Le bugie di Putin. Guerra per la difesa di un popolo? No, attacco ai valori della democrazia

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La motivazione ufficiale della crisi russo-ucraina è la protezione degli ucraini filo-russi nelle due autoproclamatesi repubbliche indipendenti di Donetsk e Lugansk, e la smilitarizzazione del Paese che Putin vorrebbe neutrale e fuori dall’Europa occidentale.

In palese conflitto con le regole che vietano l’uso della forza tra Stati, (art. 2, paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite), Putin ha intrapreso una guerra di aggressione dai “futili motivi” contro l’Ucraina.

Il concetto di “autotutela legittima”, sancito all’art 51 della Carta delle Nazioni Unite, è stato fraudolentemente utilizzato da Putin a suo vantaggio, mascherando la guerra di aggressione all’Ucraina sotto forma di una guerra in aiuto alle Regioni separatiste del Donbass. L’autotutela individuale e collettiva sancita dalla Carta della Nato, è un concetto legittimamente invocato dall’Ucraina nei confronti della Russia.
L’aggressore è Putin, lo strenuo difensore è Zelensky.
La circostanza che l’Ucraina abbia vissuto una continua alternanza tra Presidenti filo-russi e Presidenti filo-europei, non autorizza Putin ad attaccare l’integrità territoriale e l’autonomia politica di tale Stato.
Esiste l’Ucraina?
Secondo Putin, no.
E perché l’Ucraina non dovrebbe esistere?
Dietro lo schermo di una battaglia per la protezione della popolazione russa che vive in Ucraina, c’è la smania dell’imperialismo russo.
Quale libertà viene concessa alle Repubbliche del Donbass?
Putin ha raccontato un sacco di bugie.
È ,in realtà, quello di Putin, un attacco ai valori della democrazia e al sistema dei valori dell’UE e della NATO, che non concepiscono la guerra come aggressione ingiustificata alla libertà di un popolo. L’unica guerra giusta è la guerra difensiva.

Perché la Russia teme l’UE e la NATO?
Probabilmente se l’Ucraina entrasse nell’UE e conseguentemente nella Nato la Russia perderebbe il dominio militare e politico di questo Stato, che beneficerebbe di una nuova economia e che verrebbe a godere del diritto alla libertà di stampa nonché di un sistema giudiziario indipendente da qualsiasi altro potere.

L’obiettivo russo è recuperare l’Ucraina sia per la sua importanza strategica e storica, sia perché Putin non vuole essere ricordato come il leader che l’ha persa sia perché, se in Ucraina democrazia e capitalismo dovessero funzionare, anche i cittadini russi potrebbero cominciare a chiedere maggiori diritti e libertà, creando quindi problemi di instabilità interna.
Pertanto la Russia aveva fatto agli Stati Uniti una serie di richieste estreme, come ad esempio escludere dalla NATO tutti i Paesi dell’Europa orientale.
Più concretamente, però, l’ex Paese degli zar voleva la garanzia che l’Ucraina e anche la Georgia non entrassero mai a far parte della NATO. Gli USA d‘altro canto, non volevano e non vogliono cedere terreno alla Russia, trovandosi in una posizione di forza.
L’ideale per loro sarebbe continuare a mantenere lo status quo e contenere ulteriormente l’area di influenza di Mosca, destabilizzando progressivamente altri Stati alleati della Russia presenti ai suoi confini, come Bielorussia e Kazakistan.

Per quanto riguarda i Paesi europei, infine, nella contesa purtroppo sono abbastanza divisi e contano limitatamente: quelli del nord e dell’est sono terrorizzati da possibili concessioni alla Russia o da una guerra. Quelli dell’ovest, invece, sono in gran parte dipendenti da Mosca per le forniture di gas e temono, anzi, che sanzioni troppo severe potrebbero danneggiare anche le loro economie.
Nonostante questo non si stanno tirando indietro nel metterle in atto.  Sono in molti a domandarsi come potrebbe evolvere la crisi russo-ucraina e se ci sia il rischio di una Terza Guerra Mondiale.

Attualmente non sappiamo che piega potrà prendere il conflitto in corso tra Mosca e Kiev; se il presidente russo stia effettivamente cercando di riscrivere i confini della Russia e se ci sarà un’ulteriore escalation militare. Diversi sono gli scenari possibili del conflitto e tutto dipenderà dalla diplomazia, dal dialogo tra le parti e dalle scelte che prenderanno i governi coinvolti nella crisi.
Una guerra che può essere evitata con l’uso della diplomazia?
Il Presidente russo non è la persona più adatta per negoziare ad eque condizioni.
Il riconoscimento dei territori del Donbass, la mancata entrata nell’UE e nella NATO dell’Ucraina, sono le possibili condizioni che la Russia vuole ottenere. Nonostante l’illiceità dei fini di Putin, l’UE e la NATO potrebbero e dovrebbero accontentarlo.

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Valerio Carlesimo

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