La confisca per equivalente del conto corrente bancario può essere evitata se il padre separato documenta tutte le spese per il figlio

Redazione 17/05/12

Con la sentenza n. 18441 del 15 maggio 2012 la Cassazione ha confermato le misura confermata dal Tribunale delle Libertà di Torino con cui era stato confiscato il conto corrente bancario di un padre separato rimasto coinvolto in una maxi indagine per frode ed evasione fiscale.

L’indagato sosteneva che il giudice del divorzio lo aveva condannato a versare all’ex moglie un cospicuo assegno per il mantenimento del bambino, e che accedere al proprio conto corrente bancario era di importanza fondamentale.

Tuttavia, ad avviso dei giudici, non è sufficiente la sentenza di divorzio contenente le statuizioni inerenti al mantenimento, viceversa occorre una dettagliata documentazione circa le spese sostenute per il minore.

In presenza dei presupposti in ordine al fumus commissi delicti, nel bilanciamento fra esigenze cautelari e quelle dei familiari dell’indagato, che sono crediti di natura alimentare, si è pervenuti al convincimento che questi ultimi non erano sorretti da una dettagliata documentazione in ordine alla spese precise da fare: tanto più che alcune somme risultavano essere già state svincolate rispetto a questo fine.

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