Il testo bollinato della bozza di Legge di Bilancio 2026, approvato nel Consiglio dei ministri, ridisegna il quadro del sistema pensionistico italiano. Dopo anni di misure transitorie e deroghe introdotte per attenuare gli effetti della riforma Fornero, il Governo sceglie una linea di stabilizzazione selettiva: alcune forme di pensionamento anticipato vengono confermate, altre cessano con il 2025.
La manovra proroga solo l’APE Sociale e prevede un aumento delle pensioni minime per soggetti in condizioni disagiate, mentre non rinnova Quota 103, Opzione Donna e i canali agevolati per i lavoratori precoci. L’obiettivo dichiarato è duplice: contenere la spesa previdenziale e accompagnare il graduale ritorno al regime ordinario. Per approfondimenti sul nuovo diritto del lavoro, abbiamo organizzato il corso di formazione Corso avanzato di diritto del lavoro -Il lavoro che cambia: gestire conflitti, contratti e trasformazioni.
Indice
- 1. APE Sociale confermata fino al 2026
- 2. Stop a Quota 103, Opzione Donna e lavoratori precoci
- 3. Incremento delle pensioni minime e adeguamenti graduali
- 4. Adeguamenti per Forze Armate e Fondo pensioni complementari
- 5. FAQ – Le domande più frequenti sulle pensioni 2026
- 6. Tabella riepilogativa delle misure previdenziali 2026
- Formazione per professionisti
- Vuoi ricevere aggiornamenti costanti?
1. APE Sociale confermata fino al 2026
La principale misura confermata dal Ddl Bilancio 2026 è l’APE Sociale, prorogata fino al 31 dicembre 2026.
Potranno continuare a beneficiarne:
- i lavoratori disoccupati che hanno esaurito la NASpI da almeno tre mesi;
- i caregiver che assistono familiari con disabilità grave;
- i lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%;
- gli addetti a mansioni gravose.
L’età minima resta fissata a 63 anni e 5 mesi, con almeno 30 o 36 anni di contributi a seconda della categoria.
La misura rimane incompatibile con altri redditi da lavoro, salvo quelli da lavoro autonomo occasionale entro 5.000 euro l’anno.
Il Governo stanzia 170 milioni per il 2026, che scendono progressivamente fino al 2031, segno della volontà di mantenere l’APE come strumento ponte verso la pensione ordinaria, ma con una platea più ristretta.
Altre info sulla bozza di Legge di Bilancio:
2. Stop a Quota 103, Opzione Donna e lavoratori precoci
Dal 1° gennaio 2026 non sarà più possibile accedere a Quota 103, il meccanismo che consentiva il pensionamento con 62 anni di età e 41 di contributi.
Il Ddl non contiene articoli di proroga o stanziamenti dedicati, e dunque la misura cessa naturalmente il 31 dicembre 2025.
Anche l’Opzione Donna, l’anticipo contributivo riservato alle lavoratrici con almeno 35 anni di contributi, non viene rinnovata.
La norma, prorogata di anno in anno, si interrompe in assenza di copertura finanziaria, determinando la fine del canale di uscita agevolato per le lavoratrici.
Parallelamente, non vengono previsti fondi per la pensione dei lavoratori precoci (Quota 41). Nel testo si trovano riferimenti di aggiornamento alla legge 232/2016, ma non proroghe: quindi, la deroga per chi ha maturato 41 anni di contributi e rientra in specifiche categorie sociali termina nel 2025.
3. Incremento delle pensioni minime e adeguamenti graduali
Sul versante opposto, il Governo interviene con una misura di carattere assistenziale: dal 1° gennaio 2026, l’importo delle pensioni minime per soggetti in condizioni economiche disagiate cresce di 20 euro al mese e 260 euro l’anno.
Si tratta di un passo verso la perequazione progressiva delle pensioni più basse, in linea con le raccomandazioni europee sulla protezione del reddito minimo.
Sul piano strutturale, viene inoltre stabilito che dal 2027 l’aumento automatico dei requisiti anagrafici legato alla speranza di vita sarà limitato a un mese — invece dell’incremento pieno previsto.
L’adeguamento completo viene rinviato al 2028, per garantire una transizione più graduale nel mercato del lavoro e contenere gli effetti sociali delle riforme.
4. Adeguamenti per Forze Armate e Fondo pensioni complementari
Il Ddl introduce anche alcune novità mirate per categorie specifiche:
- Dal 1° gennaio 2027, il personale delle Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco vedrà aumentare di tre mesi i requisiti per la pensione rispetto a quelli ordinari.
Si tratta di un allineamento tecnico, che non incide sull’aspettativa di carriera ma contribuisce alla sostenibilità del comparto previdenziale speciale. - Viene rafforzato il ruolo delle forme pensionistiche complementari, che potranno investire con limiti più ampi in settori infrastrutturali e innovativi, nell’ottica di favorire un canale alternativo di previdenza integrativa.
5. FAQ – Le domande più frequenti sulle pensioni 2026
Quali misure scadono nel 2025?
- Scadono Quota 103, Opzione Donna e la deroga per i lavoratori precoci. Nessuna proroga è prevista nel Ddl Bilancio 2026.
Cosa rimane attivo nel 2026?
Resta l’APE Sociale fino al 31 dicembre 2026 e viene incrementata la pensione minima per chi è in condizione di disagio economico.
Ci sarà una nuova riforma delle pensioni nel 2026?
Non ancora: il Ddl Bilancio si limita a interventi transitori e rinvia le scelte strutturali a una futura legge delega.
Cosa cambia per le lavoratrici?
Senza Opzione Donna, le lavoratrici torneranno ai requisiti ordinari di pensione anticipata (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 e 10 mesi per le donne).
L’età pensionabile aumenterà nel 2027?
Sì, ma solo di un mese. L’adeguamento pieno alla speranza di vita è posticipato al 2028.
6. Tabella riepilogativa delle misure previdenziali 2026
| Misura | Situazione nel 2026 | Età minima | Contributi richiesti | Stato |
| APE Sociale | Prorogata al 2026 | 63 anni e 5 mesi | 30–36 anni | ✅ Attiva |
| Quota 103 | Non rinnovata | 62 anni | 41 anni | ❌ Cessata |
| Opzione Donna | Non rinnovata | 60–61 anni | 35 anni | ❌ Cessata |
| Pensione precoci (Quota 41) | Non rinnovata | Variabile | 41 anni | ❌ Cessata |
| Pensioni minime | Incremento +20 €/mese | – | – | ✅ Attiva |
| Forze Armate e Polizia | +3 mesi requisiti dal 2027 | – | – | ⚙️ In vigore dal 2027 |
Formazione per professionisti
Corso avanzato di diritto del lavoro -Il lavoro che cambia: gestire conflitti, contratti e trasformazioni
Il corso intende esaminare, con taglio operativo, le principali novità e criticità nella gestione del rapporto di lavoro privato. Norme, tecnologie e organizzazione del lavoro stanno cambiando: questo percorso aiuta a orientarsi tra i principali temi critici, offrendo strumenti concreti per affrontare le scelte contrattuali, organizzative e gestionali in ambito giuslavoristico.
Un ciclo di quattro incontri con casi pratici, prassi applicative e risposte operative:
● Licenziamenti individuali e collettivi: obblighi procedurali, contenzioso, accordi di uscita
● Lavoro autonomo e parasubordinato: confronto tra i diversi regimi contrattuali, tutele previdenziali e assicurative
● Mobilità internazionale: distacco, permessi di soggiorno, aspetti fiscali e gestione contrattuale
● Lavoro digitale e smart working: diritto alla disconnessione, privacy, controlli a distanza e controlli tecnologici
Il corso è pensato per offrire un supporto ai professionisti che si occupano di diritto del lavoro, con attenzione alle ricadute pratiche delle scelte contrattuali e gestionali, con un approccio concreto e orientato alla pratica professionale quotidiana.
Crediti formativi per avvocati
>>>Per info ed iscrizioni<<<
Vuoi ricevere aggiornamenti costanti?
Salva questa pagina nella tua Area riservata di Diritto.it e riceverai le notifiche per tutte le pubblicazioni in materia. Inoltre, con le nostre Newsletter riceverai settimanalmente tutte le novità normative e giurisprudenziali!
Iscriviti!
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento