Illegittimo il licenziamento del lavoratore quando le ragioni giustificatrici non siano supportati da valori reali

Redazione 24/01/12
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Questo, in sintesi il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione, sentenza n. 755 del 19 gennaio 2012.

Nella fattispecie, la Suprema Corte ha dichiarato l’illegittimità del licenziamento di un lavoratore motivato  dal datore di lavoro con l’impossibilità sopravvenuta da diversi mesi a sostenere i costi di gestione dell’appalto cui si doveva far fronte con la sua presenza in servizio. All’esito della compiuta istruzione i giudici hanno rilevato che la  riduzione delle commesse è stata di modesta entità  e comunque tale da non giustificare la soppressione del posto di lavoro. Non solo: si affida il servizio prima svolto dal dipendente licenziato ad un collaboratore a progetto gia assunto presso la medesima impresa (nella specie solo una settimana prima del licenziamento) al fine evidente di ottenere un risparmio sui costi del servizio gestito in appalto.

Di qui la contraddittorietà delle motivazioni giustificatrici del licenziamento e la condanna del datore di lavoro al reintegro e risarcimento del lavoratore licenziato e “immediatamente” sostituito con un collaboratore a progetto. (Lilla Laperuta)  

 

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