Lo status giuridico di parlamentare in Italia: panoramica e possibilità riforma

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Con il termine “status giuridico di parlamentare” ci si riferisce allo stato legale e alle prerogative che un parlamentare detiene nel contesto del sistema politico di un paese. Questo status può variare significativamente da paese a paese, in quanto è determinato dalla legislazione specifica di ciascuna nazione.
Tale status giuridico dei parlamentari in Italia è regolato dalla Costituzione della Repubblica Italiana e da leggi specifiche.
L’immunità parlamentare quale espressione più significativa di tale status, in Italia ha le sue radici storiche nella necessità di garantire l’autonomia e l’integrità del Parlamento e dei suoi membri nel corso delle attività legislative. Questa pratica è stata introdotta per evitare che i politici siano perseguiti o subiscano pressioni indebite a causa delle loro opinioni politiche o delle decisioni prese durante il mandato parlamentare.

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Indice

1.  Principali caratteristiche e peculiarità di tale situazione giuridica


Di seguito sono elencate solo alcune delle principali caratteristiche di detto status:

  1. Immunità parlamentare: si tratta di un principio che protegge i membri del Parlamento da arresti, detenzioni e procedimenti giudiziari durante il loro mandato, a meno che non sia concesso il permesso dal Parlamento stesso. Questo privilegio è stato introdotto per garantire l’indipendenza e l’autonomia dei parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali, senza essere soggetti a possibili pressioni o interferenze esterne. L’immunità parlamentare è disciplinata dalla Costituzione italiana (articolo 68) e dal Regolamento del Senato e della Camera dei Deputati. Secondo la Costituzione, un membro del Parlamento può essere sottoposto a misure cautelari solo previa autorizzazione della Camera di appartenenza. Ciò significa che se un parlamentare viene accusato di un reato e viene richiesta una misura cautelare, come l’arresto, il giudice competente deve richiedere l’autorizzazione alla Camera di cui il parlamentare fa parte. L’immunità parlamentare può essere revocata solo in casi particolari, come quando un parlamentare viene colto in flagranza di reato, oppure se si tratta di un reato per cui è previsto l’arresto obbligatorio. È importante notare che l’immunità parlamentare si applica solo ai reati commessi nell’esercizio delle funzioni parlamentari e non copre i reati commessi prima di diventare parlamentari o al di fuori dell’esercizio delle loro mansioni istituzionali. Questo principio ha suscitato discussioni e controversie nel corso degli anni, poiché alcuni ritengono che possa essere abusato da alcuni parlamentari per sfuggire alle indagini o alla responsabilità penale. Tuttavia, è un elemento importante del sistema democratico italiano che mira a garantire l’autonomia e l’efficienza del Parlamento. L’immunità parlamentare tuttavia è solo temporanea, vale a dire che copre solo il periodo in cui il parlamentare è in carica. Dopo la fine del mandato, il parlamentare perde l’immunità parlamentare per azioni commesse dopo la fine della legislatura.
  2. Incompatibilità: La legge stabilisce alcune incompatibilità per i parlamentari italiani, impedendo loro di svolgere determinate altre funzioni o incarichi pubblici, come ad esempio essere ministri, giudici della Corte Costituzionale o giudici della Corte dei Conti.
  3. Responsabilità penale: I parlamentari sono sottoposti alla responsabilità penale e possono essere processati come qualsiasi altro cittadino per reati commessi al di fuori delle attività parlamentari. La responsabilità penale dei parlamentari è un tema importante in molte democrazie, incluso l’Italia. La questione si concentra sulla possibilità di perseguire penalmente un membro del Parlamento per i reati commessi durante l’esercizio delle sue funzioni istituzionali o al di fuori di esse. In Italia, i parlamentari non godono di un’immunità assoluta che li protegge da qualsiasi azione penale. Tuttavia, come menzionato in precedenza, hanno diritto all’immunità relativa, che prevede che per alcuni reati per cui è previsto l’arresto obbligatorio, l’autorità giudiziaria può procedere con l’arresto, ma il parlamentare ha il diritto di chiedere all’assemblea di cui fa parte di convalidare o revocare la misura entro 48 ore. Questo processo può rallentare le procedure giudiziarie e potrebbe rendere più difficile l’applicazione della giustizia in tempi rapidi.
  4. Indennità e benefici: I parlamentari ricevono stipendi e benefici specifici, come indennità di viaggio e spese di rappresentanza, per l’esercizio delle loro funzioni.
  5. Diritto di espressione: I parlamentari hanno il diritto di esprimere liberamente le loro opinioni e pareri all’interno del Parlamento, senza essere soggetti a censure o azioni legali. L’insindacabilità parlamentare intesa come lo scudo, che impedisce che le opinioni espresse o i voti dati dai parlamentari siano oggetto di azioni giudiziarie o civili. Tale condizione è garantita dalla Costituzione italiana (articolo 68) e si riferisce alla libertà di voto e all’espressione di opinioni durante il mandato parlamentare. Questo significa che i parlamentari non possono essere chiamati in giudizio o perseguibili per le opinioni politiche che esprimono o per i voti che esercitano in parlamento. L’obiettivo dell’insindacabilità parlamentare è preservare l’indipendenza e l’autonomia dei parlamentari nelle loro decisioni politiche, evitando che vengano perseguiti legalmente o esposti a pressioni esterne per il loro operato all’interno delle istituzioni parlamentari.
  6. Diritti di controllo e indagine: I parlamentari hanno il diritto e il dovere di controllare l’operato del governo e dell’amministrazione pubblica attraverso commissioni parlamentari e interrogazioni.
  7. Segretezza delle comunicazioni: Le comunicazioni tra parlamentari e i loro elettori sono generalmente considerate confidenziali e protette da divulgazione.
  8. Invio di richieste di autorizzazione a procedere: In caso di procedimenti penali contro parlamentari, l’autorità giudiziaria deve inviare richieste di autorizzazione a procedere al Parlamento, che decide se concedere o revocare l’immunità.
  9. Incompatibilità di cariche: I parlamentari italiani non possono detenere contemporaneamente cariche in organizzazioni private, partecipare ad attività economiche o professionali che possano interferire con l’esercizio delle loro funzioni parlamentari, o essere membri di consigli di amministrazione di società quotate in borsa.
  10. Indennità parlamentare: I parlamentari italiani ricevono uno stipendio fisso e altre indennità per coprire le spese sostenute nell’esercizio delle loro funzioni, come l’indennità di trasferta o l’indennità di soggiorno.
  11. Indennità di fine mandato: Alla fine del mandato parlamentare, i parlamentari possono avere diritto a un’indennità di fine mandato, a seconda delle norme specifiche in vigore.
  12. Immunità dalle testimonianze: I parlamentari italiani non sono tenuti a testimoniare su informazioni ricevute nel corso delle loro funzioni parlamentari, a meno che l’assemblea parlamentare non autorizzi tale testimonianza.
  13. Immunità parlamentare dalle azioni giudiziarie: Durante il mandato parlamentare, i parlamentari sono generalmente protetti dalle azioni giudiziarie relative a opinioni o voti espressi nell’esercizio delle loro funzioni parlamentari.
  14. Controllo dell’assemblea: L’assemblea di appartenenza del parlamentare può revocare l’immunità parlamentare o concedere l’autorizzazione a procedere in caso di procedimenti giudiziari penali.
  15. Inviolabilità del domicilio: I parlamentari godono dell’inviolabilità del domicilio, il che significa che il loro domicilio non può essere perquisito senza il loro consenso, salvo in situazioni di flagranza di reato.
  16. Diritti di partecipazione e dibattito: I parlamentari hanno il diritto di partecipare ai lavori dell’assemblea, intervenire nei dibattiti, presentare emendamenti e proporre leggi.

2. Immunità Parlamentare in Italia: Garanzia o Controversia?


Tra le prerogative e guarentigie di cui godono i membri delle camere, spicca come sopra accennato l’immunità parlamentare, quale concetto spesso discusso e controverso all’interno del sistema politico italiano. Come già detto è stata introdotta per proteggere la libertà di espressione e l’indipendenza dei parlamentari, questa pratica è stata oggetto di dibattiti accesi in quanto alcuni la considerano una barriera contro abusi giudiziari, mentre altri la ritengono uno scudo di protezione per politici coinvolti in illeciti. Di seguito si procederà ad esporre le principali argomentazioni a favore e contro.
Sostenitori dell’immunità parlamentare sostengono che essa è essenziale per preservare l’indipendenza e la libertà di azione dei parlamentari. Essi ritengono che, senza questa protezione, i politici potrebbero essere soggetti a abusi giudiziari e a processi strumentalizzati, ostacolando il loro ruolo nella rappresentanza del popolo e nell’attuazione delle politiche pubbliche.
Inoltre, sottolineano che l’immunità parlamentare è una caratteristica fondamentale delle democrazie parlamentari, presentando il Parlamento come un organo sovrano, in grado di disciplinare i propri membri internamente senza interferenze esterne.
Di diverso avviso sono invece coloro che vedono questa pratica come un ostacolo alla giustizia e un privilegio ingiustificato concesso ai politici. Essi sostengono che l’immunità può essere abusata da alcuni parlamentari per sfuggire alla responsabilità penale per reati commessi, minando la fiducia dei cittadini nel sistema politico e giudiziario.
Inoltre, l’immunità parlamentare è spesso associata a casi di presunti abusi e favoritismi, dove alcuni politici potrebbero essere protetti da azioni legali per interessi personali o di partito, piuttosto che per questioni di libertà di espressione.


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3. Le possibili vie di riforma


Tuttavia, è importante notare che lo status giuridico dei parlamentari può essere soggetto a modifiche nel tempo attraverso leggi e riforme legislative, come già avvenuto nel corso degli anni. Le disposizioni relative ai parlamentari sono contenute principalmente nei titoli III (Parlamento) e VI (Rapporti tra Governo e Parlamento) della Parte II della Costituzione italiana.
L’immunità parlamentare in Italia ha subito infatti diverse modifiche nel corso degli anni. Inizialmente, essa aveva un carattere molto ampio, garantendo ai parlamentari un’immunità quasi totale da qualsiasi forma di procedimento penale. Tuttavia, nel corso del tempo, a causa di alcune vicende giudiziarie che hanno coinvolto politici accusati di reati gravi, si è resa necessaria una revisione della pratica.
Una delle riforme più significative è stata introdotta nel 1993, durante l’era del cosiddetto “Mani Pulite”, un’operazione giudiziaria che ha portato alla scoperta di un vasto sistema di corruzione e tangenti che coinvolgeva politici e imprenditori. In seguito a questo scandalo, la legge sull’immunità parlamentare è stata modificata per limitare il campo di applicazione dell’immunità e rendere più facile perseguire i parlamentari coinvolti in reati gravi.
Tale questione in Italia richiede un equilibrio tra la protezione della funzione parlamentare e la responsabilità penale dei politici. Una possibile via di riforma potrebbe consistere nell’introdurre criteri più chiari e rigorosi per la revoca dell’immunità, garantendo che essa sia mantenuta solo quando è strettamente necessaria per proteggere il corretto esercizio delle funzioni parlamentari.
Allo stesso tempo, potrebbe essere utile promuovere una maggiore trasparenza nell’uso dell’immunità parlamentare, affinché i cittadini possano comprendere meglio le decisioni prese dai loro rappresentanti e possano esprimere un giudizio informato.

4. Conclusioni


Lo status immunitario di parlamentare nella nostra penisola rimane un argomento controverso, che suscita dibattiti e opinioni contrastanti, poiché i sostenitori credono che sia essenziale per preservare l’indipendenza del Parlamento e dei suoi membri, mentre i critici la ritengono un privilegio ingiustificato che può essere abusato. Sia i vantaggi che gli svantaggi di questa pratica meritano un’attenta valutazione, tenendo conto del delicato equilibrio tra la protezione dei diritti dei parlamentari e la responsabilità penale per reati commessi.
È importante che il dibattito su questo tema continui, e che i legislatori affrontino la questione in modo ponderato per garantire un sistema politico che sia trasparente, responsabile e rispettoso della giustizia per tutti i cittadini.
La riforma dell’immunità parlamentare richiede pertanto un’approfondita riflessione e un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti, con l’obiettivo di trovare una soluzione equilibrata che salvaguardi l’integrità delle istituzioni e la giustizia per tutti i cittadini.
In un contesto in cui la fiducia dei cittadini verso la politica è fondamentale per la salute della democrazia, la questione dell’immunità parlamentare merita certamente un’attenzione costante e il costante impegno dei legislatori per migliorare la trasparenza e l’efficienza del sistema giudiziario e politico italiano. Solo così si potrà garantire un equilibrio tra la protezione dei diritti dei parlamentari e l’esigenza di responsabilità penale per coloro che infrangono la legge.

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Vincenzo Celeste

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