Autocertificazione per gli spostamenti motivati (in pdf scaricabile)

Redazione 26/03/21
Scarica PDF Stampa
Oggi cambiano i colori delle regioni  Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Marche, Lombardia e Puglia (che venerdì scorso avevano un’incidenza superiore a 250) potrebbero restare rosse almeno fino alla settimana dopo Pasqua. Certo resteranno rosse la prossima settimana. Da lunedì quasi certamente entrerà in zona rossa anche la Val d’Aosta. Da martedì 30 (e per 4 giorni) tornerà in arancione il Lazio: e il governatore Nicola Zingaretti ha già annunciato che se arancione sarà, martedì in Lazio riapriranno in presenza le scuole materne, elementari e medie. In bilico anche questa settimana la Toscana che da arancione potrebbe passare a rossa.

Autodichiarazione

È on line il modulo di autodichiarazione che potrà essere esibito durante i controlli di polizia a giustificazione degli spostamenti nelle regioni nelle quali sono in vigore ordinanze che impongono limitazioni agli spostamenti di persone nei rispettivi ambiti territoriali.

L’autodichiarazione è anche in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo.

Volume consigliato

SMART WORKING E CORONA VIRUS

Lo sviluppo delle nuove tecnologie e il processo di digitalizzazione, denominato Industria 4.0, che coinvolge l’attuale contesto economico e sociale, ha determinato necessariamente dei cambiamenti anche nel modo di concepire la prestazione lavorativa, ad oggi caratterizzata dalla destrutturazione spazio-temporale.La flessibilità degli orari e del luogo della prestazione di lavoro, diventa una necessità ed una soluzione che grazie all’utilizzo dell’ ITC (information technology) si realizza concretamente.Le nuove tecnologie, in particolare quelle collaborative ed i social media, hanno concesso la possibilità di mettersi in contatto con chiunque ed in qualsiasi momento, e ciò ha completamente stravolto la cultura d’impresa.Invero, il sempre maggiore utilizzo di internet nonchè dei nuovi mezzi di comunicazione ha fatto sì che le distanze venissero meno o comunque si accorciassero, modificando notevolmente quello che era il modo di lavorare e di fare impresa.A tal proposito il diritto del lavoro si trova a fare i conti con queste nuove esigenze che necessitano di un intervento regolativo.Con la legge 81/2017 è stato introdotto e disciplinato il “Lavoro Agile”, meglio definito “Smart Working” e, per la prima volta in Italia, tale specifica modalità di svolgimento della prestazione lavorativa è stata inserita all’interno di un quadro normativo, che verrà trattato nel proseguo.Lo Smart Working, più precisamente, può essere definito come quell’“insieme di modelli organizzativi, moderni e non convenzionali, caratterizzato da un elevato livello di flessibilità nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti di lavoro, e che fornisce a tutti i dipendenti di un’azienda le migliori condizioni di lavoro”.Una delle tendenze che caratterizza il mercato del lavoro è, senza ombra di dubbio, la richiesta di flessibilità da parte dei lavoratori e di soluzioni che diano risposta al loro bisogno di conciliazione tra vita privata e vita lavorativa.Ed infatti la ratio posta alla base della L. 81/2017 è rappresentata proprio dall’incremento della competitività e della conciliazione dei tempi vita lavoro definito come work life balance.Questo concetto assai significativo consiste proprio nel bilanciamento tra il tempo dedicato al lavoro e alla carriera e quello dedicato a prendersi cura della famiglia e del proprio tempo libero.Le difficoltà nel gestire e bilanciare i tempi di vita nonché quelli di lavoro possono comportare, ancora, un ulteriore costo per il lavoratore in termini di riduzione del benessere; ciò può portare di conseguenza anche a compromettere la qualità della prestazione lavorativa e la produttività delle ore dedicate al lavoro.Come emerge dagli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio smart working, i lavoratori smart mediamente presentano un grado di soddisfazione e coinvolgimento nel proprio lavoro molto più elevato di coloro che lavorano in modalità tradizionale: il 76% si dice soddisfatto della sua professione, contro il 55% degli altri dipendenti; uno su tre si sente pienamente coinvolto nella realtà in cui opera e ne condivide valori, obiettivi e priorità, contro il 21% dei colleghi. Inoltre, sono più soddisfatti dell’organizzazione del proprio lavoro (il 31% degli smart worker contro il 19% degli altri lavoratori), ma anche delle relazioni fra colleghi (il 31% contro il 23% degli altri) e della relazione con i loro superiori (il 25% contro il 19% degli altri).Tutto ciò naturalmente, comporta risvolti positivi anche nei confronti delle aziende, tra questi spiccano l’incremento di produttività, la riduzione del tasso di assenteismo, la capacità di attrarre i talenti, l’aumento dell’engagement, il miglioramento delle competenze digitali e l’ottimizzazione della gestione degli spazi.Uno spazio all’interno di questa trattazione è dedicato agli ultimi interventi normativi circa l’utilizzo dello smart working come strumento per consentire la prosecuzione dell’attività lavorativa nella situazione di emergenza in cui si trova il nostro paese, dovuta al diffondersi del virus Covid-19.Massimiliano MatteucciConsulente del Lavoro in Roma. Partner Nexumstp Spa. Cultore della materia e Professore a contratto presso università pubbliche e private. Autore di numerose pubblicazioni in materia di Lavoro e relatore a convegni e seminari.

Massimiliano Matteucci | 2020 Maggioli Editore

10.30 €  8.76 €

Il decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30 e il dpcm 2 marzo 2021 hanno disposto l’applicazione di misure restrittive per il contenimento del contagio da COVID-19.

Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, in tutte le zone gialle si applicano le disposizioni previste per le zone arancioni (articolo 1, comma 1, del decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30).

Il 3, 4 e 5 aprile 2021, su tutto il territorio nazionale (tranne che nelle zone bianche), si applicheranno le restrizioni previste per le zone rosse.

In base alle disposizioni attualmente in vigore, si applicano le misure previste:

per la zona arancione alla regione Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Molise, Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e alla Provincia Autonoma di Bolzano;
per la zona rossa alla regione Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e alla Provincia Autonoma di Trento.

Si legga anche:

-Falso nell’autocertificazione: Tribunale dichiara che il fatto non costituisce reato,

-Dpcm Draghi: 12 regioni in zona rossa e chiusure fino a dopo Pasqua.

Autocertificazione covid 2021: regole per zona

In ogni zona sono in funzione restrizioni differenti. Tuttavia, anche per la zona gialla, è sempre previsto l’utilizzo del modulo di autocertificazione:

  • per spostamenti all’interno della fascia oraria di coprifuoco, dalle 22 alle 5 del mattino;
  • per spostamenti tra diverse regioni.

Zona arancione

Per quanto riguarda la zona arancione l’autocertificazione è necessaria per effettuare spostamenti al di fuori del proprio Comune. La possibilità di spostarsi, anche per fare visita ad amici e parenti, è dunque variabile in relazione all’orario, al luogo di partenza e a quello di destinazione:

  • è possibile effettuare spostamenti dalle 5 del mattino alle 22;
  • nella fascia oraria di coprifuoco (dalle 22 alle 5 del mattino) e oltre il proprio Comune è possibile spostarsi solo per motivi di lavoro, salute o necessità.

Zona rossa

Le limitazioni più stringenti si applicano nella zona rossa, in cui l’autocertificazione può essere richiesta anche per motivare la circolazione sul territorio dello stesso Comune di provenienza. In tutte le aree rosse qualsiasi genere di spostamento dev’essere giustificato da motivi di lavoro, salute o necessità.

Le regole riguardo le limitazioni di spostamento in area rossa e arancione prevedono tuttavia alcune eccezioni:

  • sono consentiti spostamenti fuori comune e regione in zona arancione e rossa a partire dai Comuni con popolazione non superiore a 5000 abitanti. In questo caso è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune (potenzialmente anche in un’altra regione o provincia autonoma, purché entro i limiti spaziali definiti e ad esclusione dei capoluoghi di provincia);
  • è sempre permesso il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche spostandosi tra regioni. Questa indicazione implica anche la possibilità di raggiungere le seconde case.
  • una nuova circolare del Ministero dell’Interno del 18 gennaio specifica che, una sola volta al giorno, è consentito lo spostamento verso un’abitazione privata, e che fuori regione sono consentiti gli spostamenti per motivi di necessità, salute, lavoro nonchè per rientrare presso la propria residenza, domicilio o abitazione.

Il Dpcm del 14 Gennaio ha inoltre introdotto la zona bianca, una quarta fascia che indica regioni e province autonome con un livello di rischio basso. Soltanto in questo caso, prospettiva ancora lontana per tutte le regioni d’Italia, non sarà più indispensabile munirsi di un’autocertificazione.

Quali sono le regole sugli spostamenti in vigore nella mia Regione/Provincia autonoma? È consentito andare a trovare amici o parenti?

Fino al 27 marzo 2021, in area rossa sono consentiti esclusivamente i seguenti spostamenti:
– per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma);
– il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. È consentito il rientro nelle cd. seconde case ubicate dentro e fuori regione (si veda la FAQ specifica);
– dal 24 febbraio al 27 marzo 2021, nelle zone rosse, non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute

Cosa si intende con i termini “residenza”, “domicilio” e “abitazione”?

– Residenza. La residenza è definita giuridicamente come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. La residenza risulta dai registri anagrafici ed è quindi conoscibile in modo preciso e verificabile in ogni momento.
– Domicilio. Il domicilio è definito giuridicamente come il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. Il domicilio può essere diverso dalla propria residenza.
– Abitazione. Il concetto di abitazione non ha una precisa definizione tecnico-giuridica. Ai fini dell’applicazione dei provvedimenti anti-Covid, dunque, l’abitazione va individuata come il luogo dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità (quindi per periodi continuativi, anche se limitati, durante l’anno) o con abituale periodicità e frequenza (per esempio in alcuni giorni della settimana per motivi di lavoro, di studio o per altre esigenze). Per fare un esempio, le persone che per motivi di lavoro vivono in un luogo diverso da quello del proprio coniuge o partner, ma che si ritrovano con lui/lei con regolare frequenza e periodicità nella stessa abitazione, possono spostarsi per raggiungere tale abitazione. Merita evidenziarsi che sia il Decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2 che il Dpcm del 14 gennaio 2021 non hanno reiterato l’esclusione delle cd. seconde case (abitazioni non principali) ubicate fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro.
Per il rientro nelle abitazioni non principali, si veda la specifica FAQ sulle cd. seconde case.

Autocertificazione covid 2021: come compilarla

Al momento della compilazione del modulo di autocertificazione, il firmatario deve dichiarare, sotto la propria responsabilità, che la propria circolazione è dovuta ad una delle seguenti casistiche:

  • comprovate esigenze lavorative;
  • motivi di salute;
  • altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio.

È inoltre indispensabile inserire nel modulo, oltre i propri dati anagrafici, anche il proprio domicilio, il numero di un documento di identificazione e un recapito telefonico valido.

Si devono inoltre specificare i luoghi di partenza e di destinazione dello spostamento:

Autocertificazione covid 2021: domande utili

Quali sono le sanzioni previste per chi non è in regola? Il “mancato rispetto delle misure di contenimento” prevede, secondo il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, sanzioni amministrative che implicano il pagamento di una multa da 400 a 1000 euro.

Si può compilare l’autocertificazione al momento del fermo? La compilazione può avvenire anche sul posto, al momento del fermo da parte delle Forze dell’Ordine, senza incorrere in alcuna sanzione.

 

 

 

Allegato

99923-1.pdf 627kB

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento