Archivio Digitale Intercettazioni (ADI): ok del Garante Privacy

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Il Garante per la Privacy nei giorni scorsi ha dato il suo parere favorevole, con il conseguente via libera, allo schema di Decreto del Ministero della Giustizia che regola l’attivazione dell’Archivio Digitale delle Intercettazioni (ADI) presso le infrastrutture interdistrettuali, definendo tempi, modalità e requisiti di sicurezza della migrazione e del conferimento delle informazioni.

Indice

1. Ok all’Archivio Digitale delle Intercettazione (ADI)


Il Garante per la Privacy ha espresso il suo parere favorevole sullo schema di Decreto del Ministero della Giustizia che ha la funzione di regolare l’attivazione dell’Archivio Digitale delle Intercettazioni (ADI) presso le infrastrutture interdistrettuali, con il compito di definire tempi, modalità e requisiti di sicurezza della migrazione e del conferimento dei dati.
L’archivio, posto sotto la direzione e la supervisione del Procuratore della Repubblica, conserva i verbali, gli atti e le registrazioni delle intercettazioni che le Procure locali provvedono a ordinare.
Nonostante questo, il Garante per la Privacy ha richiesto al Ministero della Giustizia di mettere in chiaro nel testo quale sia il ruolo delle Procure della Repubblica in qualità di titolari del trattamento dei dati, con la finalità di eliminare possibili ambiguità di interpretazione e rendere più agevole l’esercizio dei diritti in capo agli interessati. Per approfondimenti si consiglia il seguente volume il quale tratta gli aspetti sostanziali e le questioni procedurali legati al trattamento dei dati personali e a tutte le attività connesse: Formulario commentato della privacy

FORMATO CARTACEO

Formulario commentato della privacy

Aggiornata alle recenti determinazioni del Garante, l’opera tratta gli aspetti sostanziali e le questioni procedurali legati al trattamento dei dati personali e a tutte le attività connesse. La normativa di riferimento viene commentata e analizzata, con un taglio che rende il volume un valido strumento pratico per il Professionista che si occupa di privacy. L’analisi delle ricadute operative della normativa è integrata dalle specifiche formule correlate; questa combinazione costituisce il valore aggiunto dell’opera che ben può aspirare a diventare un riferimento per gli operatori del settore. Giuseppe Cassano Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche della European School of Economics della sede di Roma e Milano, ha insegnato Istituzioni di Diritto Privato nell’Università Luiss di Roma. Avvocato cassazionista. Studioso dei diritti della persona, del diritto di famiglia, della responsabilità civile e del diritto di Internet, ha pubblicato oltre trecento contributi in tema, fra volumi, trattati, voci enciclopediche, note e saggi. Enzo Maria Tripodi attualmente all’Ufficio legale e al Servizio DPO di Unioncamere, è un giurista specializzato nella disciplina della distribuzione commerciale, nella contrattualistica d’impresa, nel diritto delle nuove tecnologie e della privacy, nonché nelle tematiche attinenti la tutela dei consumatori. È stato docente della LUISS Business School e Professore a contratto di Diritto Privato presso la facoltà di Economia della Luiss-Guido Carli. Ha insegnato in numerosi Master post laurea ed è autore di oltre quaranta monografie con le più importanti case editrici. Cristian Ercolano Partner presso Theorema Srl – Consulenti di direzione, con sede a Roma; giurista con circa 20 anni di esperienza nell’applicazione della normativa in materia di protezione dei dati personali e più in generale sui temi della compliance e sostenibilità. Ricopre incarichi di Responsabile della Protezione dei Dati, Organismo di Vigilanza e Organismo Indipendente di Valutazione della performance presso realtà private e pubbliche. Autore di numerosi contributi per trattati, opere collettanee e riviste specialistiche sia tradizionali che digitali, svolge continuativamente attività didattica, di divulgazione ed orientamento nelle materie di competenza.

A cura di Giuseppe Cassano, Enzo Maria Tripodi, Cristian Ercolano | Maggioli Editore 2022

2. L’istituzione delle infrastrutture digitali


Attraverso questo atto ministeriale si arriva alla conclusione del processo che ha visto l’istituzione delle infrastrutture digitali centralizzate per le intercettazioni e la definizione dei requisiti tecnici per la gestione dei dati su questi sistemi.
Il Garante per la Privacy ha provveduto ad esprimere un parere favorevole su questi schemi nei mesi di settembre e dicembre 2023.
Il testo dello schema di decreto sottoposto al vaglio del Garante per la Privacy non presenta difficoltà dal lato della protezione dei dati.
Lo stesso accoglie le indicazioni fornite dall’Autorità nel corso dell’istruttoria e prevede altre misure tecniche e organizzative in relazione al funzionamento del sistema, come richiesto dal Garante nel parere del dicembre scorso.
Nel dettaglio, si provvede a delineare con estrema chiarezza le funzioni del Procuratore della Repubblica, che include la direzione, l’organizzazione e la supervisione delle attività di intercettazione e delle relative informazioni.
Sono state anche declinate con maggiore attenzione le misure tecniche e organizzative necessarie alla garanzia di adeguati livelli di sicurezza connessi al rischio del trattamento delle informazioni personali effettuato nell’archivio digitale.

3. Chi è il Garante Privacy e quali sono le sue funzioni


Il Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP), noto anche come Garante per la Privacy, è un’autorità amministrativa indipendente istituita dalla Legge 31 dicembre 1996, n. 675, per assicurare la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali e il rispetto della dignità nel trattamento delle informazioni personali.
Ai sensi del Codice per la protezione dei dati personali è costituita da quattro membri, eletti dai due rami del Parlamento della Repubblica Italiana, che ne individuano due ognuno.
Possono avanzare le candidature persone che assicurino indipendenza e che risultino di comprovata esperienza nel settore della protezione dei dati personali, con particolare attenzione alle discipline giuridiche o dell’informatica e devono pervenire almeno trenta giorni prima della nomina e i curriculum devono essere pubblicati negli stessi siti Internet.
I membri a loro volta eleggono uno di loro come Presidente, il voto del quale prevale in caso di parità.
All’atto dell’istituzione il mandato dei componenti durava quattro anni e poteva essere rinnovato. Dal 2005 la durata per i mandati successivi è fissata a sette anni e il mandato non può essere rinnovato. 
Il codice etico adottato dal Garante per la Protezione dei Dati personali (GPDP) definisce l’insieme dei principi di condotta morale e i metodi fondamentali in modo che i dipendenti che svolgono la loro attività presso l’Ufficio del Garante lo facciano con imparzialità e trasparenza nell’attività amministrativa, nonché mantengano il rispetto degli obblighi di riservatezza.
A ogni dipendente è vietato utilizzare le informazioni non disponibili al pubblico per realizzare interessi privati e rilasciare informazioni relative agli atti e provvedimenti prima della loro comunicazione alle parti.
Il dipendente deve anche provvedere a non trovarsi in una posizione che generi nessun tipo di conflitto di interesse ed è tenuto a mantenere rapporti con la stampa e con i fornitori di informazione ispirandosi al metodo della parità di trattamento per quello che è relativo alla tempestività della diffusione delle notizie.
Il codice entrò in vigore l’1 luglio 1998 e può essere aggiornato in qualsiasi momento sulla base dell’esperienza.
Dal 2020 l’autorità è presieduta da Pasquale Stanzione. 

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Dott.ssa Concas Alessandra

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