Danno da perdita di chance in campo medico

Redazione 23/06/11
Scarica PDF Stampa

La Cassazione (Sez. III civile, sent. 14 giugno 2011, n. 12961) si è pronunciata di recente sul risarcimento del danno dovuto in caso di errata diagnosi medica, affrontando il tema della perdita di chance: si è valutato in particolare l’aspetto inerente alla possibilità che, laddove la diagnosi fosse stata correttamente effettuata, la paziente avrebbe avuto qualche possibilità in più di sopravvivere alla malattia.

La Corte ha premesso che in ambito civilistico il nesso di causalità fra condotta ed evento è ancorato non solo a parametri quantitavo-probabilistici, ma va verificato anche alla luce degli elementi desumibili dal caso concreto (probabilità logica).

Secondo la Cassazione la sentenza impugnata ha tenuto conto di questi principi, e, sulla base di accertamenti fattuali ha ritenuto accertata l’errata diagnosi da parte del medico (nella fattispecie non era stata diagnosticata una neoplasia successivamente ad un intervento di lobectomia sinistra); ha evidenziato come, tuttavia, anche una diagnosi corretta non avrebbe prolungato la durata della vita della paziente. Né tantomeno, alla luce delle conclusioni dei vari consulenti tecnici, risultava che la tempestiva diagnosi tumorale avrebbe comportato, con l’apprestamento di una diversa terapia, la guarigione della paziente.

La Cassazione, confermando il giudizio di merito ha escluso, in questo come in casi simili, l’avvenuta perdita di chance.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento