Riforma Processo Civile: dal PCT al nuovo decreto ingiuntivo, tutte le novità

Redazione 17/03/17
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È ormai alle ultime battute il disegno (A.C. 2953-A) di Riforma del Processo civile, che delega il Governo a riformare organicamente il processo civile secondo parametri di maggiore efficienza e specializzazione e si muove lungo le seguenti linee direttrici. Il disegno di legge è ora all’esame del Senato, e ha tra le principali innovazioni, quella volta all’adeguamento della procedura civile al processo telematico. Ciò attraverso l’inserimento diretto nel Codice di procedura civile delle disposizioni disciplinanti la nuova tipologia di processo.

 

Processo Civile Telematico

Attraverso una delega al Governo, in particolare, si interverrà sulle modalità di identificazione degli utenti telematici, sulle modalità di deposito telematico degli atti processuali e sul conseguente rilascio dell’attestazione di avvenuto deposito. La delega richiede inoltre che sia individuato un sistema di monitoraggio del funzionamento del sistema telematico che consenta la rimessione in termini della parti che violino i termini processuali a causa di malfunzionamenti e sia introdotto uno schema informatico per la predisposizione degli atti processuali, accessibile anche alle persone diversamente abili, che consenta anche il caricamento di immagini, filmati e tracce sonore. Ulteriori principi e criteri direttivi riguardano le sanzioni processuali per la violazione degli standard tecnici, l’obbligo per il giudice di depositare telematicamente gli atti, la firma elettronica degli atti processuali, il fascicolo informatico, i registri di cancelleria, l’obbligo per imprese e professionisti di dotarsi di posta elettronica certificata.

Tra le disposizioni, c’è anche l’abrogazione della c.d. Legge Fornero (legge n. 92 del 2012) nella misura in cui prevedeva un rito speciale per le controversie aventi ad oggetto i licenziamenti illegittimi, disponendo la contestuale applicazione del rito del lavoro, con alcune peculiarità. Viene infatti disposto che alla trattazione delle controversie relative all’applicazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori (licenziamenti illegittimi) i giudici debbano riservare specifici giorni nel calendario, avendo cura di trattare e definire tali giudizi con particolare speditezza; spetterà ai dirigenti degli uffici giudiziari vigilare sull’osservanza di questa disposizione. Una norma transitoria specifica che i giudizi già introdotti con il rito Fornero prima dell’entrata in vigore della legge delega dovranno essere definiti in base al vecchio rito.

 

Nuovo procedimento ingiuntivo

Il procedimento ingiuntivo subisce modifiche sostanziali in due articoli del codice di procedura civile. In primo luogo, l’art. 648 c.p.c., relativo alla provvisoria esecuzione di un decreto ingiuntivo in pendenza di opposizione è ampliato: la riforma lo estende anche alle opposizioni proposte per vizi procedurali, chiedendo al giudice di verificare se tali vizi non siano manifestamente infondati. In caso di manifesta infondatezza, dunque, neanche un’opposizione proposta per vizi formali può impedire la provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo. Secondariamente, ad essere inciso dalla riforma è l’art. 634 c.p.c., relativo alla prova scritta del diritto fatto valere, idonea a fondare l’ingiunzione di pagamento o di consegna: il catalogo di atti che possono fondare l’ingiunzione, è arricchito dalla fattura, corredata da dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, che attesta l’annotazione della fattura stessa nelle scritture contabili del creditore.

 

Economia processuale partendo dallo smaltimento dell’arretrato

Secondo il disegno di legge in discussione al Senato, i capi degli uffici giudiziari devono redigere entro il 31 gennaio di ogni anno un nuovo programma per la gestione dei procedimenti civili, amministrativi e tributari pendenti, tenendo conto dei risultati conseguiti negli anni precedenti ed evidenziando gli obiettivi di riduzione della durata dei procedimenti conseguibili nel successivo quadriennio, con particolare riferimento alle pendenze ultratriennali. Sulla base di tali programmi e delle statistiche relative allo smaltimento dell’arretrato, si procederà con l’assegnazione agli uffici giudiziari dei fondi per l’incentivazione del personale, già previsti dal decreto-legge n. 98 del 2011 (art. 37).

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