Opzione donna 2017: quando e a chi conviene la pensione anticipata

Redazione 21/12/16
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Per quanto riguarda le modalità con cui presentare la domanda di pensione anticipata tramite l’Opzione donna non sono previsti limiti di tempo. Infatti, tutte le lavoratrici che vorranno usufruire del trattamento hanno a disposizione tutto il tempo necessario per valutare le relative opzioni.
Attenzione, però, perché in alcuni casi non risulta conveniente avvalersi dell’Opzione Donna essendo invece consigliabile attendere il raggiungimento della pensione di vecchiaia o delle altre forme di pensione anticipata.
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Opzione donna 2017: tutte le novità
Come noto, si tratta di una misura volta a permettere alle lavoratrici dipendenti e a quelle autonome di andare in pensione anticipata rispettivamente a 57 anni e 7 mesi e 58 anni e 7 mesi se in possesso di almeno 35 anni di contributi.
Per via dell’ampliamento previsto dalla Legge di Stabilità 2017, a partire dal prossimo anno le lavoratrici per usufruire della misura dovranno aver maturato i detti requisiti entro il 31 luglio 2016 (e non più entro il 31 dicembre 2015).
In altre parole, dal 2017 avranno la possibilità di beneficiare dell’Opzione Donna le lavoratrici dipendenti nate fino al mese di dicembre del 1958 e le lavoratrici autonome nate fino a dicembre del 1957.
Opzione donna 2017: a chi è estesa
L’Opzione Donna 2017 verrà ampliata a circa 2.600 lavoratrici dipendenti, 670 autonome e 860 lavoratrici del settore pubblico, per un totale di oltre 4mila nuove donne. In base a quanto previsto, però, la nuova Opzione donna prevede che la decorrenza della pensione anticipata scatterà 12 mesi dopo la maturazione dei requisiti di età e anzianità contributiva.
Quindi, le lavoratrici autonome godranno di trattamenti più sfavorevoli  in quanto per loro la decorrenza scatterà 18 mesi dopo la maturazione di tutti i requisiti.
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Pensione anticipata: quali sono i limiti di tempo per la domanda?
Come anticipato, una volta trascorso il periodo di 12 o 18 mesi, si può presentare domanda per la pensione anticipata senza particolari vincoli temporali. L’Inps lo aveva già confermato: si tratta della cosiddetta cristallizzazione dei requisiti.
Dal momento che per la presentazione della domanda di pensione anticipata non sono previsti limiti di tempo, è bene riflettere se conviene o meno abbandonare il lavoro a 57 (o 58) anni usufruendo dell’Opzione donna in quanto quest’ultima, almeno  sotto il profilo economico, presenta evidenti svantaggi.
Opzione donna 2017: vantaggi e svantaggi

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Come anticipato sopra, l’Opzione Donna implica svantaggi dal punto di vista economico in quanto comporta un importante taglio alla pensione. Le lavoratrici che, infatti, decideranno di avvalersi della misura saranno tenute ad accettare il ricalcolo contributivo dell’importo della pensione.
Con il sistema  contributivo il calcolo della pensione è basato sui contributi effettivamente versati e non, come invece accade con quello retributivo, sulla media dei redditi degli ultimi 10 o 15 anni. Questo implica, quindi, un taglio dell’assegno che, stando alle stime ufficiali, dovrebbe essere del 18% per le lavoratrici dipendenti e del 27% per le autonome.

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