Quando ricorre l’errore materiale di cui all’art. 130 c.p.p.?

La Corte di Cassazione ha confermato il rigetto di un’istanza di correzione di errore materiale, chiarendo i presupposti dell’art. 130 c.p.p..

Allegati

La Corte di Cassazione ha confermato il rigetto di un’istanza di correzione di errore materiale presentata dalla Procura di Milano, chiarendo i presupposti dell’art. 130 c.p.p.. Per restare sempre aggiornato sulle evoluzioni della giustizia penale: Come cambia il processo penale – Dall’abrograzione dell’abuso d’ufficio al decreto giustizia

Corte di Cassazione -sez. I pen- sentenza n. 1942 dell’11-12-2024

Indice

1. La questione: mancato accoglimento di un’istanza di correzione di errore materiale


Il Tribunale di Milano rigettava un’istanza di correzione di errore materiale riguardante una sentenza emessa dal Tribunale della medesima città nei confronti di un imputato, presentata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, ai sensi dell’art. 130 cod. proc. pen..
Ciò posto, avverso questa decisione ricorreva per Cassazione l’accusato, per il tramite del suo difensore, il quale deduceva violazione di legge e vizio di motivazione del provvedimento impugnato. Per restare sempre aggiornato sulle evoluzioni della giustizia penale: Come cambia il processo penale – Dall’abrograzione dell’abuso d’ufficio al decreto giustizia

FORMATO CARTACEO

Cosa cambia nel processo penale

Come cambia il processo penaleDall’abrogazione dell’abuso d’ufficio al decreto giustizia: tutte le novità per i professionisti del diritto Le ultime riforme penali spiegate in modo chiaro e operativoLe recenti modifiche al processo penale hanno ridefinito scenari fondamentali per avvocati, magistrati e operatori del diritto.Dall’abrogazione dell’abuso d’ufficio all’introduzione dell’art. 314-bis c.p., fino alle nuove disposizioni su reati stradali, misure cautelari e impugnazioni, questo volume offre un’analisi dettagliata e aggiornata per affrontare con sicurezza le novità normative.Cosa troverai in questo libro• Una guida pratica e completa alle riforme, dalla Legge Nordio al decreto giustizia (L. 23 gennaio 2025, n. 4).• Focus sulle modifiche più rilevanti, incluse le nuove norme in tema di esecuzione penale e le implicazioni del decreto carceri.• Tabelle riepilogative e comparative per un confronto immediato tra la normativa vigente e quella previgente.• Accesso esclusivo a contenuti online aggiornati per 12 mesi.Perché è indispensabile per il tuo lavoro• Analisi operative e approfondite per comprendere l’impatto concreto delle riforme.• Sintesi efficaci e pratiche per orientarti rapidamente tra le novità legislative.• Strumento di aggiornamento professionale con esempi pratici e riferimenti normativi essenziali.Resta sempre aggiornato sulle evoluzioni della giustizia penale e affronta con sicurezza i cambiamenti normativi.Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato iscritto presso il Foro di Larino (CB), giornalista pubblicista e cultore della materia in procedura penale. Referente di Diritto e procedura penale della rivista telematica Diritto.it. Membro del comitato scientifico della Camera penale di Larino. Collaboratore stabile dell’Osservatorio antimafia del Molise “Antonino Caponnetto”. Membro del Comitato Scientifico di Ratio Legis, Rivista giuridica telematica.

 

Antonio Di Tullio D’Elisiis | Maggioli Editore 2025

2. La soluzione adottata dalla Cassazione


Il Supremo Consesso riteneva il ricorso suesposto infondato.
In particolare, tra le argomentazioni che inducevano i giudici di piazza Cavour ad addivenire a siffatto esito decisorio, era richiamato quell’orientamento nomofilattico secondo cui l’«errore materiale, alla cui correzione si procede a norma dell’art. 130 cod. proc. pen., ricorre solo quando si tratta di difformità meramente esteriori tra il pensiero del giudice e la sua manifestazione, ossia tra la sua volontà e la forma in cui essa è stata espressa, quando tale difformità sia rilevabile dal mero raffronto degli atti con il contenuto del provvedimento» (Sez. 1, n. 3961 del 06/10/1993).

Potrebbero interessarti anche:

3. Conclusioni: l’errore materiale, emendabile ai sensi dell’art. 130 cod. proc. pen., si verifica quando c’è una difformità esteriore tra la volontà del giudice e la sua espressione, riscontrabile dal confronto tra gli atti e il provvedimento


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito quando ricorre l’errore materiale di cui all’art. 130 cod. proc. pen. al cui primo periodo del primo comma è stabilito quanto segue: “La correzione delle sentenze, delle ordinanze e dei decreti inficiati da errori od omissioni che non determinano nullità, e la cui eliminazione non comporta una modificazione essenziale dell’atto, è disposta, anche di ufficio, dal giudice che ha emesso il provvedimento”.
Si afferma difatti in tale pronuncia, sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo, che l’errore materiale, correggibile ai sensi dell’art. 130 cod. proc. pen., si verifica quando c’è una difformità tra la volontà del giudice e la sua espressione, rilevabile dal confronto tra gli atti e il provvedimento.
Tale provvedimento, quindi, può essere preso nella dovuta considerazione ogni volta si debba appurare la sussistenza di codesto errore.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché prova a fare chiarezza su tale tematica procedurale sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento