Notai: non sono adottabili misure di coercizione personale in caso di esercizio abusivo della professione

Redazione 08/07/11
Scarica PDF Stampa

Con la sentenza n. 26158 del 5 luglio 2011 la Corte di cassazione ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari irrogata nei confronti di un notaio che era stato indagato prima per peculato e poi per esercizio abusivo della professione.

In relazione al reato di peculato, del quale per la pubblica accusa il professionista di era reso colpevole per essersi reiteratamente appropriato dell’equivalente in denaro di cambiali ricevute per la riscossione da istituti di credito, erano venute meno le esigenze cautelari che giustificavano la misura; nel corso delle indagini era però emerso che si era stabilmente servito di due colleghi compiacenti, cui veicolava i suoi clienti che si limitavano alla formale sottoscrizione degli atti da lui predisposti, dietro corrispettivo. L’ipotesi, che integra il reato di esercizio abusivo della professione per prestare consulenza di tipo fiscale e contrattuale, non dà luogo all’adozione di misure di coercizione personale. Per questo la Corte di legittimità ha accolto il ricorso del notaio.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento