Privacy e diritto all’oblio: riservatezza nei social media

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Indice

1. La privacy nei social media

La privacy nei social media è il diritto garantito in capo all’utente di controllare che le informazioni che lo riguardano vengano trattate nel rispetto delle vigenti normative, mirate a consentire l’autodeterminazione del singolo e il controllo delle notizie che lo riguardano.
Il Codice della privacy riconosce a chiunque il diritto alla protezione dei dati personali, che viene garantito tramite due strumenti: la correttezza del trattamento dei dati e la possibilità di intervento dell’interessato.
Chi utilizza i dati personali altrui, infatti, è tenuto a rilasciare un’apposita informativa per illustrare le finalità e le modalità di trattamento dei dati, mentre il soggetto che conferisce i dati può verificare la correttezza del trattamento e, in alcuni casi, revocare il consenso al trattamento.
Nell’applicazione di queste regole al mondo virtuale si incontrano non pochi problemi, per due motivi: Internet pone serie difficoltà nell’attuazione di efficaci forme di vigilanza e l’idea di fondo ispiratrice della normativa in materia parte dal presupposto che la tutela dei dati personali non debba essere considerata un ostacolo alla circolazione delle informazioni, ma un mezzo per rendere semplicemente trasparente il flusso delle informazioni a garanzia degli interessati

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2. Privacy e diritto all’oblio

La complessità e la delicatezza della questione risiedono nel fatto che il tema della privacy in rete si intreccia con quello del diritto all’oblio, ovvero il diritto dell’utente a cancellare nei motori di ricerca e nei social network i dati pregiudizievoli, non pertinenti, non necessari o non collegati con fatti di cronaca.
La giurisprudenza a più riprese ha stabilito che, a tutela della propria immagine sociale, chiunque abbia diritto alla cancellazione delle informazioni che lo riguardano, che in ogni caso possono essere conservate in rete solo se rispondenti a tre requisiti:

  • contestualizzazione
  • aggiornamento
  • interesse reale alla conservazione nell’archivio

3. Diritto all’oblio e diritto di cronaca

A livello europeo si sta cercando di elaborare una normativa che riesca a bilanciare il diritto di cronaca da un lato e di tutela dell’interessato dall’altro, sullo sfondo di social media dotati di una struttura che rende praticamente impossibile la cancellazione completa e definitiva dei dati.
In una recente pronuncia del Garante della Privacy, tuttavia, è stato ribadito il principio per cui il diritto all’oblio va bilanciato con il diritto di cronaca garantito dall’art. 21 Cost. in quanto libera manifestazione del pensiero.
In particolare, il Garante ha ritenuto non fondata la richiesta di un cittadino che chiedeva la deindecizzazione di una notizia che lo riguardava e, in subordine, l’adozione di una misura idonea ad evitare che il suo nominativo in rete fosse associato a determinati fatti di cronaca, ritenendo possibile chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali solo se questi ultimi siano trattati in violazione di legge, non siano veritieri o la loro conservazione non sia necessaria.
Secondo il Garante, infatti, il diritto all’oblio ha come ragion d’essere il trascorrere del tempo, per cui non può avere ad oggetto notizie recenti e/o di sicuro interesse pubblico, dovendo altrimenti cedere il passo al diritto di cronaca, come avviene nel caso in cui i dati personali sono stati trattati lecitamente.
Nel caso di specie, comunque, il gestore del motore di ricerca ha infine autonomamente provveduto ad eliminare lo snippet che poteva risultare fuorviante in quanto non in linea con la narrazione dei fatti riportati poi nell’articolo.
Fattispecie come quella appena descritta consentono e, anzi, impongono di soffermarsi per un momento su una breve considerazione: l’evoluzione della rete con lo sviluppo dei social network ha posto seri problemi nell’ambito della tutela della privacy, stante in special modo la totale mancanza di consenso informato, poiché (quasi) nessun utente è in grado di controllare la diffusione dei propri dati personali e conoscere da chi e per quali finalità vengono trattati.

FORMATO CARTACEO

Diritto all’oblio: responsabilità e risarcimento del danno

Attraverso i contributi della giurisprudenza nazionale ed europea, l’opera ricostruisce i contorni del diritto all’oblio e delle relative forme di tutela, responsabilità e risarcimento del danno.Di taglio pratico, il testo garantisce all’operatore i mezzi necessari per l’esercizio di un diritto di non ancora facile definizione, illustrando gli strumenti di tutela dei dati personali presenti in rete.Il volume è completato da un’appendice normativa, una ricca rassegna di giurisprudenza nazionale ed europea, dalla raccolta dei provvedimenti significativi del Garante per la protezione dei dati personali e da indicazioni operative su come cancellare i dati dall’indicizzazione automatica dei principali motori di ricerca.Andrea Sirotti GaudenziÈ avvocato e docente universitario. Patrocina davanti alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo e alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, innanzi alle quali ha ottenuto alcuni significativi provvedimenti. È chiamato a svolgere attività di insegnamento presso vari Atenei. Dirige il “Notiziario giuridico telematico” ed è responsabile di INFCON (Istituto Nazionale per la Formazione Continua), dell’ADISI di Lugano e di altri enti scientifici. È autore di numerosi volumi, tra cui “Il nuovo diritto d’autore”, “Trattato pratico del risarcimento del danno”, “Codice della proprietà industriale”. È presidente del Cesdet, Centro Studi di Diritto Europeo delle Telecomunicazioni. Collabora a diverse testate ed è editorialista della rivista “Guida al Diritto del Sole 24 Ore”.

Andrea Sirotti Gaudenzi | Maggioli Editore 2017

Eufemia Molinari

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