I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dal momento della nascita alla maggiore età

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Con la parola “minori” s’intendono i nati che non hanno ancora raggiunto la maggiore età, fissata a 18 anni.

Non sono compresi in questa definizione i concepiti e i maggiorenni.

La fascia della minore età è molto ampia, va dai neonati ai ragazzi in grado di guidare un ciclomotore, o i modelli di auto senza patente, di spostarsi in modo autonomo, di navigare su Internet, di iscriversi ai social network e di concludere in modo verbale la maggior parte dei contratti di acquisto di beni e servizi.

L’età utile per fare queste cose si va progressivamente abbassando.

I minori non hanno i diritti dei maggiorenni, ne hanno di più.

Non godono di facoltà e prerogative riservate agli adulti, non possono votare, stipulare contratti dal notaio, però hanno una tutela rafforzata della personalità e delle manifestazioni del loro agire. Questo serve a garantire loro una crescita psicofisica sana ed equilibrata, un fondamentale diritto della persona umana, che gli viene riconosciuto, insieme a molti altri diritti.

In questo articolo prenderemo in considerazione l’ampia gamma dei diritti dei minori.

Indice

  1. Convenzioni Internazionali e diritti dei minori
  2. Costituzione e leggi italiane sui diritti dei minori

1. Convenzioni Internazionali e diritti dei minori

L’Onu nel 1989 ha approvato una Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, chiamata anche Convenzione sui diritti del fanciullo.

L’Italia ha ratificato questo trattato internazionale che ha valore di legge nel 1991.

(L.27/05/1991 n. 176 del “Ratifica ed esecuzione della convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989”).

La parola infanzia deriva dal latino infans, che significa senza parola e indica un soggetto privo di capacità di esprimersi con il linguaggio verbale.

La Convenzione tutela i diritti di ogni essere umano al di sotto del 18° anno di età.

Anche i bambini molto piccoli esprimono emozioni e sensazioni, ad esempio con il pianto e con i gesti, e sono capaci di provare sentimenti, da questo lato non esistono differenze.

Ai fini dei diritti riconosciuti ai minori la loro maturità o immaturità non conta.

Se dovesse essere acquisita prima rispetto alla media dei bambini e ragazzi di quella fascia di età, comporta un maggiore diritto di interlocuzione con gli adulti, che li devono ascoltare e devono considerare la loro opinione.

I diritti sanciti dalla Convenzione Onu  sono racchiusi nelle parole assistenza, protezione e partecipazione sociale del minore.

Gli americani le riassumono nella formula delle 3 P, Protection, Provision, Partecipation.

Sono diversi diritti elencati che per gli italiani sembrano scontati, però nel mondo non è così, e a volte  neanche in alcune situazioni nel nostro Paese, come il diritto alla vita, all’identità personale, al nome, alla nazionalità, alla cittadinanza.

Accanto a quelli menzionati ci sono i diritti più elaborati, che ogni giorno rischiano di essere messi in pericolo da fenomeni di disagio familiare, violenze, maltrattamenti, razzismo o bullismo, come:

  • Il diritto a non essere discriminati per motivi di razza, colore della pelle, sesso, religione, lingua, disabilità, povertà della famiglia del bambino.
  • Il diritto di abitare con i genitori se non sia dannoso per la crescita, e ad essere da loro cresciuti   ed educati.
  • Il diritto a non essere allontanati dalla famiglia e a non subire trasferimenti illegali all’estero.
  • Il diritto di ricevere consigli e aiuti da parte genitori e dagli altri membri della famiglia e di ricevere istruzione da parte degli insegnanti.
  • Il diritto di essere liberi di potere esprimere la propria opinione, che gli adulti devono ascoltare e prendere in considerazione.
  • Il diritto di  avere una propria vita privata, di frequentare gli amici, di fare sport e attività ricreative, di ricevere informazioni attraverso i media, e di essere protetti da materiali dannosi che circolano in Tv o in rete.
  • Il diritto di essere protetti da maltrattamenti, abusi e da qualsiasi forma di sfruttamento.

I minori sono protetti anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, detta anche Carta di Nizza dal luogo nel quale nel 2000 è stata stipulata e in base alla quale:

  • I minori hanno diritto alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere.
  • Possono esprimere in modo libero la propria opinione, che deve essere considerata in relazione alle questioni a loro relative e in funzione della loro età e della loro maturità».
  • Negli atti relativi ai minori, compresi quelli compiuti da autorità pubbliche, il loro interesse deve essere considerato preminente.
  • Il minore ha diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo siano contrari al suo interesse, una questione che si ha nelle coppie separate quando si deve decidere l’affido e il collocamento dei figli).

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2. Costituzione e leggi italiane sui diritti dei minori

L’articolo 30 della Costituzione sancisce il dovere e il diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli anche se nati fuori dal matrimonio, a volere sottolineare che non c’è differenza tra figli naturali e figli legittimi e che hanno parità di diritti.

Il codice civile, in particolare all’articolo 315 bis e le leggi in materia di famiglia specificano che questi diritti, prevedendo:

  • Il diritto del figlio ad essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni, a crescere in famiglia e a mantenere rapporti significativi con i parenti, a partire dai nonni.
  • Il diritto del figlio minore che ha compiuto 12 anni, e anche se di età inferiore, se è capace di discernimento, ad essere ascoltato nelle questioni e procedure a lui relative, come l’affido familiare o extrafamiliare.

La violazione dei diritti dei figli minori può comportare la decadenza dalla responsabilità genitoriale, ai norma dell’articolo 330 del codice civile se le trascuratezze o gli abusi nei loro confronti provocano grave pregiudizio.

In simili casi, il giudice può ordinare l’allontanamento del figlio dalla residenza familiare oppure l’allontanamento del genitore o del convivente che maltratta o abusa del minore.

A livello penale, il minore gode dei seguenti diritti:

  • Sino a 14 anni di età non è imputabile per i reati commessi (art. 97 Cod. pen.).
  • Dai 14 anni sino ai 18 anni non compiuti l’imputabilità va accertata caso per caso, sulla base della capacità di intendere e di volere del minore, la pena è sempre diminuita e non può essere applicato l’ergastolo.
  • Per gli illeciti compiuti dal minore che provocano danni rispondono i genitori, gli insegnanti o i sorveglianti, a meno che non provino di non avere potuto impedire il fatto.

Ad esempio, se un minorenne di notte ruba le chiavi dell’auto ai suoi genitori e causa un incidente.

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Il volume si propone di offrire una panoramica della normativa nel particolare settore che riguarda il diritto minorile, con approfondimenti in ordine alle problematiche delle scelte dei genitori che si ripercuotono sulla vita dei figli. Nel manuale vengono affrontate le tematiche afferenti a quei diritti che affondano le radici nei principi della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Tali diritti vengono messi in serio pericolo quando padri e madri affrontano la fine del loro rapporto e dovrebbero mantenere un costruttivo rapporto genitoriale; purtroppo, invece, la realtà ci mostra quanto sia difficile preservare le relazioni familiari. Tale difficoltà è stata recepita anche dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza che nella neonata “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori” prevede in apertura il diritto dei figli di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti. Secondo tale documento, bambini e adolescenti hanno il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione (o fine del rapporto) dei genitori, il diritto di essere ascoltati e quello di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano, per giungere poi all’individuazione dei diritti come quello all’ascolto e alla partecipazione, del diritto a preservare le relazioni familiari, a non essere separati dai genitori contro la propria volontà, a meno che la separazione non sia necessaria nell’interesse preminente del minorenne. Ciò premesso, è doveroso evidenziare che i principi che regolano il diritto minorile sono materia d’interpretazione da parte dei magistrati, ma la loro conoscenza è necessaria anche nella formazione degli avvocati e in coloro che operano in questo settore.Cristina Cerrai, Avvocato in Livorno, patrocinante in Cassazione, ha una formazione specifica nell’ambito del diritto di famiglia e dei mi- nori. Ha ricoperto il ruolo di Coordinatore Nazionale dell’Osservatorio di Diritto di Famiglia e dei Minori della Giunta A.I.G.A. Attualmente, in qualità di Consigliera di Parità della Provincia di Livorno, è responsabile del centro di ascolto antiviolenza “Sportello VIS”.Stefania Ciocchetti, Avvocata formata nel diritto di famiglia, si occupa di mediazione familiare dal 1995; componente Comitato degli Esperti della Scuola di Aggiornamento c/o Fondazione Scuola Forense Barese; componente Commissione Famiglia c/o COA Bari, nomina a componente Consiglio Distrettuale di Disciplina (distretto di Corte Appello Bari) per il prossimo quadriennio.Patrizia La Vecchia, è avvocato in Siracusa con una formazione specifica nell’ambito del diritto civile ed in particolare del diritto di famiglia e dei minori; già relatrice in numerosi convegni e corsi di formazione in materia di tutela dei minori e violenza alle donne; già componente dell’osservatorio del Diritto di famiglia dell’AIGA, autrice e curatrice di diverse pubblicazioni in materia di diritto di famiglia e minorile. Oggi Vicepresidente della Sezione di Siracusa.Ivana Enrica Pipponzi, Avvocata cassazionista, ha una formazione specifica nell’ambito del diritto di famiglia e dei minori. A seguito della sua provata esperienza specifica, ha ricoperto le cariche di componente dell’Osservatorio Nazionale di Diritto di Famiglia e dei Minori di AIGA, di responsabile nazionale del Dipartimento “Diritto di Famiglia e Persone” e di coordinatrice del Dipartimento “Persona e Tutela dei Diritti Umani” della Fondazione AIGA “Tommaso Bucciarelli. Già Commissaria Regionale per le Pari Opportunità della Regione Basilicata, è l’attuale Consigliera Regionale di Parità per la Basilicata. Coautrice di numerosi volumi editi dalla Maggioli Editore in materia di Diritto di famiglia, dei minori e Successioni.Emanuela Vargiu, Avvocato cassazionista, formata nel diritto civile ed amministrativo; da dieci anni patrocinatore di cause innanzi alle Magistrature Superiori, esercita la professione a Cagliari. È autrice di diverse pubblicazioni giuridiche in materia di Diritto di famiglia e successioni.Contenuti on line L’acquisto del volume include la possibilità di accedere al sito https://www.maggiolieditore.it/approfondimenti, dove sono presenti significative risorse integrative, ovvero il formulario, in formato editabile e stampabile, la giurisprudenza e la normativa di riferimento. Le indicazioni per effettuare l’accesso sono all’interno del volume.

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Dott.ssa Concas Alessandra

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