Auto ferma in garage: quali sono le regole per l’assicurazione?

Lorena Papini 10/11/23
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In alcuni casi può capitare di avere un’auto ferma nel proprio garage o cortile, magari perché ereditata da qualche parente, perché si è in attesa di riuscire a venderla dopo avere acquistato un modello più recente o perché magari appartiene a qualche familiare che per il momento è impossibilitato per diversi motivi a guidarla.
In tutti questi casi il dubbio sorge spontaneo: l’assicurazione auto deve essere pagata anche per un veicolo fermo e che non si usa?
Ovviamente, non circolando, non esiste il pericolo che un posto di blocco di Polizia di Stato o di Carabinieri possa multare il proprietario per non avere rinnovato la polizza assicurativa, ma allo stesso tempo è importante avere ben chiaro quali siano gli obblighi di legge per evitare di incorrere in qualunque tipo di sanzione.
Cosa prevede quindi la normativa in queste situazioni? Quali sono gli obblighi previsti dalla legge su un’auto ferma e non circolante?

Indice

1. Auto ferma e assicurazione: le nuove direttive europee


Secondo quanto previsto dalla recente normativa europea 2021/2118, tutti i veicoli, sia che si tratti di autoveicoli che di motoveicoli, dovranno essere assicurati anche se sostano in uno spazio privato non accessibile al pubblico, come ad esempio un garage di proprietà o un cortile ad uso singolo.
Non sarà più possibile, quindi, attivare l’assicurazione solo per un lasso di tempo limitato, sospendendola nei mesi in cui il veicolo non è utilizzato su strada ed è fermo in sosta.
La normativa indica quindi in modo molto chiaro che qualunque tipo di vettura, se ritenuta in grado di circolare, dovrà sempre essere coperta da assicurazione.
Le polizze auto perderanno il vantaggio della sospendibilità, causando non pochi grattacapi a chi possiede un veicolo fermo. Per avere una visione più chiara dei costi legati alla copertura dell’auto, è possibile affidarsi a compagnie come Zurich Connect, che permette di valutare la stipula di un’assicurazione auto direttamente online e in modo trasparente.
La normativa raccomanda dunque di assicurare comunque un veicolo fermo, dando così la possibilità di rimetterlo in circolo in sicurezza. Sono comunque fatti salvi dei casi in cui è possibile non pagare l’assicurazione sul proprio veicolo: scopriamo quali sono.

2. Esistono delle situazioni in cui è possibile non pagare l’assicurazione su un veicolo fermo?


La normativa è piuttosto chiara: qualunque veicolo in grado di circolare, al di là della volontà del proprietario di volere utilizzare il mezzo, dovrà sempre essere coperto da polizza assicurativa.
In realtà, esistono però alcune eccezioni alla regola che consentono di non pagare l’assicurazione su un’autovettura che non è circolante.
Vi sono però in questo caso alcuni requisiti che è necessario rispettare per non incappare in possibili problemi:

  • fare richiesta della radiazione della vettura dal Pubblico Registro Automobilistico e, quindi, ritirarla dalla circolazione. Ciò comporterà che l’auto non potrà più sostare, non solo su un suolo pubblico, ma anche su qualunque tipo di spazio privato;
  • dimostrare che il veicolo non è in grado di circolare a causa dell’assenza di alcune parti fondamentali per il suo funzionamento e che, quindi, non esiste la possibilità che possa essere utilizzato su strada.

Inoltre, la Corte di Giustizia ha evidenziato in modo esplicito che, qualora un veicolo senza copertura assicurativa venisse lasciato in uno spazio anche privato e un soggetto terzo dovesse utilizzarlo anche contro la volontà del proprietario, sarà sempre quest’ultimo ad essere responsabile di eventuali danni e dovrà risponderne davanti alla legge.
Il quadro che si evince, quindi, è abbastanza chiaro: se un veicolo è in grado di circolare, stipulare un’assicurazione auto rimane un obbligo.


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3. Quando entrerà in vigore in Italia la nuova normativa?


Questa normativa è già stata approvata sia dall’Unione Europea che da tutte gli stati membri, resta quindi solo un ultimo passaggio da compiere, cioè quello per cui i diversi Stati dovranno attivarsi per fare entrare in vigore le modifiche previste.
I tempi non sono ancora chiari e, ovviamente, variano da paese a paese.
In Italia il ministro Salvini ha già dichiarato che è prevista un’imminente modifica dell’art. 193 del Codice della Strada.
Il termine ultimo per il recepimento della Direttiva UE 2021/2118 è stato comunque stabilito per il 31 Dicembre 2023, quindi mancano davvero pochi mesi prima che questa riforma venga posta in atto.
Già lo scorso 3 agosto è stato approvato il decreto legislativo che recepirà la direttiva, ora quest’ultimo è al vaglio delle commissioni parlamentari.
A partire da questa data, non sarà quindi più possibile avere un veicolo privo di assicurazione, anche se in sosta in uno spazio privato, ma sarà obbligatorio avere stipulato anche una semplice RC auto.

4. Le altre novità previste dalla normativa europea


Quelle che abbiamo citato in precedenza non sono però le uniche modifiche previste dalla nuova Direttiva europea.
Infatti il Parlamento è intervenuto anche il merito al massimale delle polizze RC Auto, così da rendere più omogenei gli importi minimi che, fino ad oggi, variavano anche in modo piuttosto importante da stato a stato.
Secondo quanto stabilito dalla Direttive UE 2021/2118, il massimale previsto sarà di 6,45 milioni di euro per ogni sinistro, in caso di danni alle persone al di là del numero di persone coinvolte, mentre in caso di danni alle cose il massimale indicato sarà di 1,3 milioni di euro per sinistro, alzando gli importi che ad oggi erano rispettivamente di 6,07 milioni e 1,22 milioni di euro.
Un’altra importante novità riguarda l’obbligo previsto per ogni nazione di determinare un organismo specifico che risarcisca i soggetti che subiscono danni da un eventuale veicolo che sia coperto da una polizza assicurativa di una compagnia sottoposta a procedura fallimentare o di liquidazione.

Lorena Papini

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