Con la sentenza n. 4859 del 27 febbraio la Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo il licenziamento disciplinare intimato al dipendente che diffonda notizie relative all’imminente chiusura di una delle sedi aziendali. Comportamento questo cui si riconnette “una più ampia potenzialità di effetti”: in ordine al concreto danno all’immagine per il datore di lavoro nei confronti sia dei clienti che dei partner commerciali dell’impresa; nel venir meno in radice del rapporto di fiducia ed affidamento che il datore di lavoro ha diritto di nutrire verso il proprio personale.
La Suprema Corte ha poi precisato che il provvedimento espulsivo nei confronti del dipendente trova la sua ragion d’essere non solo nella natura riservata della notizia, ma altresì nel fatto che la fonte a fornire tale indiscrezione è considerata attendibile in funzione del ruolo dallo stesso ricoperto nell’organizzazione aziendale.
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