Lesioni personali volontarie: spazzola per capelli arma impropria

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Lesioni personali volontarie: possibili anche laddove sia usata una spazzola per capelli.
Volume consigliato per approfondire: Procedimento ed esecuzione penale dopo la Riforma Cartabia

Corte di Cassazione -sez. V pen.- sentenza n.44886 del 07-11-2023

Cass.-Sent.-n.-44886.2023-1.pdf 198 KB

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Indice

1. Il fatto: una spazzola per capelli può essere usata come un’arma?


La risposta a questa domanda viene fornita da i Giudici della Corte di Cassazione che si sono occupati del reato di lesioni personali disciplinato dall’articolo 582 del Codice Penale: “Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Si procede tuttavia d’ufficio se ricorre taluna delle circostanze aggravanti previste negli articoli 61, numero 11-octies), 583 e 585, ad eccezione di quelle indicate nel primo comma, numero 1), e nel secondo comma dell’articolo 577. Si procede altresì d’ufficio se la malattia ha una durata superiore a venti giorni quando il fatto è commesso contro persona incapace, per età o per infermità”.
Nel caso di specie, la persona offesa ha riferito di essere stata colpita “con una spazzola che l’imputata aveva in mano durante la lite”, riportando lesioni da ferita lacero-contusa alla regione sopra-cigliare sinistra.


Potrebbe interessarti anche: Corte di Appello di Caltanissetta, II Sezione Penale , sentenza n. 565/08 in tema di rapporto tra l’art. 585 c.p. e l’art. 4 legge 110/75 (arma impropria e circostanza aggravante).

2. La decisione della Corte


Gli Ermellini, nel riprendere quanto già stabilito dalla giurisprudenza di legittimità, affermano che “in tema di lesioni personali volontarie, ricorre la circostanza aggravante dell’uso di uno strumento atto ad offendere di cui all’art. 585, comma secondo, n. 2, cod. pen., laddove la condotta lesiva sia in concreto realizzata adoperando qualsiasi oggetto, anche di uso comune e privo di apparente idoneità all’offesa”.
Come riportato nella sentenza n. 44886 del 7 novembre 2023, non può essere condivisa l’assimilazione “tra il concetto di ‘arma’ di cui all’art. 585 comma 2 n. 2) c.p. e quello di ‘oggetto atto ad offendere’, il cui porto in luogo pubblico è vietato soltanto qualora privo di ‘giustificato motivo’ ai sensi dell’art. 4 comma 2, seconda parte, L. n. 110 del 1975, dal momento che il possesso di un oggetto qualsiasi cessa di essere ‘giustificato’ quando esso sia utilizzato come strumento di aggressione fisica”.

3. Conclusioni


Pertanto, anche una spazzola per capelli ben può essere usata per compiere un reato quale quello di lesioni personali.

Volume consigliato


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FORMATO CARTACEO

Procedimento ed esecuzione penale dopo la Riforma Cartabia

Aggiornato al D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (Riforma Cartabia) e alla L. 30 dicembre 2022, n. 199, di conv. con mod. del D.L. 31 ottobre 2022, n. 162 (Decreto Nordio), il presente volume è un’analisi operativa degli istituti del nostro sistema sanzionatorio penale, condotta seguendo l’iter delle diverse fasi processuali. Anche attraverso numerosi schemi e tabelle e puntuali rassegne giurisprudenziali poste in coda a ciascun capitolo, gli istituti e i relativi modi di operare trovano nel volume un’organica sistemazione al fine di assicurare al professionista un sussidio di immediata utilità per approntare la migliore strategia processuale possibile nel caso di specie. Numerosi sono stati gli interventi normativi degli ultimi anni orientati nel senso della differenziazione della pena detentiva: le successive modifiche del codice penale, del codice di procedura penale e dell’ordinamento penitenziario, la depenalizzazione di alcuni reati; l’introduzione dell’istituto della non punibilità per particolare tenuità del fatto; la previsione della sospensione del processo con messa alla prova operata; le stratificate modifiche dell’ordinamento penitenziario. Con attenzione alla novità, normativa e giurisprudenziale, e semplicità espositiva, i principali argomenti trattati sono: la prescrizione; l’improcedibilità; la messa alla prova; la sospensione del procedimento per speciale tenuità del fatto; l’estinzione del reato per condotte riparatorie; il patteggiamento e il giudizio abbreviato; la commisurazione della pena (discrezionalità, circostanze del reato, circostanze attenuanti generiche, recidiva, reato continuato); le pene detentive brevi (sanzioni sostitutive e doppi benefici di legge); le misure alternative, i reati ostativi e le preclusioni; le misure di sicurezza e le misure di prevenzione. Cristina MarzagalliMagistrato attualmente in servizio presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea come Esperto Nazionale Distaccato. Ha maturato una competenza specifica nell’ambito del diritto penale e dell’esecuzione penale rivestendo i ruoli di GIP, giudice del dibattimento, magistrato di sorveglianza, componente della Corte d’Assise e del Tribunale del Riesame reale. E’ stata formatore della Scuola Superiore della Magistratura per il distretto di Milano.

Cristina Marzagalli | Maggioli Editore 2023

Alice Passacqua

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