Per le misure cautelari, come vanno valutati i gravi indizi di colpevolezza?
(Riferimento normativo: Cod. proc. pen., art. 273)
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Indice
1. La questione: le misure cautelari e i gravi indizi di colpevolezza
Il Tribunale di Palermo, sez. Riesame, confermava un’ordinanza dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale della medesima città con la quale, a sua volta, era stata applicata all’indagato la misura cautelare della custodia in carcere.
Ciò posto, avverso questo provvedimento proponeva ricorso per Cassazione la difesa che, con un unico motivo, deduceva violazione di legge e vizio di motivazione quanto alla sussistenza della gravità indiziaria in relazione alla condotta contestata al ricorrente. Per approfondimenti sull’impostazione del dibattimento consigliamo il volume: “Dibattimento nel processo penale dopo la riforma Cartabia”
Dibattimento nel processo penale dopo la riforma Cartabia
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2. La soluzione adottata dalla Cassazione
La Suprema Corte riteneva il ricorso suesposto infondato ritenendo come il giudice di merito avesse fatto una corretta applicazione del principio di diritto secondo il quale, ai fini della configurabilità dei gravi indizi di colpevolezza necessari per l’applicazione di misure cautelari personali, è illegittima una valutazione frazionata ed atomistica dei singoli dati acquisiti, dovendo invece seguire, alla verifica della gravità e precisione dei singoli elementi indiziari, il loro esame globale ed unitario, che ne chiarisca l’effettiva portata dimostrativa del fatto e la congruenza rispetto al tema di indagine (Sez.1, n. 30415 del 25/09/2020).
3. Conclusioni
Il Supremo Consesso, nella pronuncia qui in commento, afferma, sulla scorta di un pregresso orientamento nomofilattico, che, per applicare le misure cautelari, è illegittimo valutare i singoli dati separatamente, occorrendo, invece, considerare globalmente la gravità e la precisione degli indizi per dimostrare il fatto in questione.
È dunque sconsigliabile sostenere che siano stati erroneamente ritenuti sussistenti i gravi indizi di colpevolezza ove il giudice della cautela li abbia valutati unitariamente, in relazione alla loro gravità e precisione, per reputare sussistente, seppure ai fini di una valutazione di questo genere, il fatto contestato all’indagato.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché contribuisce a fare chiarezza su siffatta tematica procedurale sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.
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