Decreto fiscale: cosa prevede la legge di conversione?

Redazione 18/11/16
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Rottamazione delle cartelle di pagamento anche per il 2016, voluntary disclosure bis, nuove comunicazioni Iva. Queste le riforme più importanti previste dalla legge di conversione del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017 (D.L. n. 193/2016), che è stata approvata con voto di fiducia alla Camera il 16 novembre. Il decreto passa adesso al Senato per l’approvazione definitiva, che dovrà avvenire entro il 23 dicembre 2016.

Vediamo quali sono le misure previste per il 2017.

 

Rottamazione delle cartelle di pagamento estesa al 2016

La definizione agevolata (o “rottamazione”) delle cartelle di Equitalia è probabilmente la misura più attesa del nuovo decreto fiscale.

La rottamazione prevede il pagamento intero della somma di base richiesta ma l’esenzione dagli interessi di mora e dalle sanzioni dovute sulle somme. A differenza di quanto precedentemente previsto, la misura si riferisce non solo alle cartelle esattoriali notificate tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015, ma anche a quelle assegnate nel 2016.

 

Rottamazione delle cartelle: come funziona il pagamento a rate?

Le somme dovute per la definizione agevolata delle cartelle di pagamento possono essere pagate a rate. Nello specifico, la legge di conversione del decreto fiscale prevede che:

  • Il pagamento avverrà in cinque rate (e non più solo quattro), a luglio, settembre e novembre del 2017 e ad aprile e settembre del 2018;
  • i versamenti delle rate del 2017 dovranno coprire il 70% della somma dovuta;
  • il contribuente dovrà aderire alla misura entro marzo 2017.

 

La chiusura di Equitalia

Equitalia, come ormai noto, chiuderà il 1° luglio 2017. Tutte le società del Gruppo saranno sciolte e cancellate dal Registro delle imprese senza procedura di liquidazione. L’attività di riscossione dei tributi sarà quindi svolta dalla nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione (già soprannominata “Equientrate“), direttamente controllata dall’Agenzia delle Entrate e sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

La nuova voluntary disclosure per il 2017

Il decreto fiscale estende inoltre la voluntary disclosure alle violazioni commesse fino al 30 settembre 2016. Il termine finale per aderire alla misura è il 31 luglio 2017.

La voluntary disclosure, ricordiamo, è uno strumento per la lotta all’evasione fiscale che consente ai contribuenti che detengono illecitamente patrimoni all’estero (o anche in Italia, ma non dichiarati) di regolarizzare la propria posizione autodenunciandosi allo Stato.

I contribuenti che usufruiscono della misura sono costretti a pagare le tasse, ma possono usufruire di uno sconto sulle sanzioni e sulla mora e di un condono penale sui reati connessi (esclusi quelli più gravi, come il riciclaggio).

 

Nuovi obblighi per le comunicazioni Iva

La legge di conversione del nuovo decreto fiscale introdurrà anche importanti novità relative alle comunicazioni Iva. I professionisti dovranno presentare, a cadenza trimestrale, i dati delle fatture emesse e ricevute e delle liquidazioni periodiche Iva.

L’omessa, incompleta o infedele comunicazione delle fatture sarà però punita con sanzioni amministrative meno severe: il contribuente dovrà versare 1 euro per ogni fattura, fino a un massimo di 500 euro a trimestre, se effettuerà la trasmissione entro i primi 15 giorni dalla scadenza. Successivamente a tale termine, la sanzione salirà a 2 euro per fattura fino a un massimo di mille.

Redazione

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