Divorzio istantaneo: la Corte di Cassazione dà il via libera

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La Suprema Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 28727/2023, ha stabilito che coloro che si vorranno separare e vorranno divorziare in un’unica soluzione lo potranno fare.
Questo significa che non dovranno più essere aperti due distinti procedimenti, pagare due volte l’avvocato e pagare un doppio contributo unificato, vale a dire, l’imposta dovuta ogni volta che si inizia una causa.

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Corte di Cassazione -sez. I civ.- sentenza n. 28727 del 6-10-2023

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Indice

1. Divorzio istantaneo e Riforma Cartabia


Il divorzio istantaneo ed economico rappresenta un’applicazione alla pratica della Riforma Cartabia, in vigore dal febbraio scorso, destinata a semplificare le procedure da attuare da parte di coloro che si lasciano e, allo stesso tempo, protegge i figli dal rischio di doppi contrasti tra i genitori a distanza di poco tempo.
La pratica in questione, è stata sperimentata con successo la scorsa primavera da alcuni Tribunali,
tra i quali, Milano, Genova e Vercelli, ed è stata avversata da altri giudici di Firenze e da una parte dei professori universitari.
La Suprema Corte, ha dato ragione ai primi.
La sentenza n. 28727/2023 della Cassazione ha giudicato ammissibile il ricorso da parte di una coppia effettuato con una domanda congiunta e cumulata di separazione e scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, ed è stata accolta con soddisfazione da parte dell’Organismo Congressuale Forense (OCF).
In una nota si legge:
si tratta di un tempestivo atto della Corte di Cassazione che pone fine alla difformità di pronunce di merito ristabilendo un criterio univoco di interpretazione dell’articolo 473 bis n. 49 codice di procedura civile”.
Nel caso specifico, si legge sul quotidiano ilgiornale.it, il Tribunale di Treviso ha risolto una questione di diritto con gravi difficoltà interpretative, spiegando che in materia di divorzio “nell’ambito del procedimento del quale all’articolo 473 bis del codice di procedura civile è ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta e cumulata di separazione e di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio”. 


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2. Che cosa cambia rispetto a prima


In precedenza i coniugi pronti a procedere al divorzio dovevano prima firmare l’accordo di separazione, aspettare sei mesi, ritornare dall’avvocato, trattare un’altra volta con l’ex coniuge, depositare un secondo ricorso e aspettare la sentenza.
Erano vietati eventuali accordi fatti con la separazione che coinvolgevano anche aspetti del divorzio.
Allo stato attuale, è possibile arrivare a un unico accordo, sia di separazione sia di divorzio, trattare in un unico contesto le rispettive richieste, sottoscrivere un unico atto e depositarlo in Tribunale.
Spetterà ai giudici, attraverso determinati passaggi in via telematica, emettere prima la sentenza di separazione e dopo sei mesi, la sentenza di divorzio.
In questo modo si risparmieranno tempo, energie e denaro e la giustizia relativa alla famiglia si avvicinerà alle esigenze dei singoli cittadini.  

3. Le conclusioni


I coniugi che si decideranno di procedere alla separazione dovranno dare una rappresentazione più dettagliata della situazione del reddito e si prevede una condanna per risarcimento danni nei confronti di coloro che dovessero nascondere i propri guadagni.
Le coppie con figli che si separano o divorziano dovranno presentare un piano genitoriale con le attività dei minorenni e un piano di visite e gli stessi verranno ascoltati per i provvedimenti a loro relativi.
Sulla carta i tempi per la separazione o divorzio giudiziale si dimezzano, ma nella realtà si dovrà vedere “in corso d’opera” e non succederà più che per una separazione ci vogliano degli anni.
Adesso per una separazione o divorzio giudiziale senza particolari questioni tra coniugi ci vogliono circa 3 anni, con la recente normativa si dovrebbe arrivare a un anno e mezzo.
Nella Riforma Cartabia c’è un canale a parte per i fascicoli di separazioni che meritano maggiore attenzione, perché con allegazioni di violenza di genere.
Questo permette di accedere a un diverso canale, specifico per queste separazioni.
Si dovrà vedere come verrà attuato dai Tribunali.
Di sicuro è molto interessante la possibilità di presentare un’unica istanza per separazione e divorzio,  considerando che l’Italia è uno dei pochi paesi che prevede come obbligatoria la separazione.
In Polonia, che è un Paese molto cattolico e conservatore, il periodo della separazione non esiste, si procede direttamente al divorzio.

Formazione sul tema:


Separazione e divorzio: il sì della Cassazione al rito unico
Una conversazione tra processualisti alla luce della sentenza n.28727/2023, a cura di Michele Angelo Lupoi e Romolo Donzelli
 Corso on-line in Diretta;  Mercoledì 6 dicembre 2023;  Ore 17.00 – 19.00
L’evento, orientato alla recente decisione della Corte di Cassazione che si è espressa a favore del rito unificato tra separazione e divorzio, intende affrontare le questioni pratiche e operative che il Professionista è chiamato ad assolvere e affrontare nell’ambito dei procedimenti in materia; nonché le difficoltà ma anche le opportunità che questa nuova impostazione del procedimento porta con sé.
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Dott.ssa Concas Alessandra

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