L’emission trading system riformato dalla dir. UE 959/2023 (PDF allegato)

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La nuova Direttiva (EU) 2023/959 si estende al trasporto via nave, ma soprattutto prevede la creazione di un nuovo mercato delle emissioni per il riscaldamento domestico e l’autotrasporto. In sostanza, le compagnie petrolifere dovranno pagare per la CO2 emessa durante la produzione di carburante, ma il costo aggiuntivo si tradurrà inevitabilmente nei prezzi finali di benzina e diesel. Il sistema sarà operativo dal 2027.
Ufficialmente, deve essere recepita dallo Stato italiano (dopo che il Parlamento abbia approvato una legge specifica che conferisce poteri al governo e quindi approvata, sotto la forma di decreto delegato, dal Consiglio dei ministri).
La direttiva prevede alcune tutele per le persone, gli automobilisti e le fasce più vulnerabili della società, con il Social Climate Fund (fondo sociale per il clima) per intervenire sul controllo dei prezzi. Gli strumenti sono ancora abbastanza generici, come il divieto ai fornitori di carburante di trasferire più della metà del costo sui consumatori finali. Nel settore degli investimenti finanziari, ciò che è più importante delle percentuali sono gli ordini in scala, nel nuovo mercato separato per l’autotrasporto, pronto a decollare. Le organizzazioni europee puntano a limitare il prezzo della nuova quota di CO2 a un massimo di 45 euro a tonnellata, pari al costo aggiuntivo di 10 centesimi al litro di benzina, 12 centesimi al litro di gasolio. Data la tendenza al rialzo dell’attuale mercato ETS, le conclusioni sono, però, pessimiste. Le aste in Europa hanno, infatti, visto i prezzi dei lotti andare dagli 8,34 euro di gennaio 2018 a una media di 86,17 euro all’inizio del 2023 e di 96,19 euro per il 2024, secondo un’analisi condotta da Reuters, mentre il prezzo medio previsto nel 2025 salirà a 104,84 euro/tonnellata.[i]
Il piano “Fit for 55” comporterà, secondo la stessa Commissione europea, oltre 600.000 disoccupati nel solo settore automotive europeo (di cui circa 70.000 in Italia), senza considerare il numero imprecisato e imprecisabile di disoccupati nei settori a esso collegati, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese (PMI); molti temono che si consegni de facto nelle mani dell’industria cinese l’intera produzione automobilistica europea, in virtù del monopolio globale che la Cina detiene sulle Terre Rare, ossia sugli elementi chimici necessari alla fabbricazione delle batterie dei motori elettrici; si paventa, inoltre, l’incremento delle tariffe di trasporto inevitabilmente conseguente all’aumento dei costi sostenuti dai vettori a causa della citata riforma dell’ETS.
Medesime considerazioni vengono fatte per il settore dell’edilizia residenziale con aumenti dei costi dell’energia prima o poi scaricati sulle famiglie
Ovviamente tali costi saranno più forti laddove maggiori, causa temperature invernali o altro, sono i costi di riscaldamento domestico e laddove le case non sono ancora dotate di impianti energetici a fonti rinnovabili.
Per tacere, infine, della parallela direttiva europea che prevede che tutti i nuovi edifici costruiti dal 2028 dovranno essere a emissioni zero. E in Italia, come noto, c’è un fortissimo ritardo causa anche il vastissimo patrimonio di edifici storici o siti in centri storici.  Molti sostengono si prepari un altro salasso economico per le famiglie tanto per gli investimenti di ristrutturazione quanto per i costi per il riscaldamento domestico.
Così come, nel settore dell’aviazione, la fine dei permessi gratuiti e l’asta completa delle quote entro il 2026 determineranno certamente un aumento dei prezzi che si teme farà scomparire il mercato dei voli low-cost e, financo, lo stesso gigantesco mercato del turismo di massa a discapito, in particolare, dei paesi del Sud Europa più dipendenti dal mercato turistico, come Grecia, Spagna, Italia.
Il presente articolo serve, al di là delle polemiche politiche, ad esaminare il contenuto di una direttiva fondamentale per il funzionamento del pacchetto Fit for 55: quello che regola il mercato delle emissioni di carbonio.


[i] Dati tratti da https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto/10-06-2023/prezzo-benzina-l-europa-vuole-che-aumenti-a-2-28-euro-al-litro.shtml

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Indice dell’articolo PDF


INDICE
L’EFFETTO SERRA……………………………………………………………………………………….. 3
STORIA DEL DIRITTO INTERNAZIONALE DELLE EMISSIONI……………………. 5
L’AZIONE EUROPEA CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI E IL SISTEMA PER LO SCAMBIO DI QUOTE DI EMISSIONI………………………………………………… 7
FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA EU ETS: UNA SINTESI INTRODUTTIVA… 8
LA LEGGE EUROPEA SUL CLIMA………………………………………………………………… 9
IL SISTEMA DI SCAMBIO DI QUOTE DI EMISSIONE EUROPEO:……………….. 11
UN SISTEMA “CAP AND TRADE”………………………………………………………………… 11
SETTORI E GAS COPERTI…………………………………………………………………………… 12
QUADRO LEGISLATIVO……………………………………………………………………………… 12
RIDUZIONI DELLE EMISSIONI…………………………………………………………………… 13
NUOVO SISTEMA DI SCAMBIO DI QUOTE DI EMISSIONE PER EDIFICI, TRASPORTI SU STRADA E ALTRI SETTORI (O ETS 2)………………………………… 13
FONDO SOCIALE PER IL CLIMA………………………………………………………………… 13
LA CRISI DEL 2008 E LA CREAZIONE DELLA RISERVA STABILIZZATRICE DI MERCATO……………………………………………………………………………………………………. 14
PRIMA RISPOSTA: IL ‘BACK-LOADING’ DELLE ASTE NELLA FASE 3……. 14
SECONDA RISPOSTA: LA RISERVA STABILIZZATRICE DI MERCATO……….. 15
LA MESSA ALL’ASTA………………………………………………………………………………….. 15
RICAVI DELLE ASTE E LORO UTILIZZO……………………………………………………. 16
REGOLE DI VENDITA ALL’ASTA………………………………………………………………… 16
PIATTAFORME D’ASTA……………………………………………………………………………….. 16
MONITORAGGIO, RENDICONTAZIONE E VERIFICA DELLE EMISSIONI EU ETS: CICLO ANNUALE DI CONFORMITÀ…………………………………………………… 17
SANZIONI PER EMISSIONI ECCESSIVE……………………………………………………… 17
UTILIZZO DI CREDITI INTERNAZIONALI………………………………………………….. 18
SCAMBIO DI CREDITI………………………………………………………………………………… 18
UN UNICO REGISTRO UE…………………………………………………………………………… 18
APERTURA DI CONTI NEL REGISTRO DELL’UNIONE……………………………….. 19
REGISTRO DELLE TRANSAZIONI DELL’UNIONE EUROPEA…………………….. 19
LIMITE DI EMISSIONE E QUOTE……………………………………………………………….. 19
IMPIANTI FISSI…………………………………………………………………………………………… 20
GARANZIA DELL’INTEGRITÀ DEL MERCATO EUROPEO DEL CARBONIO. 20
REVISIONE PER LA FASE IV………………………………………………………………………. 21
LA MODIFICA……………………………………………………………………………………………… 21
1. LRF LINEAR REDUCTION FACTOR (art.9 della Direttiva UE 2003/87 consolidata)…………………………………………………………………………………………………… 23
2. MSR…………………………………………………………………………………………………………. 23
3.NORME PIÙ MIRATE SULLA RILOCALIZZAZIONE DELLE EMISSIONI DI CARBONIO (art.10 bis della Direttiva UE 2003/87 consolidata)………………………… 23
4. DISTRIBUZIONE CARBURANTI PER AUTOTRAZIONE E COSTRUZIONI (capo IV bis della Direttiva UE 2003/87 consolidata)…………………………………………. 24
5.FONDO PER LA MODERNIZZAZIONE E FONDO PER L’INNOVAZIONE (art. 10 c.8 e art. 10 quinquies della Direttiva UE 2003/87 consolidata)………………………. 25
6. EMISSIONI MARITTIME (da art.3-octies a 3-octies octies della Direttiva 2003/87 consolidata)…………………………………………………………………………………………………… 26
7. UTILIZZO DEI PROVENTI DELL’ETS (comma 3 art. 10 della Direttiva UE 2003/87 consolidata)………………………………………………………………………………………. 26
8. AVIAZIONE (art. 3 quinquies della Direttiva UE 2003/87 consolidata)……………. 27

Prof. Avv. Bruno Aurelio

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