Delega fiscale: in arrivo gli interpelli a pagamento 

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La possibilità di avere gli interpelli a pagamento rappresenta uno dei principi contenuti al Capo II della delega fiscale, dedicato ai rapporti tra fisco e contribuente, dove si proclama l’impegno di rispettare il legittimo affidamento anche attraverso l’obbligo di motivazione per gli atti dell’amministrazione.
In questa situazione, l’interpello a pagamento dovrebbe essere un obiettivo che contrasta con lo scopo di migliorare il rapporto tra i cittadini e l’amministrazione finanziaria.
Prevedere una  “tassa” di ingresso ha generato delle perplessità da parte dei professionisti, a cominciare dalle associazioni sindacali dei commercialisti al Consiglio nazionale di categoria, che nell’audizione parlamentare dell’11 maggio scorso, ha chiesto di potere recedere dal progetto.
Per approfondimenti: Pace fiscale 2023

Indice

1. I professionisti


Come scrive il quotidiano Il sole 24 ore, secondo il Consiglio Nazionale dei Commercialisti, si dovrebbe applicare uno dei cardini della delega che si basa sul confronto preventivo.
Un metodo senza il quale si potrebbe rischiare di non dare risultati o di sfociare in esiti contradditori dei due istituti di accertamento, il concordato biennale e la cooperative compliance estesa.
A questo punto si attende di vedere se in relazione agli interpelli ci potrà essere una mediazione oppure una correzione parlamentare.

2. Gli interpelli


Di sicuro l’attività collegata alle risposte determina un impegno di rilievo per l’Amministrazione, che con la riforma dovrà migliorare l’attività di accertamento, spostando il punto di partenza sulle attività di accompagnamento del contribuente all’adempimento fiscale corretto.
Davanti a un simile progetto si devono reperire le risorse professionali, sia in relazione ai numeri,  sia in relazione alla professionalità.
Quello che risalta è che la delega fiscale insiste sulla drastica riduzione del numero degli interpelli, partendo da una situazione di fatto, in base alla quale lo scorso anno si è superata quota 18 mila domande, a volte ripetitive e su questioni che erano state affrontate in precedenza.
Anche se il contribuente o il professionista che lo assiste vorrebbe avere una risposta adatta al suo caso concreto, non si può nascondere che a volte si fa fatica a comprendere le ragioni dell’istanza in presenza di situazioni pacifiche.

3. Le possibili alternative


Se si riflette sull’intera situazione, si è portati a chiedersi se l’interpello rappresenti l’unica strada percorribile.
Nella delega fiscale viene delineato un servizio di indicizzazione e di risposta scritta attraverso l’utilizzazione del patrimonio informativo accumulato dalle Entrate, attraverso l’intelligenza artificiale.
Le risposte scritte sulla base dei casi che sono stati risolti potrebbero dedurre che si ricorra all’interpello nei casi pacifici, nei quali l’Agenzia ha fatto conoscere il suo orientamento.
La stessa Agenzia viene chiamata a definire, in tempi che siano coerenti con i bisogni dei contribuenti, documenti di istruzione anche in relazione alle sollecitazioni degli Ordini Professionali, delle associazioni di categoria e dei portatori di interesse.
Senza ombra di dubbio il diritto tributario deve avere uno stretto legame con i casi concreti.
In relazione all’abuso del diritto nelle operazioni straordinarie o in alcune applicazioni dell’imponibilità o dell’esenzione Iva in ambito finanziario, a volte nelle risposte si rinvengono degli orientamenti di carattere diverso, oppure che richiedono al contribuente l’individuazione di un preciso legame  tra di loro.
Con la finalità di evitare confusioni e incertezze, all’Agenzia si devono chiedere dei documenti periodici e meditati che riescano a mettere in evidenza le situazioni concrete che si presentano.

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Le misure presentate dal legislatore sono naturalmente da valutare all’interno della sfera di ogni singolo soggetto, alla luce della situazione personale e della necessità di considerare tutte le opportunità fornite dalla normativa, tenendo presente peraltro che riguardano tutti i contribuenti, dalla persona fisica alla grande impresa.
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Con l’avvio delle riforme del sistema fiscale trova nuovamente spazio una misura straordinaria di “tregua” fiscale, una sorta di “condono” con possibilità di chiudere le liti potenziali, attuali o passate, con il pagamento delle imposte (ma non delle sanzioni). L’ambito di operatività delle disposizioni introdotte dalla Legge di bilancio 2023 è vasto, e parte dall’ opportunità di definire gli avvisi bonari sino alla riapertura dei termini per la rottamazione, senza trascurare il rafforzamento della conciliazione giudiziale e la possibilità di definire le liti pendenti; particolarmente importante è poi l’innovativo strumento del “ravvedimento speciale”, che si affianca alla sanatoria delle violazioni formali e al saldo e stralcio per i debiti fino a 1.000 euro. Le misure presentate dal legislatore sono naturalmente da valutare all’interno della sfera di ogni singolo soggetto, alla luce della situazione personale e della necessità di considerare tutte le opportunità fornite dalla normativa, tenendo presente peraltro che riguardano tutti i contribuenti, dalla persona fisica alla grande impresa. In questo contesto, il libro si propone di fornire uno strumento di rapida consultazione e una “bussola” per orientare il professionista nell’interpretazione della legislazione e soprattutto della prassi rilevanti in materia. Alessandro AlbanoAvvocato cassazionista, collabora stabilmente con Studio Gnudi. Dottore di ricerca in Diritto tributario europeo, è autore di diversi capitoli in opere collettanee e di numerosi articoli, anche in lingua inglese, pubblicati sulle principali riviste tributarie. Professore a contratto in Diritto tributario e processuale nell’Università degli Studi di Bologna, docente in Master post lauream organizzati da Atenei universitari. È relatore a seminari e convegni organizzati dagli Ordini professionali, oltre che componente di commissioni di studio. È tra l’altro socio IFA- sezione italiana, dell’ANTI, Sezione Emilia-Romagna e della Camera degli Avvocati tributaristi di Bologna.

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Dott.ssa Concas Alessandra

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