Domicilio Digitale: operativo da oggi l’Indice Nazionale

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L’Agenzia per l’Italia digitale (AGID) ha istituito, rendendo operativo, dal 6 luglio p.v., l’INAD (l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali) dando così la possibilità ai cittadini di eleggere il proprio domicilio digitale indicando un indirizzo PEC dove ricevere tutte le comunicazioni ufficiali della Pubblica Amministrazione.

Comunicato stampa

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Indice

1. Linee generali INAD


A decorrere dallo scorso 6 giugno i cittadini possono registrare su INAD il proprio domicilio digitale, come ad esempio una PEC già attiva, dove poter ricevere tutte le comunicazioni ufficiali della PA.
L’attivazione è semplice e consiste nel collegarsi al sito https://domiciliodigitale.gov.it, accedendo mediante SPID, CIE o CNS, e inserire il proprio recapito certificato. Mediante INAD, ogni comunicazione della PA avente valore legale, es. rimborsi fiscali e detrazioni d’imposta, accertamenti, verbali di sanzioni amministrative, viene inviata direttamente nella casella di posta indicata dal cittadino.
Una volta registrato il proprio domicilio digitale su INAD, le notifiche perverranno istantaneamente (quindi in tempo reale) e, pertanto, senza ritardi o problematiche inerenti il mancato recapito, determinando un forte abbattimento dei costi legati al minor utilizzo della carta nonché delle notifiche eseguito a mezzo posta. L’INAD, oltre a far risparmiare tempo e denaro alle PP.AA. determinando un sistema di comunicazione più sicuro ed efficiente, ha  dei risvolti positivi anche per i cittadini i quali avranno immediatamente a disposizione la documentazione, senza l’onere di spostarsi per reperirla.
INAD  nasce dalla collaborazione intercorsa fra Agid, il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio e Infocamere, la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale, che ha curato la realizzazione della piattaforma.


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2. Cos’è e chi può registrare il domicilio digitale?


Il domicilio digitale è l’indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata, così come disciplinato dal Regolamento eIDAS[1] e, pertanto, valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale.
Possono eleggere domicilio digitale:

  • le persone fisiche che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età;
  • i professionisti esercenti una professione non organizzata in albi, collegi o ordini ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”;
  • gli enti di diritto privato non obbligati all’iscrizione nell’INI-PEC[2].

A decorrere dal 6 luglio p.v. le PP.AA. useranno, laddove presenti in elenco, il domicilio digitale per tutte le comunicazioni aventi valore legale e, sempre a decorrere dalla medesima data, chiunque potrà consultare il sito, senza autenticazione alcuna, semplicemente digitando il codice fiscale della persona di cui si vuol conoscere il domicilio digitale. Sempre dalla medesima data potranno eleggere domicilio digitale anche i professionisti non iscritti in albi ed elenchi ed enti di diritto privato non presenti in INI-PEC.

3. Il regime dei professionisti iscritti a INI-PEC


Con riferimenti ai professionisti iscritti a INI-PEC, il codice dell’Amministrazione Digitale dispone che il domicilio professionale dei suddetti venga traslato, in automatico, su INAD in qualità di persona fisica, rimanendo salva la possibilità di modificarlo, indicando un altro indirizzo di posta elettronica certificata.
INAD rappresenta sicuramente un progresso importante e consentirà di compiere un grande passo avanti nella digitalizzazione del Paese semplificando i rapporti, spesso non idilliaci, tra cittadino e PP.AA.

  1. [1]

    Il Regolamento UE n° 910/2014 – eIDAS – Il Regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature) – Regolamento UE n° 910/2014 sull’identità digitale – ha l’obiettivo di fornire una base normativa a livello comunitario per i servizi fiduciari e i mezzi di identificazione elettronica degli stati membri. Il regolamento eIDAS fornisce una base normativa comune per interazioni elettroniche sicure fra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni e incrementa la sicurezza e l’efficacia dei servizi elettronici e delle transazioni di e-business e commercio elettronico nell’Unione Europea.

  2. [2]

    INI-PEC  è l’Indice Nazionale degli Indirizzi di PEC (Posta Elettronica Certificata) istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico. INI-PEC raccoglie tutti gli indirizzi di PEC delle Imprese e dei Professionisti presenti sul territorio italiano: chiunque può accedere alla sezione di ricerca del portale (inipec.gov.it) e cercare l’indirizzo di posta elettronica certificata di proprio interesse. INI-PEC è stato realizzato da InfoCamere in attuazione del decreto legge del 18 ottobre 2012, n.179 – Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese -.

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Avvocato Rosario Bello

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