Quando si consuma il reato di rapina?

La mancata riqualificazione del fatto di rapina nella forma tentata: precisazioni sul momento della consumazione del reato.

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La mancata riqualificazione del fatto di rapina nella forma tentata: precisazioni sul momento della consumazione del reato. Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione.

Corte di Cassazione -sez. II pen.- sentenza n. 15956 del 4-04-2025

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Indice

1. La questione: mancata riqualificazione del fatto di rapina nella forma tentata


La Corte di Appello di Roma, in parziale riforma di una sentenza emessa dal Gup del Tribunale di Latina, previo assorbimento del reato di truffa in quello di rapina, rideterminava per ciascuno degli imputati la pena in ordine ai reati di concorso in rapina aggravata, resistenza e lesioni, ritenendo, quanto ad uno di essi, il concorso anomalo nella rapina.
Ciò posto, avverso questa decisione ricorrevano per Cassazione ambedue gli accusati.
In particolare, uno di costoro deduceva la violazione dell’art. 606 comma 1, lett. e),cod. proc. pen., in ordine alla mancata riqualificazione del fatto di rapina nella forma tentata. Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione.

FORMATO CARTACEO

Formulario annotato del processo penale 2025

Il presente formulario è stato concepito per fornire all’avvocato penalista uno strumento di agile consultazione.Attraverso gli schemi degli atti difensivi, sono esaminati i vari istituti processuali alla luce delle novità intervenute nell’ultimo anno, con l’evidenziazione della normativa di riferimento e delle più rilevanti linee interpretative della giurisprudenza di legittimità. La selezione delle formule, accompagnate da suggerimenti per una migliore redazione di un atto, tiene conto degli atti che un avvocato è chiamato a predisporre come difensore dell’imputato, ma anche come difensore delle parti private (parte civile, persona offesa, responsabile civile, civilmente obbligato per la pena pecuniaria).  Il volume contiene sia gli atti che vanno proposti in forma scritta, sia quelli che, pur potendo essere proposti oralmente nel corso di un’udienza, sono di più frequente utilizzo.Un approfondimento particolare è dedicato al fascicolo informatico e al processo penale telematico, alla luce del D.M. 27 dicembre 2024, n. 206, che ha introdotto rilevanti novità in materia di tempi e modi del deposito telematico.Completa il volume una sezione online in cui sono disponibili le formule anche in formato editabile e stampabile. Valerio de GioiaConsigliere della Corte di Appello di Roma.Paolo Emilio De SimoneMagistrato presso il Tribunale di Roma.  

 

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2. La soluzione adottata dalla Cassazione


La Suprema Corte riteneva il ricorso suesposto inammissibile sulla scorta di quell’orientamento nomofilattico secondo cui secondo cui “il reato di rapina si consuma nel momento e nel luogo in cui si verificano l’ingiusto profitto e l’altrui danno patrimoniale e questo coincide con l’autonoma disponibilità della refurtiva da parte dell’agente ed il correlativo spossessamento del legittimo detentore. Il fatto che l’impossessamento della cosa sia avvenuto sotto il controllo delle Forze dell’ordine, preventivamente allertate, o comunque appostate, non esclude la consumazione del reato in tutti i casi nei quali queste ultime siano intervenute soltanto dopo il conseguimento – anche se soltanto per un breve lasso di tempo – del possesso della refurtiva da parte del rapinatore” (Sez. 2, n. 5663 del 20/11/2012; Sez. 2, n. 14305 del 14/03/2017).

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3. Conclusioni: il reato di rapina si consuma nel momento e nel luogo in cui si verificano l’ingiusto profitto e l’altrui danno patrimoniale


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito quando si consuma il reato di rapina.
Si afferma difatti in tale pronuncia, sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo, che la rapina si consuma quando l’agente ottiene la disponibilità della refurtiva e il legittimo detentore ne è spossessato, anche se l’intervento delle Forze dell’ordine avviene subito dopo.
Tale provvedimento, quindi, deve essere preso allo scopo di comprendere quando siffatto illecito penale può ritenersi perfezionato.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché prova a fare chiarezza su tale tematica giuridica sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

Avvocato e giornalista pubblicista. Cultore della materia per l’insegnamento di procedura penale presso il Corso di studi in Giurisprudenza dell’Università telematica Pegaso, per il triennio, a decorrere dall’Anno accademico 2023-2024. Autore di diverse pubblicazioni redatte per…Continua a leggere

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