Made in Italy: la legge che lo tutela e promuove

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Sulla G.U. del 27 dicembre è stata pubblicata la Legge recante “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy”, con entrata in vigore all’11 gennaio 2024. Iscrizioni al Liceo Made in Italy da gennaio 2024.

Indice

1. La legge n. 206


Consta di sei titoli e 59 articoli:

  • il titolo I enuncia i “Princìpi e obiettivi” del disegno di legge (artt. 1-3);
  • il titolo II, rubricato “Crescita e consolidamento delle filiere strategiche nazionali”, consta di nove articoli e reca al capo I (artt. 4-6-bis) “Misure orizzontali”, a favore di tutti i comparti produttivi, e al capo II “Misure settoriali”, a sostegno di specifiche attività produttive (artt. 7-12);
  • il titolo III reca disposizioni in materia di “Istruzione e formazione” (artt. 13 e 14);
  • il titolo IV reca “Misure di promozione” e si compone di ventuno articoli (artt. 15-30-bis);
  • il titolo V, rubricato “Tutela dei prodotti made in Italy”, è composto da sedici articoli ripartiti in tre capi: il capo I, in materia di “Prodotti non agroalimentari a indicazione geografica protetta” (artt. 31-36); il capo II, dedicato alle “Nuove tecnologie” (artt. 37 e 38); il capo III, recante disposizioni in materia di “Lotta alla contraffazione” (artt. 39-46);
  • il titolo VI, infine, reca le “Disposizioni finali” ed è composto da tre articoli (artt. 47, 47-bis e 48).

2. Obiettivi e ambiti di intervento


Gli articoli di esordio chiariscono che il provvedimento è preordinato a valorizzare le produzioni d’eccellenza, le bellezze storico artistiche e le radici culturali nazionali, a fini identitari e per la crescita dell’economia nazionale. Nell’attuazione delle disposizioni recate dalla stessa legge, in virtù di quanto prevede l’articolo 2, le amministrazioni centrali e locali orientano la propria azione e le relative misure di incentivazione ai principi del recupero delle tradizioni, della valorizzazione dei mestieri, alla promozione del territorio e delle bellezze naturali e artistiche, nonché del turismo. Le stesse amministrazioni sono tenute ad assicurare che le misure di incentivazione che caratterizzano e qualificano la loro azione risultino coerenti coi principi della sostenibilità ambientale, della digitalizzazione ed ecoinnovazione, della inclusione sociale e della valorizzazione del lavoro femminile e giovanile.

3. Istituzione della Giornata del Made in Italy


Il 15 aprile di ogni anno si festeggerà la Giornata nazionale del made in Italy, per celebrare la creatività e l’eccellenza italiana presso le istituzioni pubbliche, le scuole di ogni ordine e grado e i luoghi di produzione, di riconoscerne il ruolo sociale e il contributo all’evoluzione economico e culturale della Nazione e del suo patrimonio identitario, come anche di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche della promozione e della tutela del valore e delle qualità peculiari delle opere dell’ingegno e dei prodotti italiani.

4. Istituzione del Fondo Sovrano


Viene istituito un Fondo Nazionale del Made in Italy (Fondo sovrano) partecipato dal MEF, aperto alla partecipazione di fondi di investimento e altri soggetti, con la missione di investire nelle filiere dei settori strategici, sin dalla fase dell’approvvigionamento delle materie prime.

5. Imprenditoria femminile


Si intende potenziare il ricorso agli strumenti di incentivazione dell’autoimprenditorialità, riservando risorse finanziarie ai progetti di autoimprenditorialità o di sviluppo di imprese femminili nel territorio nazionale, anche per superare le difficoltà incontrate dalle neo-imprenditrici nell’accesso agli ordinari canali del credito, nell’attuale contesto economico e finanziario segnato anche da un consistente incremento dei tassi sui prestiti alle imprese. Nell’ambito della misura “Nuove imprese a tasso zero” viene prevista la costituzione di un’apposita riserva in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile.

6. Istituzione del Liceo del Made in Italy


Si istituisce il liceo del Made in Italy per promuovere le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy. Tra le materie di interesse di questo Istituto sono ricomprese anche quelle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Si rimette a un successivo regolamento la definizione in dettaglio della relativa disciplina attuativa. Nelle more si prevede una disposizione transitoria per prevedere l’istituzione della prima classe già per l’a.s. 2024/2025, con iscrizioni da gennaio 2024.

7. Tutela proprietà intellettuale


È istituito il “Contrassegno per il made in Italy” per tutelare e promuovere la proprietà intellettuale e commerciale dei beni prodotti nel territorio nazionale e di un più efficace contrasto della falsificazione.

8. Recupero dei marchi storici


Le imprese titolari o licenziatarie di un marchio registrato da almeno cinquanta anni, o per il quale sia possibile dimostrare l’uso continuativo da almeno cinquanta anni, che intendano chiudere il sito produttivo di origine o comunque quello principale, per cessazione dell’attività svolta notificano preventivamente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy le informazioni relative al progetto di chiusura dello stabilimento e, in particolare i motivi economici, finanziari o tecnici che lo impongono. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy può subentrare gratuitamente nella titolarità del marchio ove lo stesso abbia valenza nazionale, al fine di salvaguardarne la continuità.

9. Città identitarie


È istituito il registro delle Associazioni nazionali delle Città Identità, quali realtà territoriali che si caratterizzano per le produzioni agricole di pregio, in cui operano organismi associativi a carattere comunale per promuovere e valorizzare le stesse produzioni.

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Avv. Biarella Laura

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