Falsi certificati medici, scuola: truffa tentata e licenziamento

Redazione 12/05/16
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L’obiettivo del lavoratore – dipendente di una scuola – era quello di ottenere giornate di malattia regolarmente retribuite producendo certificati falsi creati ad arte per frodare l’amministrazione. Consequenziale la condanna ed inutile il tentativo difensivo di far leva sulla grossolanità dei falsi certificati.

È quanto ha affermato la Corte di Cassazione, sez. II Penale, con la sentenza n. 19479 depositata l’11 maggio 2016.

Confermata la condanna a «due mesi di reclusione» –  con «sospensione condizionale della pena» – e «400 euro di multa» per «tentata truffa ai danni dello Stato».

Evidente, infatti, la «idoneità ingannatoria» dei «falsi certificati», caratterizzati dall’«intestazione del medico (realmente esistente)», dal suo «timbro» e dalla sua «firma».

 

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I documenti presentati alla scuola, quindi, apparivano «assolutamente conformi ad un qualsiasi certificato medico», anche alla luce della «tipologia delle diagnosi riportate» e del «linguaggio» utilizzato.

Irrilevante il fatto che uno dei certificati contenesse «l’intestazione ‘Il sottoscritto … ’», con nome e cognome del lavoratore e non del medico: tale particolare poteva, infatti, «far pensare legittimamente ad un mero errore materiale».

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