Social Network: pronti i principi elaborati a livello europeo

Fabiano Nicola 29/01/09
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L’Unione Europea il 9 dicembre 2008 lanciava un comunicato con il quale si annunciava l’adozione dall’1/1/2009 di un nuovo programma “Safer Internet”. L’abstract del comunicato è riportato di seguito, mentre il documento ufficiale può essere scaricato qui.
“A partire dal 1° gennaio 2009 l’UE avrà un nuovo programma "Safer Internet".
Dopo il voto del 23 ottobre, con cui il Parlamento europeo ha espresso a stragrande maggioranza il proprio sostegno al programma Safer Internet (IP/08/1571), il Consiglio dei ministri ha adottato oggi il nuovo programma. Proposto dalla Commissione europea il 28 febbraio 2008 (IP/08/310), il programma Safer Internet 2009-2013 mira a proteggere i minori in un ambiente in linea sempre più complesso e a offrire loro gli strumenti per utilizzare con sicurezza servizi web quali la socializzazione in rete, i blog e la messaggeria istantanea. Il 75% dei minori (di età compresa tra i 6 e i 17 anni) utilizza già la rete e il 50% dei minori di 10 anni possiede un cellulare, tuttavia da un nuovo sondaggio dell’Eurobarometro, pubblicato oggi, emerge che il 60% dei genitori europei teme che i loro figli possano diventare vittima di adescamenti in linea (adulti che fanno amicizia con un minore con l’intenzione di abusarne sessualmente) e il 54% teme che i figli possano essere vittime di bullismo in linea (ossia molestati su siti Internet o tramite SMS). Il nuovo programma Safer Internet si propone di lottare contro l’adescamento e il bullismo in linea rendendo più sofisticati e sicuri il software in linea e le tecnologie mobili. Nel periodo 2009-2013 l’UE spenderà 55 milioni di euro per rendere internet più sicura.”
 
L’esigenza di tutelare i minori è in generale doverosa e lo è ancor di più con riferimento alle nuove tecnologie ed in particolare alla rete internet. Sebbene internet nasconda insidie, tuttavia ciò non vuole e non deve far passare il messaggio di pura ostilità verso la rete; è necessario, invece, valutare positivamente l’attenzione manifestata a livello europeo e cioè nel senso di una sensibilizzazione dell’utenza ad un uso consapevole del web soprattutto per i minori. In questo contesto si colloca l’attenzione dell’Europa alla protezione dei minori con un approccio propositivo agli aspetti di “safety and security”.
 
Gli effetti del mutamento dei tempi sono evidenti anche sui sistemi di comunicazione e ciò ha influito sulla evoluzione dei modelli sociali; l’ultimo decennio ci ha fatto assistere alla trasformazione delle tecnologie per la comunicazione dapprima con la telefonia cellulare: sono stati prodotti dispositivi sempre più complessi ed evoluti; poi si è sviluppata la comunicazione con le email e, recentemente, internet – enorme risorsa di condivisione dei contenuti con il web 2.0 – è divenuta essa stessa comunicazione. Difatti, internet essendo realtà “globalizzata” è di per se stessa piattaforma di comunicazione; il frutto del web 2.0 sono i social network, o reti sociali che favoriscono appunto lo scambio di informazioni tra soggetti. Questa dimensione di “social networking” è fruibile sotto diversi punti di vista: si transita, quindi, per i “visual networking” (ambienti di condivisione di contenuti multimediali) che possono essere fruiti non solo mediante personal computer, ma anche da dispositivi portatili, palmari, smartphone e telefoni cellulari di ultima generazione. Si giunge ai “social media”, cioè tutti quei contesti in cui è possibile condividere contenuti multimediali. A questa evoluzione socio-comunicativa si è affiancata quella tecnologica con la produzione di adeguati dispositivi. Si è iniziato a parlare del fenomeno della “convergenza”: i contenuti multimediali che fino a poco tempo fa potevano essere consultati solo mediante personal computer, adesso sono accessibili anche dai dispositivi mobili. La stessa TV già da tempo può essere vista su dispositivi mobili, ma oggi TV diventa anche live e real time attraverso la rete e gli appositi canali di streaming. Questo, molto – ma molto – sinteticamente è lo scenario.
 
Comunicazione globale ed accessibile a tutti attraverso internet. In questo ampio ed articolato contesto comunicativo esplode il fenomeno social network
 
La natura della rete internet rende superfluo precisare che non esista una normativa che disciplini e regolamenti l’accesso e l’utilizzo dei social network. Il dibattito sulla regolamentazione della rete è articolato e complesso e non è questa la sede per approfondire. Ma quali sono le regole, le norme applicabili ai social network providers da un lato e agli utenti dei social network dall’altro ? La natura tasnazionale della rete internet non consente di fornire una risposta precisa. La situazione in Italia ha sicuramente un punto di riferimento normativo nel codice privacy (D.Lgs. 196/2003) ed in alcune norme penali.
 
La Commissione Europea, consapevole di questo mutante e complesso scenario, nel mese di maggio 2008 convocava una task force composta da 17 membri di cui fanno parte rappresentanti dei social network ed organizzazioni a tutela dei minori.
L’obiettivo è quello di accordarsi su un documento che fissi le linee guida per l’uso dei social network da parte dei minori e che venga adottato da parte dell’industria europea. La Commissione agisce in qualità di facilitatore per riunire gli operatori del settore e le altre parti interessate alla sicurezza on-line dei minori.
 
La task force ha lavorato su diversi testi.
PRIMO TESTO – Dapprima era stato proposto un testo abbastanza corposo e, come tale, poco utile alla prescrizione di linee guida. Sono state manifestate forti perplessità sulla soluzione “codice di autoregolamentazione”, per la sua natura non vincolante e comunque poco idonea a realizzare una concreta tutela di diritti.
SECONDO TESTO – Successivamente, il contenuto del codice di autoregolamentazione è stato notevolmente snellito e ridotto ad un testo di complessive 6 pagine articolato in 4 macroargomenti tra i quali spiccava la “co-operation and assistance” (collaborazione ed assistenza) tra i vari stakeholders e nella costituzione di un’associazione di governo.
TERZO TESTO – A settembre 2008 è stato, quindi, presentato un nuovo testo articolato su complessivi 8 obiettivi la cui struttura è stata completamente stravolta rispetto alle precedenti proposte. In questo documento appariva in modo evidente il riferimento ad una responsabilità complessiva di tutti gli stakeholders nei confronti del fenomeno social network. Da parte di alcuni è stata fermamente respinta una simile impostazione, stante l’impossibilità di addebitare specifiche responsabilità a soggetti che si trovano ad essere utilizzatori del social network. Mancava, peraltro, qualsiasi riferimento alla “convergence” e ai sistemi di monitoraggio.
QUARTO TESTO – Dopo l’elaborazione dei vari commenti, veniva proposto un ulteriore testo che, ancora una volta, cambiava nella struttura, in quanto è articolato in “principi” e non in obiettivi. Tale ultimo documento costituisce un buon compromesso, in quanto viene eliminato il riferimento alla responsabilità condivisa e viene fatto riferimento al fenomeno della convergenza.
 
Il testo definitivo è, quindi, pronto e sarà ufficialmente sottoscritto dalle industrie in occasione della cerimonia pubblica che si terrà a Lussemburgo il 10 febbraio 2009.
 
Tale documento merita sicuramente una valutazione positiva, sebbene siano note le forti perplessità circa gli attuali assetti di alcuni famosi social network. Tuttavia, alcuni social network providers hanno iniziato ad adeguare le proprie piattaforme soprattutto nel rispetto dei principi contenuti nelle risoluzioni adottate dai Garanti della privacy mondiali in occasione della 30ma conferenza internazionale tenutasi a Strasburgo il 17 ottobre 2008.
 
 
Nicola Fabiano

Fabiano Nicola

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