Linea dura contro l’abbandono e l’indifferenza nei confronti dei cani.

Redazione 18/05/11
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Il padrone del cane deve pagare mille euro di multa per aver abbandonato il proprio animale.

Lo sancisce la sentenza n. 18892 emessa il 13 maggio 2011 dalla terza sezione penale della Cassazione con cui i giudici di legittimità hanno mostrato di non accogliere la tesi avanzata dal ricorrente, che sosteneva che  l’animale fosse stato smarrito durante una battuta di caccia e che nell’immediatezza del fatto erano anche partite le ricerche per ritrovarlo.

Questa era l’argomentazione sostenuta dal proprietario, a giustificazione del fatto di non aver presentato la denuncia di smarrimento.
Un atteggiamento, dice la Suprema Corte, che «in controtendenza con l’accresciuto senso di rispetto verso l’animale è avvertito nella coscienza sociale come una ulteriore manifestazione della condotta di abbandono che va dunque interpretato in senso ampio e non in senso rigidamente letterale».

La pronuncia va inquadrata, peraltro, nel contesto di inasprimento sanzionatorio che il legislatore ha previsto recentemente per talune fattispecie di reati a tutela del sentimento per gli animali (Legge 4 novembre 2010, n. 201, di Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno,).
Con la questa decisione la Terza sezione penale ha convalidato una multa di mille euro per abbandono di animali nei confronti di un uomo, colpevole di essere rimasto completamente «indifferente» allo smarrimento del suo cane: anche l’indifferenza è pertanto parificata alla condotta penalmente rilevante di abbandono, così come descritta dall’art. 727 c.p.

L’abbandono dell’animale è stato provato dalla testimonianza del terzo che lo aveva ritrovato, e l’ex proprietario pagherà anche le spese di giudizio oltre all’ammenda.

 

 

 

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