Equo compenso: primo incontro per stabilire i parametri

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Lo scorso aprile l’equo compenso per i liberi professionisti è diventato legge e il ministero lavora per formare i parametri per le professioni senza un albo (legge 4/2013).
Il compito dovrà essere svolto dalla Direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica, divisione III, servizi e professioni, qualità dei prodotti e dei servizi, professioni non organizzate in ordini e collegi, albi ed elenchi del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Nel giugno scorso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT)  ha scritto alle associazioni professionali dell’elenco ministeriale e ha chiesto la loro partecipazione attiva nel redigere la norma.

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Indice

1. Il Decreto


Come si legge sul quotidiano Il Sole 24 Ore, il MIMIT dovrà stabilire un “tariffario”, costituito da tabelle, che comprenda più attività possibili, considerando l’eterogeneità che esiste tra le attività svolte dai professionisti disciplinate dalla Legge 04/2013.
Si pensa di redigere un decreto che preveda per i professionisti un compenso fisso, variabile o a tempo.
Il compenso a tempo dovrà essere residuale, dovrà essere applicato quando non si possa determinare in un altro modo e dovrà essere uguale per ogni professione.
A questo proposito il MIMIT chiede alle associazioni, di indicare una preferenza tra compenso fisso, variabile e a tempo, e di indicare la tariffa consigliata, per ogni professione, facendo distinzione con il tipo di prestazione.


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2. Il Coordinamento delle Libere Associazioni Professionali (COLAP)


Il Coordinamento libere associazioni professionali (COLAP), rispondendo alle richieste del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) non ha potuto fornire un tariffario, neanche di orientamento, essendo difficile “cristallizzare” e “incasellare” un mercato professionale che per sua natura è fluido, mutevole e variabile, diverso da quello delle professioni regolamentate.
A questo proposito, il COLAP chiede al MIMIT dei parametri flessibili attraverso un lavoro di interfaccia e monitoraggio costante tra le rappresentanze dei professionisti e il MIMIT stesso.
Nasce da qui la richiesta di Istituire un tavolo di confronto permanente che monitori il sistema professionale della Legge 04/2013, al quale prendano parte i ministeri interessati, Agcm e le associazioni e le forme aggregative iscritte nell’elenco del Ministero, che stabilisca, monitori e aggiorni parametri relativi, anche in relazione ai metodi adottati per i compensi professionali applicati dall’Unione Europea sui progetti finanziati.

3. Le Professioni


Dal lato delle professioni  una recente lettera del Ministero della Giustizia chiede ai Consigli Nazionali informazioni sui loro regolamenti, che devono prevedere sanzioni per i professionisti che accettano compensi che non siano equi.
Molte professioni, tra le quali avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro, stanno provvedendo all’aggiornamento, e non hanno ancora concluso.
I primi che hanno incluso nel Regolamento le modifiche delle Legge 49/2023 sono stati gli ingegneri che di recente hanno pubblicato un documento del Centro Studi sull’equo compenso, che sottolinea le conseguenze dello stesso sull’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura, secondo il quale il compenso del professionista non può essere soggetto a ribasso e il metodo dell’offerta più vantaggiosa si dovrà applicare in base alla qualità e al prezzo fisso.
In relazione all’applicazione della Legge 49/2023, si devesegnalarel’allarme delle imprese, lanciato al Governo con una lettera, in relazione al rischio di compensi esagerati per i membri dei collegi sindacali.
Una questione segnalata alcuni mesi fa dai commercialisti, per la soluzione del quale è stato presentato un emendamento che prevede percentuali più basse per le grandi imprese.
In merito ai parametri, i commercialisti hanno presentato il documento di aggiornamento a maggio ma non hanno ancora ricevuto risposta dal Ministero.
Parametri che risalgono al 2013 anche per i Consulenti del lavoro che stanno lavorando allo scopo di aggiornali in relazione all’inflazione.

4. Primo incontro tra Mimit e associazioni sui parametri


Ha avuto inizio l’azione sui parametri che necessitano all’applicazione dell’equo compenso relativo alle professioni non ordinistiche disciplinato dalla Legge 4/2013 che il Ministero delle imprese e del Made in Italy (Mimit) deve stabilire.
Alcuni giorni fa si è svolto un incontro tra il sottosegretario dello stesso Mimit, Massimo Bitonci e le undici forme aggregative delle associazioni professionali.
Il Mimit ha individuato alcune macro aree che dovrà sottoporre alle associazioni con la finalità di impostare i parametri in questione.
Un compito non facile, considerata la pluralità di professioni coinvolte, delle quali, 384 sono le associazioni iscritte all’albo gestito dal Mimit e 11 sono le forme aggregate di una parte delle stesse associazioni.
Nell’incontro si è parlato di un metodo a tempo (adottato nel lavoro dipendente), che molti ritengono sia una possibilità, ma che non permette di considerare anche altri elementi, come ad esempio, la complessità della prestazione e l’esperienza del professionista.
Il gradino successivo, auspicato in tempi brevi però non ancora definiti, prevede l’invio alle associazioni delle macro aree sulle quali le stesse si dovranno esprimere.
La Legge 49/2023 sull’equo compenso all’articolo 1 comma 1, lettera c) stabilisce che sia compito del Mimit stabilire i parametri entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge (termine scaduto il 19 luglio), però sembra che ci voglia più tempo.
Il Mimit ha anche chiesto ai partecipanti all’incontro di individuare tre dei cinque membri da nominare nell’Osservatorio sull’equo compenso previsto dalla Legge 49/2023.
Il numero viene da molti considerato insufficiente se si pensa che per le professioni ordinistiche c’è un rappresentante per ogni albo.
Gli stessi partecipanti hanno convenuto che si debba istituire un tavolo permanente sia per la formazione dei parametri sia per l’aggiornamento degli stessi.

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Dott.ssa Concas Alessandra

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