più equa e a un’economia più robusta, sfruttando appieno il potenziale di tutti i membri della forza lavoro.
La legislazione può svolgere un ruolo chiave nel promuovere l’inclusione di genere, garantendo che le politiche di lavoro agile siano implementate in modo equo e che i diritti dei lavoratori siano salvaguardati.

2. Storia ed evoluzione del lavoro agile e dello smart working

Il concetto di lavoro flessibile ha iniziato a guadagnare attenzione negli anni ’70 e ’80, in risposta ai cambiamenti nelle esigenze lavorative e alla ricerca di un maggior equilibrio vita-lavoro. In questo periodo, il lavoro flessibile era principalmente centrato su orari flessibili e job sharing.
Con l’avvento di Internet e l’accelerazione della globalizzazione negli anni ’90, le aziende hanno iniziato a esplorare nuove modalità di lavoro. L’accesso a Internet ha permesso la comunicazione e la collaborazione a distanza, aprendo la strada allo smart working.
La pandemia di COVID-19 ha rappresentato un punto di svolta, forzando molte aziende e lavoratori a adottare rapidamente il lavoro da remoto. Questo ha rappresentato una sorta di esperimento globale che ha dimostrato la fattibilità del lavoro agile su larga scala.
La necessità di adattarsi alle restrizioni imposte dalla pandemia ha dimostrato che molte funzioni lavorative possono essere svolte efficacemente da remoto, sfidando le precedenti convinzioni sull’essenzialità della presenza fisica in ufficio.
Per approfondire la materia del lavoro subordinato, si consiglia il seguente volume, il quale analizza compiutamente l’intera disciplina del rapporto di lavoro subordinato, così come contenuta nel codice civile (con la sola eccezione delle regole relative al licenziamento e alle dimissioni):

FORMATO CARTACEO

Il lavoro subordinato

Il volume analizza compiutamente l’intera disciplina del rapporto di lavoro subordinato, così come contenuta nel codice civile (con la sola eccezione delle regole relative al licenziamento e alle dimissioni). L’opera è stata realizzata pensando al direttore del personale, al consulente del lavoro, all’avvocato e al giudice che si trovano all’inizio della loro vita professionale o che si avvicinano alla materia per ragioni professionali provenendo da altri ambiti, ma ha l’ambizione di essere utile anche all’esperto, offrendo una sistematica esposizione dello stato dell’arte in merito alle tante questioni che si incontrano nelle aule del Tribunale del lavoro e nella vita professionale di ogni giorno. L’opera si colloca nell’ambito di una collana nella quale, oltre all’opera dedicata alla cessazione del rapporto di lavoro (a cura di C. Colosimo), sono già apparsi i volumi che seguono: Il processo del lavoro (a cura di D. Paliaga); Lavoro e crisi d’impresa (di M. Belviso); Il Lavoro pubblico (a cura di A. Boscati); Diritto sindacale (a cura di G. Perone e M.C. Cataudella). Vincenzo FerranteUniversità Cattolica di Milano, direttore del Master in Consulenza del lavoro e direzione del personale (MUCL);Mirko AltimariUniversità Cattolica di Milano;Silvia BertoccoUniversità di Padova;Laura CalafàUniversità di Verona;Matteo CortiUniversità Cattolica di Milano;Ombretta DessìUniversità di Cagliari;Maria Giovanna GrecoUniversità di Parma;Francesca MalzaniUniversità di Brescia;Marco NovellaUniversità di Genova;Fabio PantanoUniversità di Parma;Roberto PettinelliUniversità del Piemonte orientale;Flavio Vincenzo PonteUniversità della Calabria;Fabio RavelliUniversità di Brescia;Nicolò RossiAvvocato in Novara;Alessandra SartoriUniversità degli studi di Milano;Claudio SerraAvvocato in Torino.

A cura di Vincenzo Ferrante | Maggioli Editore 2023

3. L’era digitale e la globalizzazione

Con l’avvento di Internet e delle tecnologie di comunicazione negli anni ’90, il concetto di lavoro agile ha iniziato a prendere forma in modo più definito. La capacità di lavorare a distanza, sostenuta dall’accesso a Internet e da strumenti digitali, ha aperto nuove possibilità per la flessibilità lavorativa.
La globalizzazione ha giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione del lavoro agile, con aziende che iniziano a operare su scala globale, necessitando di maggiore flessibilità in termini di gestione del personale e orari di lavoro.
Nel 2001, il “Manifesto per lo Sviluppo Agile del Software” ha formalizzato alcuni principi chiave dell’agilità, originariamente nel contesto dello sviluppo software, ma che in seguito hanno influenzato altri settori lavorativi. Questi principi includono la valorizzazione degli individui e delle interazioni, la risposta al cambiamento e la consegna continua di valore.
Riconoscimento e Adozione Globale
Negli anni 2000, il lavoro agile ha iniziato a ricevere un maggiore riconoscimento accademico e aziendale, con studi e ricerche che evidenziano i suoi benefici in termini di produttività, soddisfazione dei lavoratori e equilibrio vita-lavoro.
Diverse nazioni e aziende hanno iniziato a integrare il lavoro agile nelle loro politiche lavorative e nelle legislazioni, riconoscendo ufficialmente la sua validità e importanza nel moderno ambiente lavorativo.

4. L’accelerazione del lavoro agile e smart working durante la pandemia di Covid-19

All’inizio del 2020, con la diffusione globale del COVID-19, governi di tutto il mondo hanno imposto lockdown e misure di distanziamento sociale. Questo ha obbligato molte aziende a chiudere gli uffici e a spostare rapidamente i loro dipendenti verso il lavoro da remoto.
La necessità di mantenere le operazioni aziendali ha spinto molte organizzazioni, anche quelle tradizionalmente restie al lavoro a distanza, ad adottare rapidamente pratiche di lavoro agile e smart working. Ciò ha richiesto un grande sforzo in termini di infrastruttura tecnologica, gestione del personale e adattamento dei processi aziendali.
La pandemia ha funzionato come un esperimento forzato su larga scala sul lavoro a distanza. Molte aziende e dipendenti hanno scoperto i vantaggi e le sfide del lavoro da remoto, tra cui la necessità di bilanciare il lavoro e la vita privata e di gestire le interazioni virtuali.
Le aziende hanno dovuto affrontare sfide legate alla sicurezza dei dati e alla gestione delle infrastrutture IT per supportare efficacemente il lavoro da remoto. Questo ha incluso la necessità di strumenti per la collaborazione a distanza, come piattaforme di videoconferenza e sistemi di gestione dei progetti online.
Questa situazione senza precedenti ha portato molte aziende a rivalutare le loro pratiche di lavoro. Si è osservato che, in molti casi, il lavoro da remoto non solo era fattibile, ma poteva anche portare a un aumento della produttività e della soddisfazione dei dipendenti.
La pandemia ha stimolato una riflessione globale sul futuro del lavoro. Molte aziende stanno considerando modelli di lavoro ibridi, che combinano lavoro da remoto e presenza fisica in ufficio, come una soluzione a lungo termine.
La pandemia ha ridefinito il concetto di ufficio, dimostrando che molte funzioni lavorative possono essere svolte efficacemente al di fuori degli spazi tradizionali.
Impatto sull’Inclusione e l’Equilibrio Vita-Lavoro: Il lavoro agile e lo smart working durante la pandemia hanno evidenziato il potenziale per una maggiore inclusione e per un miglior equilibrio tra vita professionale e privata, anche se hanno anche sollevato preoccupazioni su isolamento, burnout e confini tra lavoro e vita personale.

5. Differenze tra lavoro agile e smart working

Il lavoro agile è un concetto più ampio che comprende diversi aspetti dell’organizzazione del lavoro, inclusi metodi, processi e cultura aziendale. Lo smart working, invece, si riferisce più specificatamente al lavoro da remoto, utilizzando la tecnologia per lavorare al di fuori degli uffici tradizionali.
Il lavoro agile è spesso associato a metodologie specifiche, soprattutto nel settore dello sviluppo software (come Scrum o Kanban), ed è fortemente incentrato sul miglioramento continuo e sulla collaborazione tra team. Lo smart working, d’altra parte, è più centrato sull’individuo e sulla sua capacità di lavorare efficacemente in modo indipendente da remoto.
Il lavoro agile richiede spesso un cambiamento più profondo nella cultura aziendale, includendo modi di lavorare più collaborativi e processi decisionali decentralizzati. Lo smart working può essere implementato più facilmente come una politica lavorativa senza necessariamente richiedere un cambiamento culturale profondo.
Mentre entrambi i concetti supportano l’innovazione, il lavoro agile enfatizza in modo particolare l’agilità organizzativa e la capacità di adattarsi rapidamente a nuove informazioni, feedback del cliente e cambiamenti del mercato.

6. Legislazioni e normative

Diversi paesi hanno introdotto leggi specifiche per regolamentare il lavoro agile e lo smart working. In Italia, ad esempio, la legge sul lavoro agile (Legge 81/2017) offre un quadro giuridico che stabilisce diritti e doveri per lavoratori e datori di lavoro.
La legge riconosce la flessibilità come caratteristica fondamentale del lavoro agile, sia in termini di orari di lavoro che di scelta del luogo di lavoro. Questa flessibilità è intesa per favorire l’equilibrio tra vita professionale e privata.
La Legge 81/2017 in Italia stabilisce i diritti e i doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro. Per i lavoratori, include il diritto alla disconnessione, per evitare che siano costantemente disponibili al di fuori degli orari di lavoro standard. Per i datori di lavoro, implica l’obbligo di fornire adeguata attrezzatura tecnologica e supporto, nonché di garantire la sicurezza del lavoro a distanza.
La legge impone ai datori di lavoro di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori a distanza, nel rispetto delle normative esistenti in materia di sicurezza sul lavoro.

7. Diritto del lavoro e adeguamenti

Le aziende devono adeguare i contratti di lavoro e le politiche interne per riflettere le modalità di lavoro agile e smart working. Ciò include la definizione di aspettative, responsabilità e condizioni per il lavoro a distanza.
La protezione dei dati e la privacy sono di fondamentale importanza, specialmente con i dipendenti che accedono e gestiscono informazioni aziendali da remoto. Le aziende devono assicurarsi che siano rispettate le normative sulla protezione dei dati, come il GDPR nell’Unione Europea.
Con il lavoro agile e lo smart working, i dipendenti possono trovarsi in paesi diversi da quello in cui si trova la sede dell’azienda. Questo pone questioni complesse relative alla legislazione del lavoro applicabile, alla tassazione e alla sicurezza sociale.

8. Altre normative e leggi internazionali

Nell’Unione Europea, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) gioca un ruolo cruciale nella regolamentazione del lavoro agile, specialmente per quanto riguarda la gestione e la protezione dei dati personali.
Altri paesi hanno introdotto o stanno considerando leggi simili per regolamentare il lavoro agile e lo smart working. Queste leggi variano in termini di portata e dettaglio, ma condividono l’obiettivo comune di adeguare il diritto del lavoro alle nuove realtà del lavoro digitale.

9. Vantaggi specifici per le donne

Uno dei principali benefici del lavoro agile per le donne è la maggiore flessibilità che offre. Questo può essere particolarmente vantaggioso per coloro che hanno responsabilità familiari o di cura, consentendo loro di gestire meglio il proprio tempo tra lavoro e vita privata.
Il lavoro da remoto elimina la necessità di spostarsi quotidianamente per raggiungere l’ufficio, risparmiando tempo e riducendo lo stress, aspetti che possono essere particolarmente utili per le donne che gestiscono molteplici responsabilità.
Il lavoro agile può offrire alle donne maggiori opportunità di carriera, specialmente in quelle regioni o settori dove le opportunità lavorative sono limitate.
La flessibilità del lavoro agile può talvolta portare a una sovrapposizione tra responsabilità lavorative e familiari/domestiche, creando pressione per le donne di “gestire tutto”.
Il lavoro da remoto può portare a una minore visibilità all’interno dell’organizzazione, il che potrebbe influire negativamente sulle opportunità di promozione e avanzamento di carriera per le lavoratrici.
In alcune regioni o per alcune donne, l’accesso limitato a risorse tecnologiche affidabili può rappresentare una barriera significativa al lavoro agile.
Le aziende possono sviluppare politiche specifiche per supportare le lavoratrici in modalità agile, come programmi di formazione, supporto per l’equipaggiamento tecnologico e misure per garantire l’equità nella valutazione delle prestazioni.
Offrire programmi di mentoring e networking per le lavoratrici remote può aiutare a mitigare la questione dell’invisibilità e a promuovere le opportunità di crescita professionale.
Educare e sensibilizzare sia i lavoratori che i datori di lavoro sull’importanza di mantenere confini chiari tra lavoro e vita privata per prevenire il sovraccarico di lavoro e lo stress.

10. L’adozione del lavoro agile tra le lavoratrici

I dati disponibili fino al 2023 mostrano che la pandemia di COVID-19 ha agito come un acceleratore nell’adozione del lavoro agile e dello smart working. Questo è particolarmente vero per le lavoratrici, molte delle quali hanno sperimentato per la prima volta il lavoro a distanza durante questo periodo.
Studi indicano che una percentuale significativa di donne preferisce continuare con modalità di lavoro flessibili, come il lavoro agile o il lavoro ibrido, anche dopo la pandemia. Questo riflette il valore che le lavoratrici attribuiscono all’equilibrio vita-lavoro.
L’adozione del lavoro agile tra le lavoratrici varia a seconda del settore. Settori come la tecnologia, i servizi finanziari e l’istruzione mostrano tassi più elevati di adozione, mentre settori come la sanità e la manifattura presentano meno opportunità di lavoro agile a causa della natura delle mansioni.
Le professioni che richiedono un elevato livello di interazione digitale e competenze informatiche tendono ad avere una maggiore percentuale di lavoratrici in modalità agile.
L’adozione del lavoro agile può variare in base a fattori demografici come l’età, il livello di istruzione e la situazione familiare. Ad esempio, lavoratrici con figli mostrano spesso una preferenza più forte per il lavoro agile.
Alcune regioni e paesi hanno tassi più elevati di adozione del lavoro agile tra le donne, spesso influenzati da fattori culturali, economici e dalla legislazione del lavoro.
Nonostante i benefici, alcune lavoratrici affrontano sfide nell’adozione del lavoro agile, come la mancanza di un ambiente di lavoro adeguato a casa, problemi di connettività e difficoltà nel mantenere i confini tra vita professionale e personale.
Per molte lavoratrici, il lavoro agile offre opportunità di crescita professionale, accesso a nuovi mercati di lavoro e maggiore autonomia nella gestione della carriera.

11. Discriminazione e pregiudizi di genere

Il lavoro a distanza può portare a una minore visibilità all’interno dell’organizzazione, il che potrebbe influenzare negativamente le opportunità di promozione e avanzamento di carriera per le donne.
Esiste il rischio che il lavoro agile sia considerato meno serio o meno impegnativo rispetto al lavoro in ufficio, rinforzando stereotipi di genere obsoleti.
Le donne che lavorano in modalità agile possono affrontare sfide nella valutazione delle prestazioni, dove la mancanza di visibilità potrebbe influenzare negativamente il riconoscimento del loro contributo lavorativo.
La flessibilità del lavoro agile può talvolta tradursi in una sovrapposizione e confusione tra responsabilità lavorative e familiari/domestiche, aumentando il rischio di sovraccarico di lavoro.
Mantenere un confine chiaro tra lavoro e vita personale può essere difficile, specialmente quando si lavora da casa. Questo può portare a burnout e stress.

12. Il valore dello smart working

Lo smart working può aiutare a ridurre i pregiudizi e le discriminazioni di genere sul posto di lavoro, in quanto la valutazione delle prestazioni si basa più sui risultati concreti e meno sulla presenza fisica o su dinamiche interpersonali.
Il lavoro agile permette alle aziende di assumere talenti da un pool più ampio e diversificato, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica, creando gruppi di lavoro più diversi e inclusivi. Il lavoro agile apre la strada a nuove opportunità di carriera per le donne, in particolare in settori o ruoli precedentemente limitati da barriere geografiche o culturali.
Affinché il valore di questa modalità lavorativa possa realizzarsi, è importante garantire che il lavoro agile non conduca a una minore visibilità per le lavoratrici, il che potrebbe influenzare le loro prospettive di carriera. Le aziende devono sviluppare strategie per garantire che tutte le voci siano ascoltate e valorizzate.
Bisogna, altresì, evitare che la flessibilità del lavoro agile si traduca in un sovraccarico di lavoro per le donne, che spesso gestiscono una quota maggiore delle responsabilità domestiche e familiari. Implementare politiche di orario flessibile che consentano ai dipendenti di scegliere gli orari di lavoro che si adattano meglio alle loro esigenze personali e familiari.
Offrire una combinazione di lavoro a distanza e in ufficio, permettendo ai dipendenti di scegliere l’ambiente di lavoro che preferiscono e che meglio si adatta alle loro esigenze. Assicurarsi che le valutazioni delle prestazioni siano basate sui risultati ottenuti piuttosto che sulle ore lavorate o sulla presenza fisica in ufficio.
Fornire feedback regolari e costruttivi e supporto per lo sviluppo professionale, garantendo che tutti i dipendenti, indipendentemente dal genere, abbiano pari opportunità di crescita.
Adottare pratiche di assunzione che promuovano la diversità di genere e culturale all’interno dell’organizzazione.
Fornire risorse e supporto per la salute mentale, come accesso a consulenza e programmi di benessere.
Assicurarsi che i dipendenti che lavorano da remoto abbiano accesso alle risorse e alle strutture necessarie per svolgere efficacemente il loro lavoro.
Utilizzare tecnologie e piattaforme che facilitino la comunicazione e la collaborazione tra i team, garantendo che tutti i membri del team siano coinvolti e informati.
Organizzare incontri regolari e attività di team building per mantenere un senso di appartenenza e comunità tra i dipendenti, sia in remoto sia in ufficio

13. Esempi di buone pratiche aziendali

Google: Flessibilità e Benessere dei Dipendenti
Google ha implementato workshop e risorse sulla salute mentale per i suoi dipendenti, riconoscendo l’importanza del benessere psicologico nel contesto lavorativo.
L’azienda offre opzioni di lavoro flessibili e ibride, consentendo ai dipendenti di scegliere dove e quando lavorare in base alle loro esigenze personali.
Deloitte: Parità di Genere e Leadership Femminile
Deloitte ha sviluppato programmi specifici per sostenere e promuovere le donne in ruoli di leadership, incentivando l’equilibrio di genere a livelli superiori.
L’azienda offre congedi parentali estesi e flessibili, validi per entrambi i genitori, incoraggiando una maggiore parità nelle responsabilità familiari.
Microsoft: Inclusione e Diversità
Microsoft ha implementato programmi di formazione obbligatori per tutti i dipendenti per aumentare la consapevolezza e la comprensione delle questioni di diversità e inclusione.
L’azienda fornisce tecnologie avanzate e supporto per facilitare un efficace lavoro a distanza, garantendo che tutti i dipendenti abbiano le risorse necessarie.
Salesforce: Uguaglianza di Genere e Trasparenza
Salesforce conduce analisi retributive regolari per identificare e correggere eventuali disparità di genere, assicurando equità salariale all’interno dell’organizzazione.
Ha lanciato iniziative come “Women’s Network”, un gruppo di risorse per dipendenti dedicato al supporto delle donne attraverso networking, sviluppo professionale e opportunità di leadership.
Accenture: Flessibilità e Supporto alle Famiglie
Accenture offre una varietà di programmi di supporto per i genitori lavoratori, inclusi congedi parentali flessibili e risorse per il ritorno al lavoro.
L’azienda promuove una cultura di lavoro che consente ai dipendenti di personalizzare i propri orari e modelli di lavoro in base alle loro esigenze di vita.

14. Conclusioni

In conclusione, il lavoro agile e lo smart working rappresentano una trasformazione significativa nel panorama lavorativo moderno, offrendo vantaggi notevoli in termini di flessibilità, equilibrio vita-lavoro e accesso a nuove opportunità. Tuttavia, queste modalità lavorative presentano anche sfide uniche, in particolare per quanto riguarda l’inclusione di genere, la visibilità professionale e l’equilibrio tra flessibilità e regolamentazione.
Le prospettive future indicano un continuo sviluppo e adattamento sia nel contesto aziendale che in quello legislativo. Le aziende sono chiamate a implementare politiche che non solo facilitino il lavoro agile, ma che promuovano attivamente un ambiente di lavoro equo e inclusivo. Allo stesso tempo, è essenziale che le normative siano aggiornate per riflettere le nuove realtà del lavoro, proteggendo i diritti dei lavoratori e garantendo un ambiente di lavoro sicuro e produttivo.
L’importanza di trovare un equilibrio tra la flessibilità offerta dal lavoro agile e la necessità di regolamentazioni chiare e giuste non può essere sottovalutata. Mentre il mondo del lavoro continua ad evolversi, è fondamentale che queste innovazioni vengano guidate da un impegno condiviso verso la sostenibilità, l’inclusione e il benessere dei lavoratori.
In definitiva, il lavoro agile e lo smart working non sono solo tendenze temporanee, ma elementi chiave di una trasformazione più ampia nel modo in cui concepiamo e organizziamo il lavoro nel XXI secolo. La loro gestione efficace e equa sarà determinante per costruire un futuro lavorativo che sia produttivo, soddisfacente e giusto per tutti.

Ilaria Fruet

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento