Ufficio per il processo: pubblicato il Decreto di attuazione

Redazione 03/11/15
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Sulla G.U. 2/11/2015, n. 255 pubblicato il Decreto del Ministero della Giustizia 1 ottobre 2015 di attuazione dell’ufficio per il processo.

Con l’art. 50 del d.l. 24 giugno 2013, n. 90 si è provveduto ad istituire presso gli uffici dei Tribunale ordinari e delle Corti di appello delle strutture organizzative denominate Ufficio per il processo.
In tal modo si intende assicurare al magistrato uno staff di assistenza che lo supporti nell’esercizio della funzione giurisdizionale.

È il presidente della corte di appello o del tribunale ad articolare le strutture organizzative dell’ufficio, le cui attività saranno:

  • ricerca dottrinale e dei precedenti giurisprudenziali,
  • stesura di relazioni, massimazione di sentenze,
  • collaborazione diretta con il magistrato per compiti strettamente ancillari all’attività di udienza e di preparazione della stessa,
  • rilevazione dei flussi dei statistici,
  • controllo della corretta gestione dei registri informatizzati
  • e ogni altro compito di supporto al processo civile telematico e all’informatizzazione del processo penale.

Composizione: dell’ufficio fanno parte la magistratura onoraria, i tirocinanti, i magistrati onorari, il personale amministrativo, e per le strutture di Ufficio per il processo presso la Corte di appello, i magistrati ausiliari.

Le risorse assegnate all’Ufficio per il processo potranno essere di supporto e collaborare anche all’innovazione tecnologica: l’assistente può elaborare appunti, ricerche, bozze ed inserirle nel fascicolo informatico di riferimento mettendole a disposizione immediata del magistrato.

Per i tirocinanti è previsto che l’esisto positivo di tale tirocinio sia abilitante al concorso in magistratura, oltre a rappresentare una possibilità per i giovani laureati di entrare in diretto contatto con molte delle figure professionali della giustizia (magistrati, avvocati, personale amministrativo), e contribuisce a porre le basi per la costruzione di una cultura comune, nel rispetto delle differenti professionalità.

 

Vedi il testo del Decreto 1 ottobre

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