È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.131 del 09-06-2025 il testo della legge 9 giugno 2025, n. 80, che converte il cosiddetto Decreto Sicurezza (DL n. 48/2025) (in PDF nel box allegati). Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un astenuto, il Senato aveva approvato il 4 giugno 2025 in via definitiva il testo già licenziato dalla Camera. Il provvedimento, presentato come risposta al crescente allarme sociale in tema di criminalità minorile, violenza di genere e terrorismo, introduce 14 nuovi reati e 9 aggravanti, riformulando profondamente l’assetto del diritto penale e dell’ordinamento penitenziario. Per un’analisi approfondita degli interventi introdotti dal D.L. n. 48/2025, convertito in L. n. 80/2025, in materia penale sostanziale e processuale, abbiamo pubblicato il volume Il nuovo decreto sicurezza – Tutte le novità del D.L. n. 48/2025, convertito in L. n. 80/2025, disponibile su Shop Maggioli
Indice
1. Le modifiche al testo del decreto Sicurezza dopo il confronto con il Quirinale
Il decreto sicurezza ora convertito presenta diverse correzioni rispetto al testo originario del Ddl, in particolare su sei punti oggetto di rilievo da parte del Presidente della Repubblica. La più significativa riguarda la collaborazione tra amministrazioni pubbliche e servizi segreti: è stata espunta la previsione che imponeva un obbligo generalizzato di condivisione di dati, anche in deroga alla normativa sulla privacy. Resta soltanto la facoltà di collaborazione già prevista dalla normativa vigente.
Altro punto attenuato è la custodia cautelare per donne incinte o madri di bambini sotto l’anno di età: la misura non sarà più obbligatoria, ma lasciata alla valutazione del giudice. Viene così esclusa una rigida automatizzazione, che avrebbe potuto comportare violazioni ai diritti dei minori e alla finalità rieducativa della pena.
Sul fronte delle manifestazioni, l’aggravante per chi ostacola opere pubbliche è stata limitata alle sole infrastrutture di interesse strategico (trasporti, energia, telecomunicazioni, servizi pubblici), mentre è stata confermata l’esclusione del reato di rivolta nei centri di accoglienza per migranti. Nei CPR e nelle carceri, invece, il reato si configura solo in caso di violazione di ordini impartiti per la tutela dell’ordine e della sicurezza interna, con esclusione di altri ordini generici.
Altre modifiche riguardano la vendita di SIM ai migranti, che ora potranno essere acquistate anche con passaporto o altro documento valido, senza obbligo di permesso di soggiorno, e la possibilità di considerare le attenuanti generiche nei reati contro pubblici ufficiali, laddove inizialmente previste come escluse. Per un’analisi approfondita degli interventi introdotti dal D.L. n. 48/2025, convertito in L. n. 80/2025, in materia penale sostanziale e processuale, abbiamo pubblicato il volume Il nuovo decreto sicurezza – Tutte le novità del D.L. n. 48/2025, convertito in L. n. 80/2025, disponibile su Shop Maggioli
Il nuovo decreto sicurezza
Tutte le novità del decreto sicurezza spiegate articolo per articolo. Attraverso un’esposizione chiara e puntuale, il volume offre un’analisi approfondita degli interventi introdotti dal D.L. n. 48/2025, convertito in L. n. 80/2025, in materia penale sostanziale e processuale, nell’ordinamento penitenziario e negli altri ambiti giuridici strettamente connessi.Al termine di ciascun capitolo sono presenti tabelle riepilogative che sintetizzano le modifiche esaminate, fornendo agli operatori del diritto uno strumento pratico per orientarsi agevolmente tra le novità introdotte e le relative ricadute applicative.Completa il volume una sezione online in cui saranno resi disponibili per 12 mesi gli aggiornamenti successivi alla pubblicazione.Antonio Di Tullio D’Elisiis, Avvocato iscritto presso il Foro di Larino (CB), giornalista pubblicista e cultore della materia in procedura penale. Referente di Diritto e procedura penale della rivista telematica Diritto.it. Membro del comitato scientifico della Camera penale di Larino. Collaboratore stabile dell’Osservatorio antimafia del Molise “Antonino Caponnetto”. Membro del Comitato Scientifico di Ratio Legis, Rivista giuridica telematica.
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2. Misure sanzionatorie e nuove fattispecie penali
Il decreto mantiene un impianto ampio in termini di introduzione di nuovi reati e aggravamenti sanzionatori. Si confermano oltre venti nuove fattispecie penali, tra cui:
- occupazione abusiva di immobili;
- blocchi stradali o ferroviari;
- induzione all’accattonaggio minorile;
- rivolta nei CPR e nelle carceri.
Il ministro Nordio ha illustrato l’intervento immediato previsto per i casi di occupazione abusiva delle abitazioni private, su disposizione del pubblico ministero. È stata inoltre introdotta un’aggravante per le truffe agli anziani, definito reato “particolarmente odioso”.
Per quanto riguarda la cannabis light, è confermato il divieto di vendita e commercializzazione delle infiorescenze, ma viene mantenuta la liceità della coltivazione di semi destinati ad usi consentiti e compatibili con i limiti di THC stabiliti dalla normativa vigente.
3. Tutele per le forze dell’ordine
Elemento centrale del decreto è l’adozione di tutele legali per gli operatori del comparto sicurezza. Gli agenti e militari indagati per fatti connessi al servizio potranno continuare a prestare attività lavorativa e avranno diritto a un rimborso legale fino a 10.000 euro per ciascuna fase del procedimento, anticipato dal Viminale. La misura, secondo la premier Meloni, rappresenta una risposta attesa da tempo e ritenuta “sacrosanta”.
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4. Reazioni e critiche
Secondo il ministro Piantedosi, il testo rappresenta una “tutela dei più deboli” e non un ritorno a un’impostazione esclusivamente securitaria. Le scelte del Governo – ha ribadito – sono state dettate dalla necessità di porre fine a un iter legislativo troppo lungo e intervenire in maniera risolutiva su temi di forte impatto sociale, mentre le opposizioni hanno definito il provvedimento una “forzatura” per la procedura con cui è stato adottato (decreto-legge e voto per la conversione con l’imposizione della fiducia), e annunciato iniziative di mobilitazione contro quella che ritengono una compressione del ruolo del Parlamento.
Sul contenuto del decreto (e della legge di conversione) è anche intervenuto l’OCF, che ha denunciato un uso simbolico e disfunzionale del diritto penale, in cui la repressione del dissenso – anche pacifico – si sostituisce al confronto democratico.
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