Disoccupato, senza soldi e costretto a dormire in strada. Condizione disumana che rende comprensibile la scelta di portar via da un supermercato due porzioni di formaggio e una confezione di wurstel. Condotta, quindi, non valutabile come furto.
È quanto affermato dalla Corte di Cassazione, sez. V Penale, con la sentenza n. 18248 depositata il 2 maggio 2016.
Un senza tetto veniva «notato mentre si impossessava di alcuni generi alimentari», nascondendoli «sotto la giacca».
Nonostante le drammatiche condizioni dell’uomo – «senza fissa dimora» e «senza occupazione» –, però, i giudici del Tribunale e quelli della Corte d’Appello ritenevano comunque giusta una condanna per «furto».
Di netto avviso i giudici del Palazzaccio che hanno sancito la «non punibilità» dello straniero, alla luce della sua difficilissima situazione di vita.
Egli, «privo di dimora e di occupazione», ha provato a rubare «due porzioni di formaggio e una confezione di wurstel» – merce del valore di appena 4 euro –, ma lo ha fatto, sottolineano i giudici, «per far fronte ad una immediata ed imprescindibile esigenza di alimentarsi».
Evidente, quindi, lo «stato di necessità» che ha spinto il ‘senza tetto’ a portar via dal supermercato qualcosa da mangiare. E ciò rende la sua condotta, concludono i giudici, «non punibile».
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