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Potrebbe presto arrivare in Italia il cosiddetto “congedo mestruale“, ovvero i giorni mensili di permesso retribuito garantiti a tutte le donne che soffrono di dolori durante il ciclo o dismenorrea. La proposta di legge, presentata nei mesi scorsi dalla deputata del PD Romina Mura, è attualmente allo studio del Parlamento e prevede tre giorni di congedo al mese per le donne che soffrono della patologia.
In attesa dell’eventuale approvazione del disegno di legge, vediamo come dovrebbe funzionare il congedo mestruale.
Leggi la proposta di legge sul congedo mestruale.
Come funzionerebbe il congedo mestruale?
La misura allo studio del Parlamento prevede un massimo di tre giorni di permesso al mese, interamente retribuiti, per tutte le lavoratrici che soffrono di dismenorrea. Non solo: alle lavoratrici interessate sarebbe anche garantita la piena contribuzione.
Il congedo mestruale, in ogni caso, e come si legge nella proposta di legge, non potrebbe essere equiparato alle altre cause di impossibilità della prestazione lavorativa, e la relativa indennità spettante non potrebbe essere computata economicamente all’indennità per malattia.
Chi potrebbe usufruire del congedo?
In caso di approvazione del disegno di legge, ovviamente, non potrebbero godere del permesso tutte le donne lavoratrici, ma solo coloro che soffrono di dismenorrea o forti dolori durante il ciclo mestruale. La condizione patologica, che dovrà essere tale da impedire lo svolgimento delle normali attività lavorative, dovrà essere provata da certificazione medica da presentare entro il 30 gennaio di ogni anno.
Beneficiarie della misura sarebbero le donne lavoratrici con contratti di lavoro sia subordinato sia parasubordinato e sia a tempo determinato che indeterminato.
Il congedo mestruale all’estero
Il disegno di legge presentato dalla deputata Mura nasce in risposta al dibattito accesosi in Italia in conseguenza dell’adozione del congedo mestruale da parte dell’azienda britannica Coexist. La Coexist, si legge ancora nella proposta di legge, ha persino valutato che appena finito il ciclo le donne affette da dismenorrea sono tre volte più produttive.
Una misura, insomma, che potrebbe convenire sia alle aziende sia alle lavoratrici, e che è stata adottata da un colosso come la Nike fin dal 2007. In Giappone, invece, una legge simile per le lavoratrici esiste addirittura dal 1947.
La situazione in Italia oggi
I dati che emergono dalla relazione della deputata Mura sono chiari e allarmanti: attualmente tra il 60 e il 90 per cento delle donne soffre di dismenorrea, ed è quindi impossibilitato a svolgere le normali mansioni lavorative nei giorni del ciclo.
Ne consegue, sempre secondo i dati ufficiali presentati, che un numero compreso tra il 13 e il 51 per cento delle donne lavoratrici è costretta ad assentarsi per malattia per alcuni giorni al mese. Il disegno di legge sul congedo mestruale si propone quindi di riconoscere una situazione di fatto e prendere i provvedimenti necessari per evitare ogni tipo di disagio e discriminazione.
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