Lo scorso 8 maggio la Commissione permanente che è stata nominata dal Ministero della Giustizia ha emanato le linee guida per la definizione dei corsi di formazione necessari all’ottenimento del titolo di avvocato specialista.
Per i tre macro settori sono disponibili 36 indirizzi, i percorsi hanno una durata minima biennale.
Indice
1. Il contenuto del documento
La Commissione permanente per la formazione specialistica degli avvocati del Ministero della Giustizia ha approvato le linee guida per le specializzazioni.
Gli avvocati possono seguire degli specifici percorsi formativi, organizzati dalle università con la collaborazione del Consiglio Nazionale Forense, dei Consigli dell’Ordine e delle Associazioni Forensi, per ottenere il titolo di specialista.
Sono stati previsti 36 diversi indirizzi per i tre grandi settori, diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo e altri più specifici.
I percorsi hanno una durata minima di due anni.
Sono previste lezioni online e in presenza con esami scritti e orali.
2. Le regole di base
Il documento precisa che nel corso degli anni è diventata di carattere primario l’esigenza di una disciplina dell’offerta dei servizi legali, in confronto al numero elevato di iscritti all’albo e della difficoltà che incontra la clientela nell’individuazione dei professionisti più preparati in relazione alle questioni da risolvere.
La risposta a questa esigenza è contenuta nell’articolo 9 della Legge 31 dicembre 2012, n. 247 (Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense), con titolo Specializzazioni, il quale contempla la figura di un avvocato “munito dell’approfondita preparazione su di una specifica materia, attestata dal titolo di Specialista che è suo diritto ottenere e indicare”.
Ogni Consiglio dell’Ordine deve istituire e aggiornare “gli elenchi degli avvocati specialisti” come da regolamento emanato dal Ministro della Giustizia con il D.M. 16 agosto 2016, n. 178.
Le regole di base per il conseguimento della specializzazione sono:
- Il titolo si acquista dopo un apposito «percorso formativo» o «per comprovata esperienza professionale», entrambi nel campo di specializzazione.
- La formazione è organizzata “presso una facoltà di giurisprudenza” e che, a questo fine, il Consiglio nazionale forense ed i consigli degli ordini territoriali stipulano apposite convenzioni, aventi ad oggetto l’organizzazione dei corsi, definiti «di alta formazione per il conseguimento del titolo di specialista”.
- Il riconoscimento della comprovata esperienza professionale richiede un’anzianità di iscrizione all’albo (ininterrottamente e senza sospensioni) di otto anni e l’attività nello specifico ambito (in modo assiduo, prevalente e continuativo) negli ultimi cinque anni.
- L’attribuzione del titolo di specialista sulla base della valutazione della partecipazione ai predetti corsi e dei titoli comprovanti l’esperienza professionale spetta al Consiglio nazionale forense, che ha anche il potere di revocarlo.
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3. I corsi di specializzazione e le materie
Con le linee guida vengono delineati i percorsi formativi specialistici che daranno titoli in ambito civile, penale, amministrativo.
L’avvocato potrà conseguire sino a tre specializzazioni in un massimo di due dei tre ambiti previsti
I corsi potranno essere svolti sia in presenza sia in modalità online da remoto, sia in modalità mista.
Le metodologie didattiche dovranno essere sia tradizionali ( lezioni frontali – almeno 100 ore – e analisi e discussione di casi ) sia innovative, con l’utilizzo di strumenti digitali oppure con esperienza.
Gli ambiti di specializzazione sono suddivisi nel modo che segue :
A) Diritto Civile, suddiviso in:
- a) diritto successorio
- b) diritti reali, condominio e locazioni
- c) diritto dei contratti
- d) diritto della responsabilità civile, della responsabilità professionale e delle assicurazioni;
- e) diritto agrario
- f) diritto commerciale e societario
- g) diritto industriale, della proprietà intellettuale e dell’innovazione tecnologica
- h) diritto della crisi di impresa e dell’insolvenza
- i) diritto dell’esecuzione forzata
- l) diritto bancario e dei mercati finanziari
- m) diritto dei consumatori
B) Diritto Penale, distinto in:
- a) diritto penale della persona
- b) diritto penale della pubblica amministrazione
- c) diritto penale dell’ambiente, dell’urbanistica e dell’edilizia
- d) diritto penale dell’economia e dell’impresa
- e) diritto penale della criminalità organizzata e delle misure di prevenzione
- f) diritto dell’esecuzione penale
- g) diritto penale dell’informazione, di internet e delle nuove tecnologie
C) Diritto Amministrativo, suddiviso in:
- a) diritto del pubblico impiego e della responsabilità amministrativa
- b) diritto urbanistico, dell’edilizia e dei beni culturali
- c) diritto dell’ambiente e dell’energia
- d) diritto sanitario
- e) diritto dell’istruzione
- f) diritto dei contratti pubblici e dei servizi di interesse economico generale
- g) diritto delle autonomie territoriali e del contenzioso elettorale
- h) contabilità pubblica e contenzioso finanziario-statistico
D) Diritto del Lavoro e della Previdenza Sociale
E) Diritto Tributario, Doganale e della Fiscalità Internazionale
F) Diritto Internazionale
G) Diritto dell’Unione Europea
H) Diritto dei Trasporti e della Navigazione
I) Diritto della Concorrenza
L) Diritto dell’Informazione, della Comunicazione Digitale e della Protezione dei Dati Personali
M) Diritto della Persona, delle Relazioni Familiari e dei Minorenni
N) Tutela dei Diritti Umani e Protezione Internazionale
O) Diritto dello Sport.
Le materie obbligatorie in ogni programma dei corsi di specializzazione forense sono
- Diritto processuale
- Deontologia e ordinamento professionale
- Logica e ragionamento giuridico
- Interpretazione (ad esempio, legge, negozio, sentenza)
- ricerca legale
- Scrittura giuridica (tecniche di redazione di atti e pareri)
- linguaggio giuridico
- Tecniche di argomentazione e discussione (arte oratoria)
4. I docenti
I docenti dei corsi di specializzazione dovranno essere:
- Professori universitari di ruolo
- Ricercatori universitari
- Avvocati di comprovata esperienze e patrocinanti davanti alle giurisdizioni superiori
- Magistrati che abbiano conseguito almeno la seconda valutazione,
- Esperti di comprovata esperienza professionale almeno decennale nello specifico settore e per le materie non giuridiche, che potranno interessare non più di un 1/5 delle ore di formazione.
A supporto della didattica, le linee guida prescrivono l’utilizzo non esclusivamente di materiali tradizionali come libri e manuali, articoli di riviste e sentenze ma anche di filmati, video e podcast, e in generale di risorse digitali da rendere disponibili anche in piattaforme di e-learning,
In base al D.M. n. 144/2015 come modificato nel 2020, i possibili corsi biennali di specializzazione, come in precedenza accennato, sono 36 e includono i singoli indirizzi dei tre macro settori del diritto civile, penale e amministrativo, con i settori non suddivisi in indirizzi.
Il corso biennale di diritto civile, penale o amministrativo ha sempre un secondo anno con indirizzo e conferisce la specializzazione necessariamente in quell’indirizzo prescelto.
L’avvocato può ottenere il titolo di specialista in massimo due settori, però nei macro settori del diritto civile, del diritto penale e del diritto amministrativo, diventerà possibile conseguire per ogni settore un numero massimo di tre specializzazioni in tre diversi indirizzi.
Il concorso di specializzazioni nei macro settori è possibile per specifici indirizzi di ogni area.
Si potrà diventare specialisti in civile e penale/ penale e amministrativo/ civile e amministrativo, ma dovranno essere cumulabili specifici indirizzi di ogni macrosettore, come ad esempio diritto commerciale per l’ambito civile e e penale dell’economia e dell’impresa per il diritto penale
Si potrà anche cumulare la specializzazione nell’indirizzo specifico di un macro settore con quella di uno dei settori ordinari, come ad esempio diritto del pubblico impiego per la macroarea dell’amministrativo e diritto del lavoro.
5. La durata
Il corso di specializzazione deve avere durata biennale.
Il requisito della biennalità viene soddisfatto se il corso si è svolto in due anni solari, vale a dire, in 24 mesi.
Dove si dica un anno si deve intendere anno solare, corrispondente a 12 mesi.
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