Il sopravvenuto lascito ereditario comporta un aumento dell’assegno di mantenimento

Redazione 21/01/14
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Lucia Nacciarone

I beni lasciati in eredità al coniuge onerato dopo la cessazione della convivenza devono essere presi in considerazione al fine di valutarne la capacità economica, eventualmente dando luogo ad un aumento dell’assegno divorzile.

A deciderlo sono i giudici della Cassazione con la sentenza n. 932 del 17 gennaio 2014, che ha respinto il ricorso di un ex marito contro la decisione di merito che fissava in 400 euro mensili l’assegno di divorzio in favore della ex moglie e 400 euro per ciascuno dei due figli, oltre le spese straordinarie.

Il suddetto importo era stato aumentato a seguito di un consistente lascito ereditario di immobili e terreni in favore dell’uomo; i giudici di legittimità hanno quindi condiviso il ragionamento in base a cui tale contributo fosse necessario al fine di garantire alla donna, sprovvista di fonti adeguate di reddito, un tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio.

Correttamente quindi i giudici del merito avevano anche addossato al padre le spese straordinarie.

Conclude, infine, la Corte suprema, che i beni acquisiti per successione ereditaria dopo la separazione, ancorchè non incidenti sulla valutazione del tenore di vita matrimoniale perché intervenuta dopo la cessazione della convivenza, possono essere presi in considerazione ai fini della valutazione della capacità economica del coniuge onerato.

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