Riforma civile Cartabia: accelerazione sui tempi

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In tema di processo civile, sulla “Manovra 2023” è comparso l’anticipo a fine febbraio dell’entrata in vigore della riforma Cartabia. Un emendamento presentato dal Governo punta ad accelerare l’entrata in vigore della Riforma Cartabia al 28 febbraio 2023, ben 4 mesi prima della data del 30 giugno 2023, già prevista dalla riforma stessa. A questo tema dedica spazio il volume: Formulario commentato del Nuovo Processo civile 2024
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Indice

1. Le reazioni di CNF, OCF, AIGA

Sul portale istituzionale del CNF, il 20 dicembre scorso, è comparso un comunicato dove si riportano le dichiarazioni dei massimi vertici di Cnf e Ocf, dove entrambi esprimono sconcerto per l’emendamento presentato dal Governo in tema di anticipazione della riforma Cartabia sul processo civile. Anche AIGA reagisce attraverso un comunicato dove, tramite il Presidente, prende posizione sull’emendamento. A questo tema dedica spazio il volume: Formulario commentato del Nuovo Processo civile 2024

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2. I commenti di CNF e OCF riportati sul comunicato pubblicato sul portale

Di seguito le dichiarazioni, riportate sulla nota stampa, espresse dalla presidente del Consiglio nazionale forense (CNF), Maria Masi e dal coordinatore dell’Organismo congressuale forense (OCF), Mario Scialla: “Suscita sconcerto la decisione del Governo di anticipare l’entrata in vigore delle disposizioni più rilevanti della riforma del processo civile al 28 febbraio 2023.L’emendamento governativo alla legge di Bilancio, con l’anticipazione delle principali novità del rito civile, stride peraltro con la decisione di posticipare, invece, la riforma del processo penale e soprattutto appare del tutto irragionevole e disfunzionale visto il caos in cui getterà cancellerie, magistrati e avvocati”. “Innovazioni di forte impatto come la nuova fase introduttiva del giudizio di cognizione, infatti, richiedono negli operatori il giusto livello di approfondimento e consolidamento che non sarà possibile con un’anticipazione di quattro mesi rispetto alla data originaria di entrata in vigore. Questo tipo di considerazioni, d’altronde, hanno indotto opportunamente il Governo ad operare la scelta opposta in riferimento al processo penale. Non si comprende in nessun modo, dunque, la scelta vista la consapevolezza mostrata circa il già grave affanno della giustizia civile, definita prima causa di sofferenza dello Stato, con i ritardi dei processi che costano il 2% di Pil”. “E neppure ignora il Governo le criticità della riforma, di cui si appresta ad accelerare l’entrata in vigore, sotto il profilo del diritto di difesa. Criticità che aveva annunciato di voler risolvere, rispondendo all’auspicio dell’avvocatura di un intervento normativo sugli aspetti più spinosi della riforma della giustizia civile che, così come è, non è in grado di contrarre i tempi medi dei processi, con un inutile sacrificio delle garanzie di difesa e del contraddittorio, e senza una vera incidenza sugli obiettivi individuati dal Pnrr”.

3. I commenti del Presidente AIGA

In una nota pubblicata sul portale istituzionale di Aiga sono stati pubblicati i commenti, sull’emendamento, del Presidente dei Giovani Avvocati, Francesco Paolo Perchinunno: “Desta molta preoccupazione all’interno di AIGA, Associazione Italiana Giovani Avvocati, l’ennesimo intervento sulla riforma n. 149/2022 del rito processuale civile, emendamento alla Legge di Bilancio che prevede l’anticipazione – al 28 febbraio 2023- di entrata in vigore di parte del D.Lgs n. 149/2022”. “Oltre che ingiustificato nella sostanza, viola il principio di gradualità, che avrebbe dovuto animare l’applicazione concreta della riforma e consentire, a tutti gli operatori del diritto, un’assimilazione progressiva delle nuove regole. Principio che, invece, viene immotivatamente accantonato gravando gli operatori di oneri ulteriori e gli utenti del sistema di nuove incertezze. AIGA chiede che l’emendamento venga ritirato e lancia un appello al Governo affinché si lavori ad una controriforma che metta al centro l’efficienza del sistema giustizia”.

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